Letta davanti ai cancelli del carcere di Lannemezan, sabato 23 ottobre
Cari compagni e compagne, cari amici e amiche,
Dopo un mese di intensa mobilitazione di solidarietà in Francia, così come in altri paesi, eccovi qui oggi, riuniti davanti a queste mura e filo spinato. Proprio come un anno fa, o addirittura un decennio fa per alcuni di voi, la vostra sola presenza qui suscita ancora molta emozione e altrettanto entusiasmo. Vedete compagni e compagne, amici e amiche, l'atmosfera di questi luoghi sinistri, tutta questa atmosfera carceraria, cambia quando l'eco della vita attiva arriva a bucare la banalità anonima di una quotidianità carceraria mortificante...
Così, i detenuti sociali scoprono come per magia, anche se solo per un po', la bellezza e la potenza delle relazioni umane fondamentalmente disinteressate e la solidarietà nonostante tanti anni dietro le sbarre... Vivendo nella miseria culturale e affettiva, senza alcun rapporto reale con la società per molti anni per alcuni, questo risveglio di entusiasmo e umanità non passa inosservato; lo si vede negli occhi e nei commenti spontanei, spesso sinceri ma purtroppo senza futuro...
Compagni e compagne, amici e amiche, l'eco dei vostri slogan, delle vostre canzoni e di tutto il resto, va oltre questi fili spinati e torri di guardia, risuona nelle nostre teste e ci trasporta lontano da questi luoghi sinistri.
Cari compagni e compagne, amici e amiche, all'alba di questo 38° anno di prigionia, sapere che siete qui presenti nella diversità del vostro impegno, a pochi metri dalla mia cella, mi riempie di forza e dà una smentita feroce a tutti coloro che scommettevano sulla perdita di slancio della vostra solidarietà. Soprattutto, rafforza la mia convinzione che il cambiamento dei rapporti di forza a favore dei protagonisti rivoluzionari incarcerati è sempre conseguenza della mobilitazione della solidarietà assunta sul terreno della lotta anticapitalista-antiimperialista; così, possiamo dire senza la minima esitazione: il sostegno più significativo che possiamo dare ai nostri compagni incarcerati si inscrive fin dall'inizio nell'impegno reale della lotta in corso.
Come sapete, è sempre a livello delle autorità politiche che si decide il luogo e il peso del rito giudiziario, dal momento in cui si tratta di protagonisti rivoluzionari incarcerati. Per questo, inoltre, è solo assumendo la solidarietà su questo terreno di lotta di classe e in tutte le sue dimensioni che il mantenimento dei nostri compagni in prigione comincia a pesare di più delle possibili minacce inerenti alla loro liberazione. E' anche questo impegno e questa mobilitazione di solidarietà combattiva che fa sì che, nonostante tanti anni di prigionia, siamo ancora insieme compagni e compagne, risolutamente in piedi con determinazione di fronte a questo 38° anno, che è già pieno di lotte e anche di speranze.
Compagni e compagne, in questi tempi di pandemia, di crisi multidimensionale che scuote i pilastri del sistema capitalista mondiale, le contraddizioni interimperialiste si fanno sempre più gravi. Ovunque la borghesia imperialista ha brandito ultimamente la bandiera del nazionalismo. Questo è un classico riflesso dei capitalisti in tempi di crisi per legare meglio le masse popolari alla "loro" borghesia e al "loro" stato. Come se la questione da risolvere per i lavoratori e gli altri precari fosse quella della "grandezza della nazione", e non quella di porre fine al capitalismo e alla sua barbarie. Eppure, la crisi del capitalismo moribondo nella sua fase avanzata di putrefazione è già lì davanti ai nostri occhi a livello planetario... crisi sanitaria, crisi ecologica, crisi economica e sociale si combinano e diventano sempre più grandi.
Non c'è modo di uscire dalla crisi nel quadro del capitalismo. Il capitalismo globalizzato è il capitalismo realmente esistente oggi. L'agonia del loro mondo finirà solo nel superamento del capitalismo, non attraverso compromessi storici e altri tentativi illusori di salvaguardare le conquiste di un cosiddetto capitalismo democratico dal volto umano, ma piuttosto attraverso la lotta implacabile di "classe contro classe". Oggi viviamo tutti sotto l'egemonia del capitale globalizzato. Nessun paese può sfuggire completamente al meccanismo distruttivo di questa egemonia. È questo "capitalismo globalizzato", cioè il capitalismo realmente esistente, che è in crisi. Ed è questo capitalismo che i comunisti e tutti i protagonisti rivoluzionari dovranno sconfiggere per sconfiggere la barbarie. Per la sopravvivenza dell'umanità, per la sopravvivenza del nostro pianeta, dobbiamo sapere come liberarci del capitalismo e della sua barbarie il più rapidamente possibile.
