www.resistenze.org - popoli resistenti - pakistan - 23-06-08 - n. 233

da Partito Comunista del Pakistan (CPP) - in http://civilizacionsocialista.blogspot.com/2008/06/anlisis-del-pc-de-pakistn.html
 
Breve analisi della situazione politica in Pakistan
 
Il Pakistan è dalla sua creazione, circa sessanta anni fa, in uno stato di crisi continua. Quella attuale però ha raggiunto il limite. Non solo è politica, ma anche economica e sociale. Il 9 marzo 2007, ha manifestato la sua profondità quando i pilastri dello stato sono entrati in collisione tra loro. La situazione era tanto spaventosa da far impazzire la giunta militare ed i suoi padroni americani. Con l'assassinio di Benazir Bhutto, la situazione è andata virtualmente fuori controllo e gli ordini della giunta erano rispettati solo nelle caserme. Era il momento in cui una vera avanguardia rivoluzionaria organizzata avrebbe potuto cambiare rotta verso la rivoluzione. Ma questo non è accaduto ed il 18 febbraio 2008 sono state tenute le elezioni. Il CPP non ripone speranze di cambiamento del sistema nei partiti che hanno ottenuto il mandato. Il popolo ha affidato le proprie aspettative ai partiti della corrente dominante. Crediamo che tali aspirazioni popolari non saranno onorate da tali partiti, a meno che il popolo non continui ad esercitare una pressione mediante presidi, manifestazioni, marce, ecc. Le manifestazioni sono terminate, ed una nuova classe dominante sta emergendo dalle ceneri della vecchia. L’America ed i suoi vicari in Medio Oriente, l'UE ed i militari hanno collaborato per creare un'altra volta questa classe dominante. I prezzi dei beni di consumo sono schizzati, il sistema giudiziario non è stato ripristinato, e, soprattutto, il potere non è stato trasferito ai rappresentanti. Frattanto il PML-N [Pakistan Muslim League – N (Nawaz)] ha abbandonato la coalizione; i settori democratici del PPP [Pakistan People's Party] sono stati emarginati. Ora, PPP ed ANP [Awami National Party] si preoccupano di forgiare l'alleanza con l'imperialismo americano e la classe dominante locale. Mentre il PML-N sta preparando il terreno per il capitale del Medio Oriente. L'APDM [All Parties Democratic Movement] è stato ridotto alla condizione di giocattolo nelle mani della classe dirigente.
 
Il Partito Repubblicano dell'imperialismo nordamericano è nella fase finale del suo mandato, e si lancia nella realizzazione del suo piano per un "Grande Medio Oriente", il quale implica anche una ristrutturazione geografica degli stati della regione. Il Pakistan ha da perderci in questo scenario.
 
Quale dovrebbe essere il ruolo dei movimenti democratici, di sinistra, progressisti e specialmente degli avvocati del Pakistan?
 
Il CPP è convinto che quello che realmente bisogna fare sia trasferire il potere ai rappresentanti del popolo e restaurare per legge i diritti delle nazioni oppresse. Il reintegro dei giudici allontanati, incluso quello del CJ (Presidente della Corte suprema) alla sua posizione del 3 novembre 2007, sarebbe la conferma. Gli alimenti, soprattutto la farina, l'olio, il ghee [burro chiarificato usato in Asia], lo zucchero, i legumi, il riso ed il petrolio devono essere accessibili a prezzi sovvenzionati/ridotti per i poveri. Devono dare ai disoccupati un impiego dignitoso. A questo scopo, avvocati, professionisti, sindacati, unioni dei contadini devono essere riuniti sotto la stessa bandiera, e cominciare a fare pressione sul gruppo militare dominante e la Presidenza. La lunga marcia degli avvocati [marce di protesta di migliaia di avvocati in tutto il Pakistan per chiedere il reintegro dei giudici licenziati] deve puntare allo Stato Maggiore e ai suoi mentori americani. Deve essere fatto un presidio prolungato davanti all’ambasciata americana, ed un altro davanti all'ufficio presidenziale nello Stato Maggiore che non deve sciogliersi fino a che tutte le istanze saranno approvate dal Parlamento. Allo stesso tempo si devono lanciare appelli per uno sciopero dei trasporti.
 
Il ruolo del popolo e delle forze democratiche in paesi come il nostro non può limitarsi al voto a alla scelta di un parlamento; è anche un nostro compito lottare per la sovranità di questo parlamento. Solo allora, qui la democrazia metterà radici.
 
Emesso dal Segretariato Centrale,
Partito Comunista del Pakistan (CPP)
 
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare