dal Partito dei Comunisti
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traduzione dallo spagnolo del Ccdp
I 30 anni della Rivoluzione dei Garofani
26 Aprile 2004
Tema: I Comunisti
Avanti compagno, avanti...!
Pável Blanco Cabrera
Membro del Comitato Centrale
Il 25 aprile del 1974 il popolo portoghese sconfisse la lunga notte della
dittatura fascista con una rivoluzione popolare; nel farlo, e conquistando la
libertà, diede anche un contributo alla decolonizzazione dell'Africa.
Un movimento interno alle forze armate, che si opponeva alla guerra coloniale
in Angola, Mozambico e Capo Verde, alleato con la classe operaia, spazzò
rapidamente via 40 anni di repressione. Le condizioni di miseria in cui si
trovava il popolo lavoratore costringevano approssimativamente il 15% della
popolazione all’emigrazione.
In questa Rivoluzione fu determinante il Partito Comunista Portoghese, un
partito eroico, riconosciuto da tutti come quello della resistenza
antifascista, con molti martiri e prigionieri politici; fra questi Álvaro
Cunhal, il suo principale dirigente ed uno dei leggendari comunisti del mondo,
fu catturato e riuscì ad evadere da una delle prigioni di massima sicurezza del
fascismo.
Il Partito Comunista Portoghese è un partito esemplare, un partito
rivoluzionario della classe operaia che ha saputo affermare ad ogni passo la
propria identità comunista e sviluppare creativamente il Marxismo-Leninismo. Un
partito di massa e di quadri, costantemente legati al movimento sindacale,
sociale, studentesco e culturale. Il suo organo centrale “Avante” giocò un
ruolo di articolazione, organizzazione e sempre di combattimento; la dittatura
non riuscì mai ad impedirne la circolazione, giacché il lavoro clandestino dei
militanti comunisti era sorprendente.
Il PCP costruì su coerenti posizioni di principio un processo unitario, che
coinvolse i militari e tutti gli antifascisti in un programma nazionale ed
internazionalista che includeva la conquista dei diritti sociali e delle
libertà democratiche, l'abolizione dei corpi repressivi come la PIDE, la
liberazione dei prigionieri politici, il ritiro militare delle colonie, e
naturalmente la loro indipendenza, la convocazione di libere elezioni, la
creazione di un’Assemblea Costituente. Il compito dei comunisti consisteva
nell’unire, organizzare e lottare.
Il movimento che andava costruendosi aveva come base principale la classe
operaia che, nelle commissioni di fabbrica o popolari, seppe scendere in piazza
organizzata e seppe combattere.
"Senza partecipazione non c'è rivoluzione", mi commentò Miguel
Urbano, un dirigente del Partito Comunista Portoghese che in quegli anni fu
Direttore de “O Diario” e che affrontò nei tribunali vari processi per aver
esercitato la libertà di stampa. Sicuramente quello fu uno degli elementi che
caratterizzò la Rivoluzione dei Garofani, in cui la classe operaia, i
lavoratori, il popolo divennero protagonisti ed affrontarono con successo i
complotti controrivoluzionari.
Durante la conferenza di Aprile di 10 anni fa, nel 20° anniversario della
Rivoluzione liberatrice, Álvaro Cunhal diceva: "La Rivoluzione di Aprile
ha portato numerosi insegnamenti e lezioni che arricchiranno le nostre analisi,
stimoleranno sviluppi teorici creativi, permetteranno interpretazioni e
risposte corrette ad un mondo in evoluzione e consentiranno definizioni più
rigorose dei nostri obiettivi e del nostro Programma."
30 anni dopo, il governo neoliberale sta cercando di eliminare le conquiste
sociali e politiche della Rivoluzione. Non potendo occultare l'anniversario, ha
cercato di pervertirlo, deformarlo, smorzarne i toni, deideologizzarlo,
lanciando una campagna pubblicitaria in cui sostituiva la parola “Revolución“
con “Evolución”. Immediatamente i comunisti rimisero la “R” mancante, la “R” di
“Revolución” ed in ciò sicuramente si evidenzia la continuità del processo.
Il futuro delle rivoluzioni sociali, che solo possono essere quelle socialiste,
sta negli strumenti della classe operaia. Molti partiti rivoluzionari entrarono
in crisi e sbiadirono i loro colori. Il popolo portoghese conta sul suo
strumento, conta sul Partito Comunista Portoghese.