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Centrismo o linea rivoluzionaria

Catarina Casanova * | odiario.info

13/04/2016

"La forza dell'aggressione del capitale esige un Partito che sia all'altezza non solo di ciò che è stato , ma di ciò che sarà. I comunisti devono sì difendere e rafforzare i risultati di aprile, ma devono, d'altra parte, assumere il proprio ruolo di avanguardia nella guida delle masse per rompere con il capitalismo con l'obiettivo della rivoluzione socialista"

Non è corretto pensare che la linea rivoluzionaria è un punto intermedio tra sinistrismo e riformismo.

Il sinistrismo è caratterizzato dall'incoerenza e dalla disorganizzazione, nonché dall'uso di forme violente di lotta slegate dal livello di coscienza delle masse e finisce intenzionalmente o inconsapevolmente per fornire armi al capitale. Il riformismo è altresì un arma del capitale ma consiste nel trattenere le masse nelle forme legali di lotta in modo tale che i lavoratori non possano mai vincere: in una parola la democrazia borghese. (1). Mentre è principio del leninismo esplorare tutte le forme di lotta, senza rifiutare le forme legali, né abbandonare quelle illegali.

Cosa porta un comunista a difendere questa o quella forma di lotta? Per capirlo è importante condurre un'analisi concreta della situazione concreta, con ciò intendendo la verifica, in ciascun momento, se siano soddisfatte le condizioni per una determinata azione. E - punto fondamentale - allorché determinate circostanze storiche richiedano certe forme di lotta, è compito dei comunisti organizzare le masse al fine di essere in grado di svilupparle. L'astensione dal lavoro organizzativo per la realizzazione delle azioni possibili e di quelle necessarie è una forma di capitolazione.

Un comunista non può voltare le spalle al proprio ruolo storico di organizzare le masse per tutte le forme di lotta, perché se non lo fa, non è più comunista. Il sinistrismo antagonista ed il riformismo sono due facce della stessa medaglia: una sopravvalutazione di un determinato fronte di lotta, per gli uni illegale, per gli altri legale. La soluzione può essere solo quella di scegliere il modo appropriato in ogni frangente, non quella di usare una tattica di compromesso tra i due. Questo, a sua volta, in termini marxisti si chiama centrismo.

Nell'attuale congiuntura, la decisione sulla via da seguire è un compito di enorme responsabilità. La forza dell'aggressione del capitale esige un Partito che sia all'altezza non solo di ciò che è stato , ma di ciò che sarà. I comunisti devono sì difendere e rafforzare i risultati di aprile, ma devono, d'altra parte, assumere il proprio ruolo di avanguardia nella guida delle masse per rompere con il capitalismo con l'obiettivo della rivoluzione socialista. Solo così saranno pari a coloro che caddero nelle prigioni fasciste, che vennero torturati e costretti all'esilio.

L'opzione che i comunisti debbono scegliere non potrà mai essere il centrismo, il riformismo od il liberalismo: ma al contrario la linea rivoluzionaria della preparazione delle masse per la presa del potere, per la distruzione dello stato borghese e la costruzione di un nuovo stato del proletariato utilizzando tutte le forme di lotta che esigono le differenti congiunture.

*) Professoressa associata dell'Università di Lisbona.

Note:

1) La democrazia borghese è in realtà la dittatura delle grandi imprese in cui una classe esercita il proprio dominio sulle altre. "Nello Stato borghese più democratico le masse oppresse urtano ad ogni passo contro la più stridente contraddizione tra l'uguaglianza formale, proclamata dalla «democrazia» dei capitalisti, e le infinite restrizioni e complicazioni reali, che fanno dei proletari degli schiavi salariati. Appunto questa contraddizione apre gli occhi alle masse sulla putrescenza, la menzogna e l'ipocrisia del capitalismo". (Lenin, La rivoluzione proletaria e il rinnegato Kautsky, 1918). E' proprio questa contraddizione che i comunisti denunciano alle masse in ogni momento al fine di prepararle per la rivoluzione.


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