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- popoli resistenti - spagna - 03-05-16 - n. 587
1° Maggio: Organizziamoci per la lotta contro lo sfruttamento capitalista, contro la guerra imperialista
Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE) | pcpe.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
29/04/2016
L'ombra di un nuovo ciclo della crisi capitalista arriva sulla scia della sofferenza che già subiamo. Questa ci ha lasciato come conseguenze, irreversibili se non si sconfiggerà il capitalismo, la disoccupazione cronica, i salari da fame, i contratti-spazzatura, la diffusione sempre più estesa del lavoro gratuito, lo smantellamento dei servizi pubblici e la deindustrializzazione. Una classe operaia sovrasfruttata, con pensioni da fame quando non può più produrre e nella quale la gioventù è destinata a vivere senza un futuro, mentre le donne sono massivamente escluse dal mercato del lavoro o costrette ad accettare salari da miseria.
La lotta di classe è internazionale.
In tutto il mondo capitalista le multinazionali e i monopoli recuperano il loro tasso di profitto sulle rovine e sulla miseria della classe operaia e dei popoli. Nei paesi dell'Unione Europea si concretizzano duri aggiustamenti e controriforme al diritto al lavoro, il tutto ritagliato a misura del padrone o a gusto del padrone di turno: liberalizzazione del licenziamento, precarizzazione, aumento delle giornate e delle ore di lavoro, riduzione dei salari, distruzione della contrattazione collettiva col tentativo di individualizzare i rapporti di lavoro. Ciò avviene qualunque sia il governo al potere: con la socialdemocrazia in Francia, come col governo del "cambiamento" in Grecia e come con i neoliberisti in Spagna.
L'attacco alle organizzazioni operaie continua e si aggrava manifestandosi in diversi modi.
Centinaia di sindacalisti vanno sotto processo e l'inasprimento del codice penale in materia di limitazioni al diritto di sciopero dimostra che i padroni e i loro dirigenti hanno ben chiaro che la classe operaia organizzata sindacalmente e politicamente è il loro nemico principale e che può far vacillare la loro dittatura di classe.
Coloro che hanno sostenuto la fine della lotta di classe e la sua sostituzione con i movimenti e con le maree trasversali di cittadini, cresciute nelle piazze il più lontano possibile dai complessi industriali, espellendo da esse coloro che portavano l'emblema di un sindacato o di un partito operaio, sono i medesimi che oggi si offrono come amministratori del riciclo del capitale al servizio delle vecchie politiche antioperaie. I MEDESIMI che mettono il proprio territorio e le proprie basi al servizio della NATO per massacrare altri popoli, esattamente come fa in Grecia il governo SYRIZA.
Si sono riempiti la bocca con frasi sulla "coesione sociale" e sulla "equa distribuzione del reddito", ma non hanno mai pronunciato nemmeno mezza parola sulle contraddizioni fondamentali della classe al potere e sulla proprietà dei mezzi di produzione.
Se c'è qualcuno in grado di fare fronte come si deve alle controriforme anti operaie che vuole imporre in Francia il governo del capitale nella sua versione socialdemocratica, con la forza delle proprie masse nelle strade e paralizzando la produzione, altri non è che la classe operaia organizzata, con l'appoggio dei giovani studenti e del resto delle classi popolari impoverite dai monopoli.
Siamo arrivati al Primo Maggio in un contesto internazionale caratterizzato dalla recrudescenza delle guerre tra le potenze imperialiste, dal saccheggio e dal massacro dei popoli. Guerre delle borghesie dove però i morti e i deportati sono forniti dalla classe operaia. Le vittime dell'accordo della vergogna per l'espulsione dei rifugiati, sottoscritto dalla UE, finanziatrice delle aggressioni terroriste al popolo della Siria, sono anche nostri fratelli e sorelle di classe. E' la classe operaia di tutti i paesi che va al macello ed è sempre la medesima classe operaia che fornisce le ore di lavoro gratuito per alimentare la gigantesca macchina da guerra dei monopoli, dei suoi Stati e delle Unioni imperialiste.
Questo Primo Maggio il Partito Comunista e la Gioventù Comunista chiamano i lavoratori e le lavoratrici all'unità di classe e alla lotta. Chiediamo ai lavoratori e alle lavoratrici di rafforzare le organizzazioni operaie e di riunirsi in sindacati per la difesa dei propri diritti collettivi conquistati in decenni di lotta. Chiediamo di costituire i Comitati per l'Unità Operaia, con l'obiettivo di sommare le forze e superare le divisioni sindacali che indeboliscono la capacità di lotta del movimento operaio.
Chiediamo ai lavoratori e alle lavoratrici di rafforzare il Partito e la Gioventù Comunista. Per collegare ogni lotta parziale, con ogni altra lotta parziale, facendone un solo pugno per l'emancipazione rivoluzionaria della classe operaia, perché i lavoratori, anziché legarsi a un carro di interessi a loro alieni, si impegnino nel compito storico di costruire e rafforzare il nostro partito di classe.
Viva il Primo Maggio.
Viva le lotte della classe operaia.
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