Fonte: Collettivo per la Difesa dei Diritti Umani Saharawi
“Territorio del Sahara sotto controllo marocchino”
Traduzione di Flavio Rossi
El Aaiùn, novembre 2002
In occasione dell’anniversario degli Accordi di Madrid, firmati il 14/11/1975
tra Marocco, Mauritania e Spagna, autentica violazione dell’autodeterminazione
del popolo Saharawi, oltre che incomprensibile ed illegale rifiuto del progetto
di decolonizzazione del Sahara Occidentale promesso dall’ONU a partire
dall’inizio degli anni 60’, ed in seguito appoggiato dalle conclusioni della
commissione d’inchiesta ONU eseguita nel maggio del ’75 e pubblicata il 15
ottobre dello stesso anno,
i Difensori dei Diritti Umani saharawi nel territorio del Sahara Occidentale
sotto controllo marocchino:
- Rifiutano categoricamente gli Accordi di Madrid
- Condannano energicamente l’annessione forzata del Sahara Occidentale al
Marocco
- Chiedono al governo spagnolo che riveda gli Accordi di Madrid e che si assuma
le sue responsabilità politiche, storiche e morali, per consentire al popolo
Saharawi di esercitare la propria volontà, senza costrizione, per mezzo di un
referendum d’autodeterminazione.
- Richiedono all’ONU l’organizzazione, senza indugi, di un referendum
d’autodeterminazione sulla base del Piano do Pace ONU/OUA del 1991 e degli
Accordi di Houston del 1997.
- Denunciano i tentativi di alcuni Paesi membri del Consiglio di Sicurezza, la
Francia in particolare, per imporre la “terza via”, l’Accordo Marco, come
piattaforma per la soluzione del conflitto politico – militare che colpisce il
Sahara Occidentale dal 75’.
- Chiedono ai Paesi membri del Consiglio di Sicurezza che esigano la
celebrazione di un referendum d’autodeterminazione giusto ed imparziale, che
consenta ai Saharawi di assumere liberamente lo status politico definitivo del
Sahara Occidentale.
Conseguenza diretta di quest’annessione con la forza e degli Accordi di Madrid,
e per via del conflitto politico - militare esistente dal 75’, le forze
repressive marocchine seminano terrore e continuano a violare i diritti umani
nel Sahara Occidentale sotto il loro controllo.
Per salvare la vita, migliaia di Saharawi sono fuggiti dal Sahara Occidentale
per vivere nei campi per rifugiati in territorio algerino, altri hanno dovuto
subire le angherie della repressione marocchina in tutto il Sahara Occidentale
occupato. Centinaia sono spariti nelle carceri marocchine. Ogni generazione dei
Saharawi ha vissuto sequestri e detenzioni. Decine di Saharawi sono stati
processati ingiustamente, altri sotterrati vivi in fosse comuni.
Il Sahara Occidentale sotto controllo marocchino è permanentemente assediato,
sul piano militare e dei media.
I difensori dei Diritti Umani Saharawi, in risposta a queste pratiche
repressive delle autorità marocchine contro la popolazione:
- Condannano vivamente le violazioni dei diritti umani commesse dallo Stato
marocchino, definendole “crimini contro l’umanità”, di conseguenza, pretendono
che siano giudicati tutti i responsabili di queste violazioni, di qualunque
livello nello Stato marocchino.
- Sollecitano l’intervento delle Organizzazioni Internazionali a difesa dei
diritti umani nello Stato marocchino, per ottenere il rispetto di questi
diritti e di quelli della Convenzione di Ginevra sulla difesa dei civili nei
conflitti armati.
- Chiedono che si stabilisca la verità sulla sorte di centinaia di scomparsi
Saharawi, e che si apra un’inchiesta sulle fosse comuni.
- Rivendicano la liberazione immediata e incondizionata di tutti i detenuti
politici Saharawi, inclusi i difensori dei diritti umani NACIRI AHMED, TAMEK
ALI SALEM e BAZEID SALEK.
- Richiedono la fine dell’assedio, delle intimidazioni, e il rispetto delle
convenzioni internazionali.
I Difensori dei Diritti Umani Saharawi colgono l’occasione del 27° Anniversario
della firma degli accordi di Madrid per rivolgersi al popolo spagnolo e alle
sue forze vive richiamandole a:
- premere sul Governo Spagnolo perché si assuma le sue responsabilità circa i
sequestri con la forza e spinga il Marocco a fare luce sui sequestrati tra il
31-10 -1975, data di annessione forzata del Sahara Occidentale da parte del
Marocco e il 26-02-1976, data del ritiro definitivo della Spagna dal Sahara
Occidentale.
- Mobilitarsi per appoggiare la campagna internazionale “ Libertà e Giustizia
per i Desaparecidos Saharawi”, condotta dall’Ufficio Internazionale per il
Rispetto dei Diritti Umani nel Sahara Occidentale (BIRDHSO) ed esigere che si
consenta ad una delegazione dei famigliari dei desaparecidos Saharawi, di
uscire dal territorio occupato per partecipare alla riunione internazionale
delle famiglie dei desaparecidos prevista nella sede dell’ONU, a Ginevra, nel
marzo del 2003 in occasione della 59° sessione della Commissione dei Diritti
Umani delle Nazioni Unite.
- Appoggiare il referendum per l’autodeterminazione, unica via per porre fine
al conflitto e all’occupazione marocchina.
- Appoggiare l’attività dei Difensori dei Diritti Umani nel Sahara Occidentale
affinché l’ONU s’incarichi di difendere tali diritti nel territorio occupato.
- Appoggiare l’invio di investigatori ONU nell’inchiesta circa i desaparesidos
Saharawi.
- Spingere le autorità marocchine a rispettare i diritti dei dipendenti
Saharawi della Società FOSBUCRA, e di conseguenza che si rispettino i diritti
acquisiti secondo le clausole del contratto di lavoro siglato nel periodo
coloniale spagnolo, e sospeso unilateralmente nel maggio del 1977 dal Marocco.