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- popoli resistenti - pakistan - 13-05-25 - n. 932
Non guerra indo-pakistana, ma guerra di classe: abbasso il militarismo borghese, viva l'internazionalismo proletario!
Partito Comunista del Pakistan | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
[Dopo quattro giorni di scontri tra India e Pakistan, due potenze nucleari, nella giornata di sabato 10 maggio è stato raggiunto l'accordo per un cessate il fuoco. NdR]
07/05/2025
Il Partito Comunista del Pakistan, fondato sulla tradizione marxista-leninista, condanna fermamente l'aggressione militare iniziata dallo Stato borghese indiano e la controaggressione lanciata dalla classe dominante pakistana. Queste guerre non sono di liberazione, né sono nell'interesse del proletariato. Sono guerre di aggressione militare tra borghesie rivali per l'egemonia regionale a spese della classe operaia.
Affermiamo che le masse lavoratrici dell'India e del Pakistan non hanno alcun interesse nelle minacce nazionaliste delle rispettive classi dominanti. In una regione armata di ordigni nucleari, queste provocazioni rischiano di precipitare il subcontinente in una catastrofica distruzione, un esito che non risparmierebbe né caste, né credi, né classi, ma distruggerebbe in modo sproporzionato la vita e i mezzi di sussistenza dei lavoratori, dei contadini e dei poveri. Tale atteggiamento militare è una diversione, una cortina fumogena per velare la crisi sempre più profonda dello sfruttamento capitalista, dell'inflazione, della disoccupazione e dei disordini sociali. È una tattica usata da tempo dai regimi borghesi per alimentare il nazionalismo reazionario e schiacciare la crescente ondata di coscienza di classe.
Il Partito Comunista del Pakistan invita la classe operaia e le forze progressiste di tutta l'Asia meridionale a respingere questo falso nazionalismo e ad abbracciare l'internazionalismo proletario. La nostra lotta non è contro i lavoratori oltre confine, ma contro la borghesia compradora, i residui feudali e i complessi militari-industriali che traggono profitto dallo spargimento di sangue. Non illudetevi: la via per una pace duratura non sta nei cerotti diplomatici tra Stati in guerra, ma nella trasformazione rivoluzionaria della società attraverso il rovesciamento del capitalismo, lo smantellamento del militarismo borghese e l'unità della classe operaia oltre i confini.
Che i tamburi di guerra dello sciovinismo siano messi a tacere dal grido di battaglia della solidarietà internazionale.
Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!
Inquilab Zindabad!
Segreteria centrale
Partito Comunista del Pakistan
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