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- popoli resistenti - pakistan - 25-04-11 - n. 361
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
5 bambini e 3 donne tra i 25 uccisi venerdì lungo il confine con l'Afghanistan
L'ultimo massacro statunitense scatena l'ira del popolo pakistano contro i bombardamenti degli aerei senza pilota
allvoices.com
24/04/2011
Cinque bambini e tre donne tra le 25 persone morte e i molti feriti causati dall'attacco di droni Usa nella regione tribale del Nord Waziristan, vicino al confine afgano, ha riferito un funzionario della sicurezza. Due velivoli senza pilota hanno sparato cinque missili su una casa a Spinwam, Hassan Khel, 35 chilometri a nord est della città principale della regione, Miranshah.
Un funzionario dell'intelligence che ha rifiutato di essere identificato ha detto ai media locali che cinque bambini e tre donne sono state uccise durante l'attacco. Un altro funzionario della sicurezza ha riferito, anche lui mantenendo l'incognito, che 25 cadaveri sono stati recuperati dalle macerie, mentre i componenti della tribù armati avevano circondato la zona e limitato il passaggio.
Anche tra i molti feriti c'erano donne, bambini e anziani. La popolazione locale dopo l'attacco ha dimostrato la sua rabbia con proteste e slogan anti-americani. E' il secondo attacco con droni da quello che il 17 marzo ha ucciso 44 persone, soprattutto civili.
Gli attacchi da parte di droni statunitensi sono oggetto di pesanti critiche in tutto il Pakistan e hanno incrinato i rapporti tra Washington e Islamabad. L'attacco di venerdì (23 aprile) è stato il ventesimo di quest'anno nella provincia del Nord Waziristan, e va ad aggiungersi ai 111 del 2010, nel corso dei quali sono stati uccisi 957 civili pakistani solo l'anno scorso, ha riferito la Commissione pakistana per i diritti umani nella sua relazione annuale.
La città di Peshawar sta vivendo giornate di proteste pacifiche contro quest'ultimo attacco statunitense. I manifestanti progettano di bloccare le strade e interrompere i rifornimenti da Peshawar alle forze della NATO.
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