Negli ultimi tempi, dobbiamo constatare, compagni e compagne, che in un momento in cui la posizione dell'imperialismo francese in Africa continua ad essere erosa a vantaggio di altre potenze (non solo la Cina e o la Russia, ma anche la Germania, gli USA e la Turchia), un processo di fascistizzazione si sta accentuando in Francia. Certamente questo non è l'argomento su cui possiamo soffermarci qui, ma c'è comunque motivo di essere preoccupati al più alto livello.
Compagni e compagne, per avanzare nella costruzione dell'alternativa rivoluzionaria appropriata, la convergenza delle lotte è più che indispensabile. Il blocco storico dei lavoratori e degli altri precari si costruisce e si struttura nella dinamica globale della lotta in tutte le sue componenti. È solo attraverso questa dinamica globale che la lotta di classe rende evidente il potenziale politico del movimento attuale, spingendo il proletariato attivo a impadronirsi della sua espressione politica cosciente. Impadronendosi dell'espressione politica cosciente dei loro interessi di classe, le masse proletarie si riscoprono come soggetti della loro storia e della storia stessa. È solo in questo processo dell'agire insieme che i vari protagonisti della lotta rivoluzionaria qui e altrove nel mondo riescono a costruire l'alternativa adeguata e a porre fine all'agonia del capitalismo moribondo nel suo stadio avanzato di putrefazione, cioè l'agonia del capitalismo realmente esistente.
Come potete vedere compagni e compagne, la borghesia araba nella sua grande maggioranza è ora apertamente allineata con il campo nemico. Questo non manca da un lato di pesare sulla lotta delle masse popolari palestinesi e dall'altro di affermare il posto speciale della causa palestinese come una delle principali leve della rivoluzione araba. E ovviamente, la lotta all'interno del blocco sociale della rivoluzione deve tener conto delle prevaricazioni e degli altri compromessi della borghesia per fronteggiare tutti propositi "liquidazionisti". La resistenza palestinese deve e dovrà affrontare il "blocco reazionario arabo-sionista" guidato dalle potenze imperialiste.
La Palestina, quotidianamente, dà a tutti noi lezioni di abnegazione e di coraggio di portata eccezionale. Più che mai le masse popolari palestinesi, nonostante tutti i tradimenti della borghesia, assumono il ruolo di vero garante della difesa degli interessi del popolo. Di fronte all'occupazione e alla barbarie dell'occupante, la prima risposta legittima che si deve mostrare, prima di ogni altra cosa, è la solidarietà, tutta la solidarietà, con coloro che con il loro sangue affrontano i soldati dell'occupazione. Le condizioni di detenzione nelle prigioni sioniste peggiorano di giorno in giorno. E come sapete, compagni e compagne, la solidarietà internazionale è un'arma indispensabile di fronte a questo. Naturalmente, le masse popolari palestinesi e le loro avanguardie rivoluzionarie possono sempre contare sulla vostra mobilitazione e sulla vostra solidarietà attiva.
Che mille iniziative di solidarietà fioriscano a favore della Palestina e della sua promettente Resistenza!
Che mille iniziative di solidarietà fioriscano a favore dei e delle giovani palestinesi!
Solidarietà, tutta la solidarietà, con i combattenti della resistenza nelle prigioni sioniste e nelle celle di isolamento in Marocco, Turchia, Grecia, Filippine e altrove nel mondo!
Solidarietà, tutta la solidarietà ai giovani proletari dei quartieri popolari!
Solidarietà, tutta la solidarietà ai proletari in lotta!
Solidarietà, tutta la solidarietà alle masse popolari yemenite!
Onore ai Martiri e alle masse popolari in lotta!
Abbasso l'imperialismo e i suoi cani da guardia sionisti e altri reazionari arabi!
Il capitalismo non è altro che barbarie, onore a tutti coloro che vi si oppongono nella diversità delle loro espressioni!
Insieme compagni e compagne, e solo insieme vinceremo!
A tutti voi compagni e compagne e amici e amiche, il mio saluto rivoluzionario
Il vostro compagno Georges Abdallah
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