www.resistenze.org - popoli resistenti - saharawi - 10-04-16 - n. 584

Viva le donne saharawi

FDIM/WIDF | Federazione democratica internazionale delle donne
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

04/04/2016

Dichiarazione Finale della IV Conferenza Internazionale "Il diritto della Donna a Resistere: la situazione dimenticata delle donne saharawi"

La IV Conferenza Internazionale "Il diritto della Donna a Resistere", si è celebrata a Boujdour, il 2 e 3 aprile 2016, sotto il titolo "La situazione dimenticata delle donne saharawi", con la partecipazione di delegazioni dell'Algeria, della Nigeria, della Namibia e dello Zimbawe e di delegate di diversi paesi, di istituzioni nazionali e organizzazioni continentali e internazionali.

La IV Conferenza Internazionale ha cominciato i suoi lavori organizzando un Foro di solidarietà coi prigionieri politici di Gdim Izik in sciopero della fame, intervenendo con messaggi di solidarietà anche delle partecipanti di Algeria, Nigeria, Namibia, Zimbabwe, Spagna, Svezia tra le organizzazioni che partecipano alla conferenza e che hanno espresso il loro appoggio ai prigionieri politici esigendo un intervento urgente da parte della comunità internazionale per liberare tutti i prigionieri politici saharawi dalle prigioni marocchine, riaffermando anche la loro determinazione a proseguire negli incontri  internazionali.

Nella IV Conferenza Internazionale si sono discusse le prime esperienze sostanziali di base delle donne nella resistenza durante i movimenti di liberazione africani e il loro ruolo nella costruzione dopo l'indipendenza, con la presentazione delle esperienze di paesi come la Namibia, l'Algeria, la Nigeria, lo Zimbawe e l'esperienza delle donne saharawi nei territori occupati e nei campi profughi, campi di dignità per quaranta anni. Il secondo tema è il ruolo delle cooperative nella promozione della resistenza e l'esperienza delle organizzazioni che promuovono le capacità politiche ed economiche nelle donne africane, algerine, oltre all'esperienza delle cooperative delle donne saharawi.

La IV Conferenza ha elogiato la fermezza e la resistenza delle donne saharawi e il ruolo principale nella lotta del popolo saharawi per l'autodeterminazione e l'indipendenza la partecipazione attiva nella costruzione delle istituzioni dello Stato e ha richiamato il resto del mondo, soprattutto le africane, ad ampliare lo spazio di solidarietà con le donne in situazioni di resistenza di fronte all'occupazione e di permettere loro di contribuire come socie attive nello sviluppo, nella giustizia e nella pace. La IV Conferenza ha fatto un appello alle Nazioni Unite, in special modo al Consiglio di Sicurezza, per accelerare l'applicazione delle decisioni e delle raccomandazioni relative al conflitto del Sahara Occidentale, per l'organizzazione di un referendum libero e democratico che permetta al popolo saharawi di decidere liberamente il suo destino, completando così il processo di decolonizzazione dell'ultima Colonia nel continente africano.

La IV Conferenza richiama alla necessità di proteggere i diritti umani dei saharawi nei territori occupati del Sahara Occidentale monitorando ed informando sulla brutalità del regime marocchino, oltre a fermare il saccheggio delle risorse naturali del territorio dall'occupazione illegale e lo smantellamento del muro della vergogna che costituisce un crimine contro l'umanità.


Donne militari veterane si sono messe a disposizione dell'esercito per addestrare le donne o per stare in prima linea in caso di un'eventuale guerra

Mujeres Saharauis | mujeressaharauis.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/04/16

Tavola rotonda sulla recente celebrazione della quarta conferenza internazionale sulla resistenza delle donne, realizzata dal 2 al 3 di aprile negli accampamenti.

L'iniziativa entra nella cornice della programmazione della Televisione saharawi e nella quale le donne saharawi hanno raccontato la discussione effettuata sulla situazione attuale del conflitto e delle sfide che affronta la popolazione rifugiata, specialmente le donne, di fronte alla nuova escalation militare sostenuta dal Marocco e dal suo scontro con l'ONU

Durante il programma che ha contato su un'ampia rappresentanza di tutti i settori militari, di polizia e altre professioni, le donne hanno riaffermato la loro disponibilità a difendere la loro causa con tutti i mezzi di resistenza disponibili. Da sottolineare il messaggio di unità militari (di riserva) composte da donne veterane che si sono messe a disposizione dell'esercito per addestrare donne o per stare in prima linea in caso di un'eventuale guerra.


Polisario mette in massima allerta di combattimento le sue truppe

Bir Lehlu | SaharaPressService
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/03/16

L'Alto Comando dell'Esercito di Liberazione Popolare Saharawi (ELPS*), ha decretato di aver messo in massima allerta di combattimento le Forze armate saharawi durante la sua riunione celebrata nella località di Bir Lehlu, nei giorni 20 e 21, sotto la direzione del Ministro della difesa, Sig. Abdelahe Lehbib.

La riunione ha esaminato lo stato operativo dell'Esercito Popolare di Liberazione alla luce dei gravi avvenimenti che hanno visto protagonista l'occupante marocchino nell'espellere il componente politico, amministrativo e civile della MINURSO.

L'Alto Comando dell'ELPS ha ordinato l'avvio di esercitazioni militari a livello di tutte le regioni militari per elevare la preparazione e capacità combattiva dei combattenti saharawi per affrontare ogni tipo di imprevisto ed eventualità ed eseguire manovre nel settore meridionale e ha annunciato una riunione di quadri militari.

Lo Stato Maggiore Generale dell'Esercito di Liberazione Popolare Saharawi ha allertato i cittadini saharawi nei Territori liberati sulla gravità della situazione e sulla necessità di prendere precauzioni.


*) Nota del traduttore (cfr
resistenze.org - popoli resistenti - saharawi - 18-12-11 - n. 390):

Il 20 maggio 1973, dieci giorni dopo la sua fondazione, il Fronte POLISARIO portò a termine la sua prima azione armata contro l'esercito coloniale. L'attacco, che ebbe come obiettivo una postazione militare nel deserto, segnò la nascita dell'Esercito di Liberazione Popolare Saharawi,(ELPS) e l'inizio di una guerra che, in poco tempo, superò la capacità di controllo dell'amministrazione spagnola.

Le azioni dell'ELPS, molte di esse con fini propagandistici, fecero crescere il prestigio del Fronte POLISARIO tra la popolazione civile ed i soldati nativi che servivano nelle file coloniali. Alla fine del 1973, l'ELPS contava già più di cento combattenti e negli anni 1974 e 1975 incrementò la sua attività, facendo si che l'esercito spagnolo ripiegasse gradualmente verso le principali città costiere. Durante quest'ultimo anno, intere pattuglie di militari saharawi passarono all'ELPS, che prese sotto il suo controllo numerose località abbandonate dagli spagnoli.

Quando il governo franchista consegnò il Sahara Spagnolo a Marocco e Mauritania, con gli Accordi Segreti di Madrid nel novembre 1975, le forze nazionaliste saharawi controllavano già la maggior parte del territorio della colonia.


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