da Resumen Latinoamericano
http://www.nodo50.org/resumen/verdiario.php?num=740&posant=740#SAHARA%20OCCIDEN
Il Fronte Polisario rifiuta la proposta di K. Annan
22 aprile
Il movimento indipendentista saharawi ritiene inaccettabile la proposta di Kofi
Annan, il segretario generale dell’ONU, sui territori occupati del Sahara
Occidentale.
Annan ha consegnato al Consiglio di Sicurezza un progetto che prevede la fine
della mediazione dell’ONU nel conflitto tra i saharawi e i marocchini. La
proposta, evidentemente, beneficia il Marocco, dato lo squilibrio di forze in
gioco. Pertanto, il Pronte Polisario attraverso il suo rappresentante alle
Nazioni Unite, Ahmed Bujari, ha rifiutato di affrontare la negoziazione diretta
con il Marocco, secondo quella che è l’idea del progetto presentato da Annan e
dal suo inviato speciale in Sahara Occidentale, Peter Van Walsum.
Ambo le parti in conflitto mantengono posizioni totalmente opposte. I saharawi
rivendicano il diritto all’autodeterminazione, richiesta che il Marocco rifiuta
frontalmente. Rabat ha rifiutato ogni piano presentato dall’ONU, perché in essi
venivano riconosciuti i diritti del popolo Saharawi. Ma va detto che quel riconoscimento
da parte dell’ONU è stato puramente simbolico, perché non ha fatto né attivato
la minima pressione sul Marocco, producendo una condizione di stallo.
Nel dossier presentato ieri, Annan invita Algeria e Mauritania, in quanto stati
vicini, a partecipare ai negoziati per cercare una soluzione politica “giusta,
duratura e reciprocamente accettabile che permetta l’autodeterminazione del
popolo saharawi”.
Ma Bujari ha dichiarato: “L’approccio che sta dietro questa proposta è
perlomeno incoerente e kafkiano, perché fino a quando il Marocco non accetta
l’autodeterminazione del popolo saharawi, qualunque negoziato non ha senso”. Il
diplomatico saharawi ha invece insistito perché continui la mediazione ONU
attraverso l’applicazione del Piano Baker o del Piano di Stabilizzazione, visto
che entrambe le proposte prevedono un referendum che copre tutte le opzioni,
l’autonomia e l’indipendenza”.
In ogni caso, forse con l’intento di mascherare l’abbandono, Annan raccomanda
il prolungamento del mandato della missione MINURSO per i territori occupati
per altri sei mesi, fino al prossimo 31 ottobre “.. come elemento chiave per
stabilizzare e supervisionare il cessate il fuoco e consentire condizioni di
sicurezza per gli inviati ONU”.
Traduzione del Ccdp