www.resistenze.org - popoli resistenti - saharawi - 18-11-20 - n. 768

FMGD: Dichiarazione sulla situazione a Guerguerat

Federazione Mondiale della Gioventù Democratica | facebook.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/11/2020

Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni nella zona cuscinetto di Guerguerat con la Mauritania a causa dell'inadempienza da parte dell'occupazione marocchina dell'Accordo Militare Nº 1. Le forze di occupazione marocchine stanno realizzando un'operazione per trasferire un gran numero di suoi gendarmi e altre forze di sicurezza nella zona, che fa parte della striscia di protezione e in cui «è proibito e costituisce una violazione l'ingresso di personale o truppe dell'Esercito Reale del Marocco e delle Forze Militari del Fronte Polisario via terra o aria e lo sparo di colpi di arma da fuoco». Inoltre, hanno iniziato a vestire con abiti civili il loro personale di sicurezza e preoccupa il fatto che possano lanciare un attacco contro i civili saharawi che stanno manifestando pacificamente da varie settimane contro l'avanzamento illegale a Guerguerat.

Così come nella nostra 20ª Assemblea Generale, la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica considera che la situazione nel Sahara Occidentale merita la solidarietà e l'attenzione urgente della comunità internazionale e di tutte le forze antimperialiste e progressiste del mondo, per sostenere il popolo saharawi nella sua legittima e nobile lotta contro l'attuale occupazione delle autorità marocchine e per l'esercizio del suo diritto di autodeterminazione.

Sosteniamo fermamente i nostri compagni della UJSARIO, i civili saharawi che manifestano contro il varco illegale aperto dal Marocco nella regione di Guerguarat, e appoggiamo le loro lotte come il legittimo diritto di chiudere questa illegale e continua violazione del piano di insediamento e di cessate il fuoco.

Denunciamo la continua occupazione del Sahara Occidentale da parte delle autorità marocchine, che impedisce al popolo saharawi di esercitare il suo diritto all'autodeterminazione. Questo va contro tutte le risoluzioni dell'ONU e i principi del diritto internazionale.

Denunciamo la negligenza di organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite o l'Unione Europea imperialista (in particolare, Spagna e Francia), che non fanno nulla per porre fine all'occupazione illegale da parte del Marocco (mentre si appropriano delle risorse naturali saharawi sotto il controllo delle autorità marocchine) e condanniamo questo silenzio complice.

Facciamo un appello a tutte le organizzazioni sorelle affinché facciano tutto il possibile per rendere coscienti i loro popolo sull'occupazione marocchina del Sahara Occidentale, la complicità delle classi dirigenti con questa occupazione e sulla necessità di appoggiare la causa e le lotte saharawi.

Riaffermiamo la nostra ferma posizione a favore della gioventù saharawi e il suo diritto all'autodeterminazione e a uno Stato libero e sovrano. Il Sahara Occidentale è un territorio non autonomo secondo l'ONU, è stato trattato come un caso di decolonizzazione dal 1963 e come tale deve risolversi.


FGMD: Con il popolo Saharawi

Federazione Mondiale della Gioventù Democratica | facebook.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/11/2020

Nella mattina del 13 novembre, le forze di occupazione marocchine hanno aperto tre varchi ad est del muro della vergogna, in chiara violazione dell'accordo di cessate il fuoco, per attaccare i pacifici civili saharawi che protestavano contro il varco illegale di Guerguerat.

Vogliamo mostrare la nostra solidarietà alla gioventù e al popolo saharawi e ai nostri compagni della UJSARIO. Denunciamo le azioni illegali dell'esercito marocchino. Esortiamo la soluzione di questo conflitto, che non può terminare in altro modo che con la fine dell'occupazione e l'esercizio del diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi che gli è stato negato per tanti anni.


