www.resistenze.org - popoli resistenti - saharawi - 06-06-11 - n. 367

da Diaspora Saharaui http://diasporasaharaui.blogspot.com/2011/05/le-peuple-sahraoui-conmemore-le-38.html
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Il popolo Saharawi commemora il 38° anniversario della dichiarazione della lotta armata
 
20/05/2011
 
Il popolo saharawi celebra oggi attraverso vari atti commemorativi, nei campi profughi come nei territori occupati e nei luoghi di esilio della diaspora saharawi, il 38° anniversario della dichiarazione della lotta armata contro il colonialismo spagnolo. Il 20 maggio 1973, data della prima azione dell'Esercito di liberazione del popolo saharawi, significava per il mondo intero, malgrado i tentativi delle autorità spagnole di mascherare la realtà dei fatti, lo scoppio di un conflitto al quale nessuno poteva voltare le spalle. Il popolo saharawi, come aveva dichiarato il padre spirituale Eluali Mustafa Sayed, ha dimostrato di esistere in quanto tale e di essere pronto a realizzare la sua autonomia di governo a dispetto della volontà e degli interessi di certe potenze occidentali che sono sempre state pronte a qualunque cosa per controllare le ricchezze naturali del Sahara Occidentale.
 
L'ONU non ha avuto altra scelta che riconoscere il Fronte Polisario come solo rappresentante legittimo del popolo saharawi, nonché movimento di liberazione nazionale contro il colonialismo, con il diritto di utilizzare la lotta armata per realizzare le aspirazioni del popolo saharawi. Ma neanche le organizzazioni internazionali come l'ONU, aderenti ad interessi economici e geopolitici dei più potenti della terra, hanno perdonato a coloro che avevano sempre considerato conglomerati di tribù nomadi, senza origini né capacità di gestione, la capacità e l'audacia d'affrontare, anche con le armi, le loro ambizioni e reclamare ciò che loro spettava di diritto. Quest'anniversario viene celebrato meno di un mese dopo la risoluzione 1979 (2011) del Consiglio di sicurezza che riafferma una volta di più il diritto sacro del popolo saharawi all'autodeterminazione e alla libertà di scegliere il suo destino.
 
da Diaspora Saharaui http://diasporasaharaui.blogspot.com/2011/05/manifestations-sahraouies-violences-et.html
 
Manifestazione Saharawi, violenza e ricatto marocchino
 
20/05/2011
 
El Aaiun (territorio occupato del sahrawi occidentale). - Questo giovedì 19 maggio, almeno 30 saharawi, in maggioranza donne, sono stati feriti durante un sit-in organizzato davanti alla casa della famiglia di Said Damber, un giovane cittadino saharawi assassinato 5 mesi fa. I manifestanti chiedono che siano rese pubbliche le circostanze del delitto del giovane da parte dei poliziotti marocchini. I cittadini saharawi riuniti davanti alla casa dei Damber esprimono la loro solidarietà alla famiglia e il sostegno alla loro richiesta di divulgazione dei dettagli dell'assassinio di Said Damber, 29 anni. Ma le forze dell'ordine marocchine sono intervenute contro i manifestanti all'uscita dalla casa della famiglia, con un violento attacco. Molte persone sono state ferite. Vedere le foto qui sotto e il video correlato: http://www.youtube.com/watch?v=rsdHfGvokK8.
 
Il cittadino saharawi Bechri Slem Mailas che aveva vigorosamente protestato contro le aggressioni dei poliziotti marocchini contro le donne saharawi è stato inseguito fino al quartiere Al-Ouifak dove è stato attaccato e picchiato dai poliziotti marocchini in borghese. La sorella del giovane assassinato è stata arrestata e sua madre è stata ferita alla testa. Segue un primo elenco di feriti. I bambini: Hamza Sahraoui e Limam Zaidaf. Le donne e gli uomini: Saadi Oum Lkhout, Meska Maimouna, Meriem Mghaimad, Tfaolouha Badda, Zaoui Toumana, Sod Ahmed Laaiachi, Lala Hatra Aram, Sbaai Abdellah El Hafed Toubali, Lkhalil Chaikhi, Lmstehia Lbalal, Lmrabet Abdelrahman, Laabaidi Niha, Ismaili Gajmoula, Sidmou Khouita, Filali Hamdi, Noumria Haimadaha, Amar Fatma, Laamouri Izana, Mohamed Lamin Lkhlifi e Laarousi Choubida. La famiglia rifiuta di ricevere il cadavere del proprio figlio, ammazzato per mano dei poliziotti, con una pallottola in piena testa. Secondo loro, il solo modo per procedere alla sepoltura, è quello di conoscere tutta la verità e perseguire i responsabili reali dell'assassinio.
 
Essmara A Essmara, 4 militanti dei diritti dell'uomo hanno cominciato uno sciopero della fame e un sit-in di protesta contro la sospensione dei loro salari a seguito di una visita nell'anno scorso alle loro famiglie negli accampamenti dei rifugiati saharawi nel sud- ovest algerino. I militanti sono: Oum Lfdali Jouda , Chaikhi Lmhaba , El Moussaoui Ahmed e Thnakha Othman. Gli attivisti hanno d'altra parte rifiutato la proposta sotto forma di ricatto del governo marocchino di ristabilire i loro salari a condizione che si impegnino a non condurre attività che secondo il potere coloniale "minaccino l'integrità territoriale".

 


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