www.resistenze.org - popoli resistenti - saharawi - 12-06-17 - n. 635

Libertà per i prigionieri politici Saharawi detenuti nelle carceri marocchine

Consiglio Portoghese per la Pace e la Cooperazione, Consiglio Mondiale della Pace | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/06/2017

Dando notizia dell'annunciata prosecuzione, a Rabat, in Marocco, il 5 giugno, del processo a un gruppo di prigionieri saharawi nelle carceri marocchine - noto come il gruppo Gdeim Izik - il Consiglio Portoghese per la Pace e la Cooperazione (CPPC) ribadisce il suo ripudio di questo processo politico, la richiesta di liberazione di questi attivisti e la sua solidarietà al popolo Saharawi.

Ricordiamo che il processo delle autorità del Regno del Marocco contro questo gruppo risale agli avvenimenti del novembre 2010, quando migliaia di saharawi residenti nel Sahara Occidentale, occupato illegalmente dal Marocco, hanno deciso di istituire un campo a Gdeim Izik, a 15 chilometri da El Aaiún [capitale del Sahara Occidentale, ndt], come mezzo di lotta per il rispetto dei diritti umani del popolo Saharawi dal Marocco, la forza occupante. L'esercito e la polizia marocchini invasero e reprimettero violentemente il campo.

Molti attivisti saharawi furono arrestati. Tra questi, 24 vennero accusati di aver organizzato la manifestazione e fatti oggetto di maltrattamenti e abusi da parte delle autorità marocchine. Dopo 3 anni di carcere, sono stati condannati da un tribunale militare nel febbraio 2013, in un processo denunciato e dichiarato nullo da diversi enti internazionali, tra cui ricordiamo la relazione del gruppo di lavoro per le detenzioni arbitrarie delle Nazioni Unite e la deliberazione della Commissione ONU contro la tortura del dicembre 2016. Dopo una grande pressione internazionale, questo processo è stato annullato dalla Corte Suprema di Giustizia del Marocco.

Nel marzo di quest'anno, in solidarietà con i prigionieri politici Saharawi nelle carceri marocchine, il CPPC ha inviato delle lettere al Segretario generale dell'ONU, António Guterres, e al Vicepresidente della Commissione europea e Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e le Politiche di sicurezza, Federica Mogherini.

Il rifiuto mostrato e persistente da parte delle autorità del Regno del Marocco di rispettare i diritti dei prigionieri politici saharawi e delle convenzioni delle Nazioni Unite è motivo di grande preoccupazione per il CPPC e merita una chiara condanna. Il CPPC ribadisce la sua solidarietà con la giusta causa del popolo Saharawi per il diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza e la richiesta che il Regno del Marocco, la forza occupante, adempia le decisioni delle Nazioni Unite.


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