www.resistenze.org - popoli resistenti - paraguay - 02-04-17 - n. 627

Comunicato del Partito Comunista Paraguayano: Basta Terrorismo di Stato!

Partito Comunista Paraguayano (PCP) | resumenlatinoamericano.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

01/04/2017

Ancora una volta il meschino agire dell'oligarchia mafiosa radicata nello Stato e il suo apparato repressivo, si è preso un'altra vita. L'assassinio del giovane dirigente liberale Rodrigo Quintana, si aggiunge a un numero ancora indeterminato di feriti e detenuti in modo arbitrario, prodotto dalla selvaggia repressione scatenata ad Asuncion e in altri punti del paese nella giornata di ieri. Questa attività criminale ha una chiara definizione: terrorismo di Stato. E non è nuovo.

Più di 180 militanti del movimento contadino sono stati assassinati dal 1989 per la lotta al loro diritto alla terra da parte di forze repressive e sicari al servizio dei signori, con la protezione statale. Con l'approvazione della mal chiamata Legge "antiterrorista" (2010) e le modifiche alla Legge di Difesa Nazionale (2013), conosciuta come quella di militarizzazione (entrambe incostituzionali), il Congresso ha concesso al Potere Esecutivo e alle sue forze repressive carta bianca per l'esecuzione di irruzioni e sgomberi illegali, detenzioni arbitrarie, torture, sequestri e assassini.

Il ripudiabile oltraggio di una sede di partito e l'assassinio del giovane dirigente liberale, sono espressioni di questo terrorismo di Stato come continuità effettiva della tirannia stronista, che mai è cessata.

Come Partito Comunista Paraguayano condanniamo energicamente il Terrorismo di Stato di ieri e di oggi, sia nella campagna, come nella città. Ci impegniamo a proseguire nella lotta, come parte del popolo onesto, combattivo e degno, fino a sconfiggere questo sistema corrotto, assassino e saccheggiatore diretto nel nostro paese dalla narcopolitica e dalla mafia dell'agribusiness. Sull'eredità delle donne e degli uomini che hanno dato la loro vita per la nostra libertà, costruiremo una vera Nuova Patria.

Nella serata di ieri, finita la sessione che ha approvato parzialmente la modifica, abbiamo fatto un appello al popolo lavoratore "a non esporsi in uno scontro tra progetti ugualmente politicanti che difendono interessi meschini. Non cadiamo nel loro gioco criminale. Organizziamoci per difendere i nostri interessi che non sono espressi in questo Parlamento". Una parte importante di lavoratori, lavoratrici e studenti onesti della nostra patria ha espresso la sua indignazione nelle strade, dimostrando una disposizione alla lotta davanti all'ingiustizia, stanchi dell'insopportabile situazione di miseria alla quale questo governo, con le sue politiche di saccheggio e super-sfruttamento e la sua pratica corrotta, ci tiene sottomessi. Allo stesso tempo, opportunisti di turno nelle tribune giornalistiche e diversi vertici politicanti, cercano di trarre vantaggio e profitto per i loro interessi da questa legittima rabbia popolare espressa nelle fiamme della sede legislativa e lo continueranno a fare.

E' necessario organizzare la giusta ribellione affinché sia effettivo il messaggio: basta terrorismo giudiziario, basta terrorismo mediatico, basta terrorismo parlamentare, basta terrorismo padronale, basta terrorismo di Stato.

In sintesi, basta violenza per opprimere e sfruttare il nostro popolo. Questa è la violenza che oggi non siamo più disposti a tollerare.

Ribadiamo il nostro rifiuto a questi accordi e alle dispute dei vertici politicanti che non sono motivate dall'interesse di difendere una Costituzione Nazionale, che quotidianamente calpestano. Legittimano ed eseguono politiche di fame e morte per la maggioranza della popolazione, politiche che uccidono per mancanza di medicine e ospedali, che fanno cadere i tetti delle scuole sui nostri figli e sulle nostre figlie, che generano disoccupazione, che proteggono i narcos e incarcerano senza giudizio, senza prove, i poveri della campagna e della città.

Di fronte a questo, crediamo fermamente che la via d'uscita stia nel riconoscerci come lavoratori e lavoratrici della campagna e della città, nell'incontrarci nelle nostre piazze, nei nostri quartieri, comunità, colonie, scuole, università, luoghi di lavoro, per discutere sulle nostre necessità e su come risolverle. La via d'uscita sta nel generare fiducia tra i pari nel lavoro svolto fianco a fianco e nel riconoscere che il potere è nella forza dell'organizzazione solidale, nella costruzione di fiducia e del Potere Popolare necessari per risolvere collettivamente i nostri bisogni, rifiutando questo circo politicante e sconfiggendo questo e qualsiasi altro governo delle minoranze narcomafiose, corrotte e terroriste.

Ribadiamo la necessità della cancellazione della Legge "antiterrorista" e della Legge di Militarizzazione, così come la liberazione immediata dei prigionieri politici del caso Curuguaty, dei Sei Contadini, di Pedro Espinoza e Dora Meza.

Via Cartes!
Per un Governo Democratico Agrario e Antimperialista!
Lottando, forgiando, Potere Popolare!
Socialismo è Vita, Pane e Pace!

Commissione Politica del Partito Comunista Paraguayano (PCP)
1 aprile 2017


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