www.resistenze.org - popoli resistenti - romania - 08-02-13 - n. 440

Il capitalismo rumeno promuove il paradiso nei cieli mentre lo distrugge sulla terra
 
José Luis Forneo, Un vallekano en Rumania | imbratisare.blogspot.it
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
04/02/ 2013
 
Negli ultimi 20 anni in Romania, si sono costruite circa 4000 chiese, mentre si sono perse migliaia di scuole e letti di ospedale. Questo mostrano le ultime statistiche, perché dopo il colpo di stato che reinstaurò il capitalismo nel dicembre 1989, il numero di chiese si è moltiplicato in modo spettacolare, mentre l'investimento nell'educazione e nella salute è sceso in continua picchiata.
 
In realtà è più che normale quello che sta accadendo in Romania, infatti al contrario del socialismo, il cui obiettivo è l'uguaglianza e il benessere dei lavoratori, il capitalismo necessita di perpetuare il dominio di qualche delinquente sulla maggioranza, sui lavoratori che producono la ricchezza di cui il capitalista si appropria, fomentando ignoranza e sottomissione. E che cosa c'è di meglio per ottenere questo, che la religione e sopra tutto la chiesa?
 
Nel 1990, il numero di unità didattiche in tutta la Romania era di circa 28.000, contando asili, scuole e università. Questo numero è sceso ancora in modo impressionante fino al 2008-2009, quando le scuole attive erano solo più 8221, arrivando a essere nel 2010-2011, secondo i dati forniti da DigiTV, solo 7.497 (73% in meno).
 
La stessa sorte ha subito il sistema sanitario, dove il numero di posti letto è sceso di circa 4.000 all'anno dal 1989. La Romania disponeva nel 1990 di 207.000 posti letto, mentre nel 2008 erano solo 137.984 (quasi il 35% in meno) e questa aggressione è ancora in atto.
 
Tuttavia, il capitalismo rumeno, come già detto, ha investito molto denaro nella chiesa ortodossa, il principale narcotico tradizionale (insieme ad altri come il calcio, l'alcol e altre droghe) per ammansire le sofferenze dei lavoratori ed evitare che lottino nuovamente per quello che gli appartiene e che producono, mentre la minoranza parassita (tra cui la chiesa stessa), si riempie le tasche.
 
Cosicché, mentre le scuole e gli ospedali, cioè la ragione e la salute, sono diminuiti drasticamente, dopo il 1989 in Romania sono state costruite in media 200 chiese all'anno. In questo modo dal 1989 al 2010, sono comparse circa 4.000 chiese.
 
Nel bilancio definitivo che il governo USL (Uniunea Social Liberală, Unione Social Liberale) ha recentemente approvato, il cui primo ministro è il socialdemocratico Victor Ponta, la chiesa ortodossa è stata risparmiata dai tagli generali che il servizio pubblico ha patito per un altro anno e sono aumentate le donazioni al culto. Nel 2012 i salari dei funzionari ecclesiastici nel governo (in Romania il salario dei sacerdoti proviene direttamente dal bilancio pubblico come se fossero dipendenti dello Stato) sono stati di 57 milioni di euro e lo stesso patriarca Daniel, capo della chiesa ortodossa rumena, ha uno stipendio (sempre dallo Stato) simile al primo ministro.
 
Senza dubbio è essenziale per la classe capitalista, ne va della sua vita e dei suoi privilegi, che i lavoratori sognino il paradiso dei cieli, invece di organizzarsi per tentare di costruirlo di nuovo, come fecero dopo la Seconda guerra mondiale, sulla terra.Così, meglio ignoranti che lucidi, meglio malati che sani, in modo che si rassegnino ad essere poveri mentre l'oligarchia si appropria del prodotto del loro lavoro.
 

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