Dichiarazione del Consiglio Mondiale della Pace sulla situazione nel Sahara occidentale

Consiglio Mondiale della Pace (WPC) | wpc-in.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/11/2020

Il Consiglio Mondiale per la Pace segue con profonda preoccupazione la situazione nel Sahara occidentale e respinge con veemenza la violazione da parte del Marocco dell'accordo di cessate il fuoco questo venerdì 13 novembre. Denunciamo la decisione del Marocco di inviare forze armate, violando la zona cuscinetto concordata con il cessate il fuoco del 1991, contro i civili saharawi che hanno manifestato nella regione di Guergarat.

Dal 21 ottobre, i civili saharawi protestano contro i 45 anni di occupazione del Marocco e la sua violazione della zona cuscinetto, spesso trasportando risorse saccheggiate dal Sahara occidentale occupato, in violazione del diritto internazionale umanitario. Ma questa situazione è in realtà il risultato del protrarsi da tre decenni dell'accordo per il cessate il fuoco; la Missione dell'ONU per il referendum nel Sahara occidentale (MINURSO) non è stata in grado di attuare il suo mandato e di tenere il referendum da quando è stata istituita, quasi 30 anni fa, né di proteggere il popolo saharawi sotto occupazione.

Il popolo saharawi sta resistendo nei campi profughi e sotto la brutale occupazione marocchina e dal 1975 attende l'attuazione del proprio diritto all'autodeterminazione e la decolonizzazione del Sahara occidentale, come promesso dalle Nazioni Unite. Nel frattempo, le gravi violazioni dei diritti umani sotto il regime marocchino e la terribile situazione nei campi profughi hanno reso il popolo saharawi stanco della negligenza internazionale. Il popolo saharawi ha anche protestato contro il saccheggio marocchino delle sue risorse, vendute all'Unione Europea e molti altri paesi, e contro la responsabilità di Francia e Spagna per l'occupazione da parte del Marocco, la prima come fedele alleata dell'occupante, la seconda come potenza coloniale e amministrativa che ha ceduto il Sahara occidentale al Marocco nel 1975.

Pertanto, ci uniamo ad altre forze amanti della pace in tutto il mondo nella richiesta per l'attuazione urgente del diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione e per sforzi seri per una pace giusta nella regione. Condanniamo la violazione da parte del Marocco dell'accordo di cessate il fuoco e riaffermiamo che la situazione è insostenibile. Esprimiamo anche la nostra solidarietà al popolo saharawi nella sua giusta lotta per la liberazione nazionale e la nostra speranza che un tale onorevole obiettivo sia raggiunto con mezzi pacifici e diplomatici.

Sahara occidentale libero!

La Segreteria del WPC

13 novembre 2020


Sulle azioni militari marocchine nel sud del Sahara Occidentale

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) | pcte.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13/11/2020

Oggi l'esercito marocchino ha avviato delle azioni militari nel sud del Sahara Occidentale, vicino la frontiera con la Mauritania, rompendo il cessate il fuoco stabilito nel 1991. Di fronte a questa aggressione, l'Esercito di Liberazione Saharawi ha risposto con l'obiettivo di difendere la popolazione saharawi della zona.

Il pericolo di guerra aperta cresce con le provocazioni del Governo marocchino e la passività della comunità internazionale, in particolare della Spagna, che si rifiuta di assumere il suo ruolo come ex potenza coloniale nel Sahara Occidentale e stabilire le misure opportune per garantire l'esercizio del diritto di autodeterminazione per il popolo saharawi.

La sistemica politica di riavvicinamento al governo marocchino, originata dalla priorità degli interessi economici e geostrategici delle principali potenze europee, è dietro il rifiuto di questo paese di mettere in atto gli accordi internazionali e che continua a mantenere l'illegale occupazione di buona parte del territorio saharawi.

Il PCTE esprime il suo pieno sostegno al popolo saharawi di fronte a questa nuova aggressione e chiede il completo e immediato compimento delle risoluzioni internazionali come unica via fattibile per garantire il processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale. Al contempo, chiede al Governo spagnolo di abbandonare la sua politica ipocrita di fronte la situazione del popolo saharawi e di rispondere alle sue responsabilità storiche con il fraterno popolo del Sahara Occidentale.

Ufficio Stampa del CC del PCTE

13 novembre 2020


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