www.resistenze.org - popoli resistenti - polonia - 10-03-07

In Polonia la “caccia alle streghe” anticomunista si accanisce sui combattenti delle Brigate Internazionali in Spagna
 
Non poteva certamente mancare la Polonia nell’elenco dei paesi dell’Europa Orientale (ammessi nell’Unione Europea), impegnati nell’opera di riscrittura e criminalizzazione delle pagine più gloriose della storia del movimento comunista.
 
I conservatori al governo a Varsavia, capeggiati dal primo ministro Jaroslaw Kaczynski, in questi giorni stanno preparando misure che si propongono di cancellare addirittura il ricordo delle migliaia di polacchi che combatterono nelle “Brigate Internazionali” in Spagna, a difesa della Repubblica, vittima del tradimento di Francisco Franco, sostenuto dai fascismi europei.
 
In particolare, l’esecutivo polacco intende decretare l’estensione della cancellazione delle pensioni concesse ai veterani della Seconda Guerra Mondiale a tutti i partecipanti alla lotta contro il fascismo. Inoltre, verranno eliminate tutte le targhe e i luoghi della memoria che celebrano il sacrificio di militanti comunisti, compresi quelli che, numerosissimi, hanno partecipato alla guerra di Spagna. Per le autorità polacche, costoro devono essere considerati “traditori”, che avrebbero combattuto in Spagna “per costruirvi il comunismo”, per poi partecipare alla costituzione del nucleo di fondazione del partito comunista che avrebbe imposto un “regime totalitario” alla Polonia.
 
I nomi degli eroi della resistenza contro il fascismo in Spagna sono già stati cancellati dal monumento al milite ignoto di Varsavia, dove si ricordano le principali battaglie, a cui hanno partecipato con un significativo contributo di sangue anche i combattenti polacchi: Ebro, Brunete e Jarama.
 
Tra i nomi che si intende cancellare “per decreto” dalle pagine più gloriose della storia polacca, c’è anche quello di Walter Karol Swierczewski, comandante della 35° Divisione Internazionale in Spagna, il quale, in seguito, dopo aver partecipato in modo eroico alla guerra contro il nazifascismo, sarebbe caduto in un’imboscata tesa dai nazionalisti ucraini (anch’essi oggi riabilitati dai “democratici” di Kiev) che collaboravano con le SS hitleriane.
 
Per parte nostra, vogliamo solo sperare che questo nuovo disgustoso episodio della “caccia alle streghe” anticomunista, scatenatasi nelle “democrazie” dell’Europa Orientale, richiami l’attenzione dell’opinione pubblica democratica e antifascista del nostro paese.
 
La redazione di Resistenze.org