www.resistenze.org - popoli resistenti - portogallo - 16-09-08 - n. 241

da www.ptb.be/fr/hebdomadaire/article/article/portugal-fete-du-journal-avante-nous-ne-sommes-pas-honteux-detre-communistes.html
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Portogallo - Festa del giornale Avante: "non ci vergognamo di essere comunisti"
 
Oltre 100.000 persone, in grande maggioranza giovani, alla festa popolare di un giornale comunista. Questo accade in Europa, sulle rive del Tago a due passi da Lisbona.
 
di Davide Pestieau
 
Più di 100.000 persone hanno partecipato alla festa dell'Avante, il settimanale del Partito comunista del Portogallo.
 
Un invito in Portogallo non si può rifiutare, tanto più se viene dal Partito comunista portoghese (PCP). E poi mi dicevo: "vedere la festa popolare di un giornale comunista potrebbe fornire degli spunti anche a noi". Non sono rimasto deluso.
 
A prima vista colpisce l'atmosfera composita: la musica rock mescolata a quella dei festival folcloristici tradizionali e dei concerti filarmonici. Una miscela musicale che sbalordisce nel corso di tre giorni. Era programmata persino un'opera come apertura. Ma qui, non ci sono sponsor, nessun messaggio commerciale.
 
Ma la festa dell'Avante, è molto di più. Ci sono gli stand delle sezioni provinciali del PCP, da Setubal a Puerto, gli stand internazionali, quelli delle scienze, e poi lo spazio per i tornei sportivi, l'animazione per i bambini...
 
E infine un punto di orgoglio: 30-40.000 persone alla conferenza di chiusura che rappresentano la concreta smentita al messaggio propagandato dalla televisione portoghese alla vigilia della festa: "i giovani vengono qui per divertirsi, non per la politica."
 
"Questa festa è il riflesso di ciò che è il nostro partito" dirà Jeronimo de Sousa, Segretario Generale del PCP: "8.000 volontari hanno costruito questa festa in parecchi mesi. Quale altro partito in Portogallo può riunire altrettante persone?"
 
In effetti la festa è anche un evento politico di grande importanza. Da tre anni e mezzo, il governo del PS del primo ministro Socrates conduce una politica così corrisponde alle aspettative di destra, da non essere criticato da quest'area politica. Lo smantellamento dello statuto del lavoro, il peggioramento degli orari di lavoro, l'abbassamento degli stipendi, la riduzione delle contrattazioni collettive saranno all'ordine del giorno in autunno. E' in programma una giornata di mobilitazione nazionale per il 1° ottobre.
 
Da un anno, il Portogallo è attraversato dai grandi movimenti di protesta in cui il PCP gioca un ruolo decisivo, a partire dallo sciopero generale dell'autunno scorso. Ciò che viene contestato in particolare è l'attacco ai diritti democratici, soprattutto il diritto ad organizzarsi. All'inizio dell'anno è stata promulgata una legge che impone a ogni partito di indicare l'elenco di almeno 5.000 militanti perché siano riconosciuti legalmente.
 
"Non ci vergognamo di essere comunisti ma non accettiamo nessuna ingerenza nella nostra vita interna. La militanza nel partito deve restare un fatto privato" così Jeronimo de Sousa. Il PCP ha negato l'elenco dei nomi: né più né meno che una schedatura. In risposta, ha invece organizzato una marcia per la libertà e la democrazia il 1° marzo quando 50.000 comunisti e simpatizzanti hanno esibito le loro tessere sfilando per quattro ore e mezzo nelle vie di Lisbona.