Il Partito Comunista della Federazione Russa e il Fronte di Sinistra hanno organizzato proteste in diverse città, in memoria delle 187 persone morte quando Boris Eltsin ordinò ai militari di sparare contro i parlamentari e i manifestanti.
A Mosca, oltre 5000 persone hanno partecipato alla marcia organizzata dal Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF) e dal Fronte di Sinistra.
Il 3, 4 e 5 ottobre, si sono tenute marce in diverse città russe per commemorare le vittime delle proteste contro Boris Eltsin nell'ottobre 1993. Le marce sono state organizzate dal Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF) e dal Fronte di Sinistra a Mosca, St Pietroburgo, Chelyabinsk, Yakutia, Penza ecc. Circa 187 furono le persone uccise durante le proteste seguite alla crisi costituzionale russa del 1993.
Secondo i rapporti, oltre 5.000 persone si sono radunate a Mosca per l'evento. Sono stati gridati slogan, come: "Il potere è illegittimo dal 1993!", "Putin ha continuato il lavoro di Eltsin!", "Non dimenticheremo gli eroi, non perdoneremo i carnefici!", "Vogliamo il potere al popolo!", "I nemici della Russia sono al Cremlino!"
La crisi costituzionale del 1993 fu causata dalla contrapposizione politica tra il presidente Boris Eltsin e il parlamento russo. La lotta raggiunse l'apice il 21 settembre quando Eltsin emise un decreto che scioglieva la legislatura del Paese (il Congresso dei deputati popolari e il suo Soviet supremo). I deputati affermarono che, secondo la costituzione, il presidente non aveva diritti i per sciogliere la legislatura. Dichiarando la sua decisione nulla, misero in stato d'accusa Eltsin. A seguito di ciò, i sostenitori del Soviet Supremo e della legislatura marciarono verso il parlamento il 3 ottobre. Per ordine di Eltsin, l'esercito russo affrontò violentemente i manifestanti a favore del potere legislativo, il 4 ottobre, causando la morte di 187 persone e ferendone 437.
Il leader del KPRF Gennady Zyuganov si è rivolto al raduno di Mosca il 4 ottobre dichiarando: "Coloro che hanno dato l'ordine di sparare per uccidere erano ben consapevoli del fatto che stavano uccidendo i difensori del potere sovietico, i più coraggiosi e degni".
"Memoria eterna agli eroi caduti, cui va il nostro profondo rispetto! Dobbiamo continuare il lavoro del grande Paese sovietico. Il nostro partito e le forze patriottiche del popolo lo hanno giurato", ha aggiunto.
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