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- popoli resistenti - romania - 08-05-11 - n. 363
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Obama impone alla Romania il suo scudo antimissile
La base sarà a 70 km dalla centrale nucleare bulgara di Kozloduy
Piotr Kowalski
Público
05/05/2011
Il Pentagono costruirà una base per l’intercettazione antimissile di media gittata SM-3 in Romania, nell’ambito dello scudo antimissile (ABM) che Barack Obama vuole in Europa dell’Est.
Lo ha comunicato oggi il presidente rumeno, il conservatore Traian Basescu. Obama si era opposto allo scudo antimissile del suo predecessore in Polonia e Cekia, perché lo considerava costoso e tecnicamente inefficace, ma non aveva rinunciato al suo progetto di sicurezza per l’Est Europa.
Washington l’anno scorso ha piazzato batterie di Patriot e una forza di cento militari statunitensi per garantire la vigilanza e il mantenimento della base presso la cittadina di Morag, nel nordest della Polonia a un centinaio di chilometri dalla frontiera con la Russia.
Gli USA hanno pure raggiunto un accordo con la Bulgaria per l’installazione di radar.
La base per missili intercettori in Romania, la cui costruzione è costata circa 400 milioni di dollari, funzionerà nella base aerea di Deveselu, insieme alla città di Caracal, nel sud del paese a circa 70 chilometri dalla centrale nucleare di Kozloduy. Vi saranno dai 200 ai 500 militari statunitensi.
Le autorità rumene hanno reso disponibile al Pentagono la base aerea di Mihail Kogalniceanu e il porto marittimo di Costanza, il più importante del paese, per le loro azioni in Irak e Afghanistan.
Il presidente Basescu ha dichiarato che accettare parte dello scudo antimissile di Obama in Romania, fornisce allo stato balcanico “il livello di sicurezza più alto della sua storia”. Basescu ha sostenuto che lo scudo “non è diretto contro la Russia”.
I dirigenti del Cremlino hanno denunciato energicamente il sistema antimissilistico che Bush ha pianificato per l’Europa dell’Est con l’obiettivo di far fronte a presunte aggressioni terroristiche di paesi come Iran e Corea del Nord.
La base rumena di Obama sarà pienamente operativa nel 2015, ma il Pentagono sta già usando navi con missili intercettori nel Mar Nero. Il Ministero degli Esteri russo ha chiesto “garanzie giuridiche” agli Stati Uniti che lo scudo antimissile di Obama “non è diretto contro le forze nucleari strategiche russe”. Mosca ritiene che il dispiegamento di questo sistema di difesa statunitense al di là delle frontiere russe è una minaccia potenziale per la sua sicurezza.
Per far fronte ai piani militari di Washington, la Russia non scarta il piazzamento di missili tattici Iskander a Kaliningrad, e il piazzamento di missili terra-aria dell’ultima generazione S-400 Triumph nei paesi membri della Confederazione di Stati Indipendenti (CEI).
Fedeli alleati di Washington, Romania, Polonia e Bulgaria sono membri della Nato e sono governati da partiti di destra filo-statunitensi, sensibili ai loro interessi geostrategici, soprattutto nel caso del presidente rumeno Traian Basescu, e del primo ministro bulgaro, Boiko Borisov. Entrambi hanno applaudito l’esecuzione di Osama bin Laden.
In Polonia, il primo ministro, Donald Tusk, mantiene una posizione di maggior distanza rispetto alla politica estera statunitense, il che lo differenzia radicalmente dal suo predecessore, l’ultraconservatore Jaroslaw Kaczynski.
Dopo l’esecuzione del capo di Al Qaeda, Tuskha dichiarato che “la morte di Bin Laden non deve essere motivo di allegria, perché la gente non dovrebbe godere della morte di un altro essere umano”.
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