www.resistenze.org - popoli resistenti - saharawi - 03-10-11 - n. 379

da http://diasporasaharaui.blogspot.com/2011/09/hooliganisme-ou-nationalisme.html
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Teppismo o nazionalismo?
 
M. Z.
 
30/09/2011
 
Domenica scorsa, il popolo Saharawi di Dakhla ha vissuto sulla propria pelle i violenti incidenti, costati molte morti e decine di feriti, oltre al saccheggio delle loro case e la distruzione delle loro auto. Una vera "incursione" condotta dai coloni marocchini con la complicità delle forze del Makhzen (élite di governo in Marocco, ndt da http://en.wikipedia.org/wiki/Makhzen). Ad ascoltare gli echi e le testimonianze che provengono da Dakhla, sarebbe stato peggio delle incursioni condotte "dagli ultrà" in Algeria durante "gli avvenimenti" all'origine dell'indipendenza del paese. Ma che importa, ciò che è importante per M Taieb Cherqaoui, Ministro degli Interni del re, è di dichiarare la calma nella città ed affermare che a Dakhla il popolo vive "nella pace e nella serenità".
 
Dichiarazioni che non sembrano ispirare grande fiducia intorno a lui, poiché il sig. Ban Ki-moon, il Segretario Generale dell'ONU, ha rapidamente fatto spedire un emissario del Minurso sul luogo, per provare a comprendere ciò che è realmente avvenuto, poiché, ad ascoltare il Makhzen, si tratterebbe soltanto di scontri tra "hooligan" al termine di un incontro di calcio che opponeva un gruppo saharawi ad un gruppo marocchino. Polisario, non è legato agli incidenti dello sport. Non si tratta in realtà che della repressione di una manifestazione pacifica per ricordare il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione, cosa abituale dallo scoppio dell'Intifada nei territori occupati del Sahara Occidentale dal maggio 2005.
 
Non si sa ancora nulla dei risultati dell'emissario di Minurso su questa repressione del teppismo che può valere al Makhzen un posto nel Guinness, come la più terribile conosciuta finora nel mondo. Ma cosa può fare Minurso oltre a constatare? Soprattutto ora che Sarkozy ha appena visitato il regno, immunizzando le sue colonie dall'influenza delle rivoluzioni primaverili, intento a mantenere democraticamente il burka sui diritti umani e minare il Sahara Occidentale.
 
Sarkozy si dice pronto ad accompagnare politicamente ed economicamente il Marocco e di andare con il suo re più lontano di quanto aveva fatto con… Cecilia o con… Gheddafi.
 
fonte Le Jeune Indépendant
 

da PeaceReporter http://it.peacereporter.net/articolo/30716/Sahara+Occidentale%2C+dal+calcio+alla+politica
 
Sahara Occidentale, dal calcio alla politica
 
02/10/2011
 
Sette morti negli scontri tra forze dell'ordine e tifosi della squadra della capitale occupata dal 1974
 
Una partita di calcio che degenera in una strage. Sono sette le vittime dei violenti scontri nati al fischio finale della partita, valida per il campionato marocchino, tra il Mouloudia e il Chabab Al-Mohammadia, domenica scorsa, 25 settembre 2011.
 
Gli incidenti sono scoppiati non tra le tifoserie, ma tra le forze dell'ordine e i tifosi locali, nella città di Dakhla. Che non è una città come le altre, perché è la città simbolo del Sahara Occidentale occupato dal Marocco nel 1974. I tifosi del Mouloudia, abbandonando lo stadio, hanno iniziato a lanciare cori contro l'occupazione. Gli agenti hanno iniziato a caricare e alla fine l'asfalto si è macchiato di sangue.
 
Secondo la wilaya (la provincia) di Oued-Eddahab-Lagouira, ''tre delle vittime sono decedute travolte da veicoli alla cui guida c'erano dei criminali. Le altre quattro vittime - tra cui due appartenenti alle forze dell'ordine - sono morte in atti di violenza''. Che vuol dire tutto e niente, senza nessun accenno - come capita sempre in Marocco rispetto alla questione del Sahara Occidentale - al movente politico degli scontri. Nei disordini sono stati incendiati otto veicoli e alcuni esercizi commerciali.
 
Il Sahara Occidentale, ex colonia spagnola, ha iniziato la sua lotta per l'indipendenza da Madrid a metà degli anni Sessanta. Il Fronte Polisario, organizzazione politico - militare del popolo saharawi, era a un passo dalla libertà, quando le truppe marocchine del re Hassan II ne occuparono il territorio abbandonato dalle truppe spagnole in ritirata. Da allora, nonostante le risoluzioni dell'Onu, il Marocco non accenna ad abbandonare il Sahara Occidentale.
 
Negli ultimi tre anni, a New York, una delegazione del Fronte Polisario e una del governo marocchino sono seduti attorno a un tavolo senza riuscire a stabilire la data del referendum che secondo l'Onu dovrebbe decidere il destino delle popolazioni del territorio, anche perché il Marocco - ogni volta che il referendum si avvicina - falsa gli equilibri demografici.
 
Ch.E.
 

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