www.resistenze.org - popoli resistenti - sudan - 18-01-12 - n. 392

da www.rebelion.org/noticia.php?id=142759
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura di Salvatore Vicario
 
Il piano degli Stati Uniti per destabilizzare il Sudan
 
di Thomas C. Mountain *
 
10/01/2012
 
Mentre il Sudan del Sud implode in una crescente folle violenza etnica e decine di migliaia di persone sono costrette nuovamente a fuggire per salvare la propria vita, i segnali conducono tutti a un piano degli Usa per destabilizzare il Sudan che sta cominciando a dare i suoi frutti.
 
Per cominciare, gli Stati Uniti stanno pagando gli stipendi dell’Esercito di Liberazione del Popolo del Sudan (EPLS, l'esercito nazionale del Sudan del Sud), circa $ 100 milioni solo nel 2011. E’ veramente indipendente un paese, quando una potenza straniera paga gli stipendi del suo esercito? A quali ordini risponde veramente questo esercito?
 
Oggi, migliaia di "caschi blu" dell'ONU stanno confluendo nel Sudan del Sud. Queste "forze di pace" provengono quasi interamente dalla vicina Etiopia e fanno parte dell'esercito etiope, lo stesso che sta perpetrando un genocidio/contro-insurrezione nella regione di Ogaden, nel sud-est dell'Etiopia.
 
E' lo stesso esercito che ha più volte invaso la Somalia eseguendo gli ordini degli Stati Uniti. Lo stesso che sei anni fa ha invaso l'Eritrea. E vengono chiamate"Forze di pace"...
 
Il salario di queste "forze di pace" etiopi, compresi i relativi costi, è pagato dallo Zio Sam.
 
Così abbiamo, che sia l'esercito del Sudan del Sud, l’EPLS, e sia le "forze di pace" etiopi sono pagate dagli Stati Uniti. Con amici come questi, ci si sorprende che il Sudan del Sud si stia disintegrando?
 
Veniamo a sapere che il regime di Obama, l'attuale inquilino della Casa Bianca negli Stati Uniti, sta progettando di "vendere" armi avanzate all’EPLS. Mentre, ogni giorno, centinaia di bambini nel Sudan del Sud muoiono a causa della mancanza d'acqua pulita, di cibo, riparo e cure mediche, la risposta americana è quella di fornire bombardieri e aerei da combattimento, così nel miglior dei casi finiremo col vedere i sudanesi che si uccidono a vicenda.
 
Tutto questo ha molto a che fare con i giacimenti di petrolio sudanesi nella regione dell’Abey, proprio sul confine tra il Sudan e il Sudan del Sud. I giacimenti petroliferi sudanesi sono gli unici in Africa che sono per lo più sotto il controllo e la proprietà della Cina.
 
Si presume che il piano di "USA / ONU" vedrà l’impiego fino a 10.000 soldati etiopi, che con il pretesto di un mandato di "pace" delle Nazioni Unite, occuperanno le stazioni di servizio esistenti intorno ai giacimenti petroliferi di Abey, il miglior piano possibile per assumere, un giorno, il controllo del petrolio.
 
L'Etiopia è il miglior alleato locale degli Stati Uniti, la sua gendarmeria in Africa orientale e quindi, dove svolgere meglio i propri servigi se non nei pressi dell’unico giacimento di petrolio sotto controllo e di proprietà cinese nella regione sudanese dell’Abey?
 
Così, destabilizzando il Sudan del Sud, gli Stati Uniti potrebbero prendere due piccioni con una fava.
 
In primo luogo, contribuendo a fomentare una serie di massacri etnici nel Sudan del Sud, può causare un focolaio di scontri tra il Sudan e il Sudan del Sud, e sotto questa copertura può attaccare, danneggiare, i giacimenti di petrolio di Abey e il molto vulnerabile oleodotto di Abey-Port Sudan.
 
Questo potrebbe porre efficacemente fine al progetto più importante di sviluppo energetico della Cina in Africa.
 
In secondo luogo, interrompendo le forniture di petrolio del Sudan, gli Stati Uniti potranno esercitare una forte pressione sul governo guidato dal presidente sudanese Omar Al-Bashir.
 
Se Al-Bashir perde i proventi derivati dal petrolio, sarà molto difficile poter mantenere il tenore di vita che la maggior parte del suo popolo spera di raggiungere e questo potrebbe seriamente destabilizzare il suo governo.
 
A metà del 2011, le autorità americane avevano comunicato ad alcune autorità del Sudan del Sud che non avevano bisogno dei soldi provenienti dal petrolio per sopravvivere, ma che il paese poteva andare avanti solo con gli aiuti occidentali. Un anticipo di quello che succederà?
 
Che accada o no questo, ciò che è chiaro e il mondo può vedere è che l'indipendenza del Sudan del Sud, che tanto sostegno ha dall'Occidente, sta diventando un incubo per la gente della regione. Nessuna sorpresa nello scoprire chi attualmente finanzia, e arma, l'esercito del paese.
 
L'unica cosa che gli Stati Uniti si aspettano nel Sudan del Sud, è una continuata politica di "gestione delle crisi"; per fare questo, prima danno inizio a una crisi e poi gestiscono nel miglior modo possibile gli assassini e il caos, al fine di sfruttare le ricchezze della terra o in ultima analisi, se non ci fosse alternativa, negarle al nemico.
 
E probabilmente, in questo processo, si vedrà anche la fine del governo sudanese del presidente Omar Al-Bashir, che l'Occidente ha continuato a calunniare.
 
* Thomas C. Mountain è l'unico giornalista occidentale indipendente nel Corno d'Africa. Vive e informa dall’Eritrea dal 2006. Può essere contattato all'indirizzo: thomascmountain @yahoo.com
 
fonte www.counterpunch.org/2012/01/10/the-us-plan-to-destabilize-sudan
Traduzione dall'inglese per Rebelión di Sinfo Fernánde
 

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