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Ástor García: "Nessun governo capitalista risolve i problemi del paese"

Nuevo Rumbo | partido-comunista.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

09/09/2018

Inizia un nuovo corso politico e Nuevo Rumbo intervista Ástor García, Segretario generale del PCPE, per conoscere le analisi e le attività principali dei comunisti in questo nuovo periodo.

Come vedi l'inizio del corso politico?

Il cambio di governo dopo la mozione di censura del 1 giugno ci ha lasciato un'estate piuttosto frenetica politicamente, anticipatoria di quelle che credo saranno le due chiavi principali della lotta di classe nel nuovo corso. Da un lato, si nota, ancora una volta, che il governo del PSOE non sarà in grado di soddisfare le aspettative che ha generato in ampi settori operai e popolari. Dall'altro lo scontro nazionalista sta rapidamente aggravandosi. Penso che entrambi i fattori, insieme, siano estremamente preoccupanti.

E perché?

Perché le aspettative frustrate nei settori del popolo e il boom nazionalista possono portare a un rafforzamento delle posizioni più reazionarie, dando forza ai gruppi fascisti che avranno sempre più spazio. Inoltre i due fattori di cui parliamo richiedono un lavoro più sistematico e di essere molto chiari in tema politico-ideologico, per confrontarsi con le posizioni social-democratiche nelle file del movimento operaio e far fronte a un discorso nazionalista che è sempre più forte e che sta dilagando tra la classe operaia.

Sono queste le due chiavi di questo corso politico?

Sì, perché avvengono anche in una situazione in cui il governo Sanchez ha un'estrema debolezza parlamentare, e dipende nella sua azione da altre forze politiche. Questo da un lato gli fa comodo, perché possono in tal modo giustificare la non adozione di certe proposte incluse nel programma. Non fosse così, sarebbero battuti sicuramente. D'altra parte, i settori più a destra continuano a utilizzare l'appoggio - specifico o strategico - di PODEMOS e delle forze indipendentiste al PSOE per dipingere un quadro apocalittico, un patto rosso-separatista che cerca di frammentare la Spagna e cose simili. E questo determinerà l'intero corso politico fomentando molti falsi dibattiti, molti false questioni che possono influenzare in modo negativo la maggioranza dei lavoratori se i comunisti non sono forti e se non siamo in grado di spiegare a questi vasti settori che il PSOE ha sempre tradito la classe operaia e quella demagogia nazionalista avvantaggia solo i settori borghesi. I lavoratori sono sempre vittima e ostaggio dei partiti capitalisti se i comunisti non sono presenti.

Da queste chiavi, quindi, vengono rivelati i compiti immediati per il PCPE, giusto?

Naturalmente, sebbene i compiti del Partito siano totalmente legati ai compiti che la classe operaia ha in questo periodo. In questo momento di politiche e posizioni identitarie, lo sviluppo della coscienza di classe è molto arretrata. Mi riferisco alla classe lavoratrice in sè, perché il nemico di classe ce l'ha molto chiara. L'individualismo estremo e l'idealismo che promuovono posizioni ideologiche postmoderne - più utili ai capitalisti, devo dire – hanno penetrato con forza il movimento operaio e popolare e uno dei loro principali effetti è stato un indebolimento della coscienza di classe, la ricerca di falsi nemici rafforzando così i veri nemici, reali, dai quali rubare il frutto del nostro lavoro, indipendentemente dal nostro orientamento sessuale, colore della pelle o luogo di nascita.

Pertanto è essenziale uno sforzo di chiarificazione politica e proposta organizzativa. La prima per svelare gli inganni della "nuova" politica della socialdemocrazia, delle posizioni postmoderne e delle posizioni reazionarie, che reggono le catene che legano la maggioranza lavoratrice sotto il capitalismo e la seconda per rafforzare la capacità di risposta popolare e operaia ai costanti attacchi dei padroni e dei loro governi, affinchè la classe operaia, con la propria esperienza di lotta, fissi obiettivi più alti e mete rivoluzionare.

E nel concreto e immediato?

Nello scenario attuale è importante non perdere lo slancio che la lotta stava prendendo durante i mesi precedenti l'estate, ma che ora corre il rischio di essere inghiottita dall'arrivo della socialdemocrazia al governo e dalle prossime elezioni.

Gran parte di queste mobilitazioni sono state guidate dalle forze sindacali, ma ora sembra che i vertici siano disposti a dare un voto di fiducia al PSOE, commettendo ancora una volta un grave errore e cadendo in una grave irresponsabilità, perché ci vorrà poco per vedere che il PSOE non è un alleato, ma piuttosto il contrario.

Pensiamo che oggi ciò che serve è promuovere la mobilitazione e la lotta nei luoghi di lavoro, perché l'aggressività del padronato non diminuisce con il cambiare del governo, e non abbandonare alcuna lotta aspettando di vedere cosa farà la socialdemocrazia. L'organizzazione e l'unità sono le chiavi per vincere ogni battaglia e ora tocca fare uno sforzo organizzativo e unitario concentrato ad ottenere vittorie nelle aziende in settori economici chiave, a dimostrare che è la lotta operaia quella che ottiene i diritti e non la presenza di questo o quel partito capitalista nel governo. Perché ciò che è chiaro è che nessun governo capitalista risolverà i problemi del paese.

Quali sono questi problemi?

I problemi del nostro paese sono i problemi della nostra classe operaia, la nostra maggioranza lavoratrice, che ha bisogno di due lavori per sbarcare il lunario, che non riesce a pagare l'elettricità o il riscaldamento, i cui giovani non possono accedere ad un'istruzione superiore o non possono comprare una casa, i cui pensionati riscuotono una miseria e aiutano anche con questa la loro famiglia, le cui donne e i cui giovani guadagnano meno a parità di lavoro ...

Soprattutto i politici borghesi fanno demagogia, promettendo soluzioni che non sono poi in grado di mantenere o che, solo circostanzialmente alleviano i problemi, smantellando per salvare le aziende da una crisi economica come quella che abbiamo attraversato. La crisi l'hanno pagata i lavoratori, come sempre e ora la cosa più progressiva sembra essere quella di recuperare alcuni dei diritti perduti.

Dobbiamo rompere questo ciclo infernale e solo il Partito Comunista può dare una risposta efficace a tutte queste assurdità che rappresenta la politica spagnola. Per risposta efficace intendo porre un'alternativa globale sulla base degli interessi della maggioranza lavoratrice e non solo un paio di modifiche minori ad un capitalismo spagnolo che non solo ha ampiamente dimostrato la sua incapacità di risolvere i problemi del paese, ma è la causa stessa dei problemi del paese.

La fine dell'estate è segnata da due grandi polemiche, l'esumazione di Franco e la cosiddetta "guerra dei fazzoletti" in Catalogna, che cosa puoi dirci in proposito?

Sono un'altra espressione dell'assurdità che è la politica spagnola. Riesumare Franco è la dimostrazione che il PSOE mira a superare la sua debolezza parlamentare attraverso una politica di azioni che possano apparire positive in un primo momento, mostrando solo alla fine il loro carattere di classe. A che serve riesumare Franco se allo stesso tempo si dice che José Antonio Primo de Rivera era "una vittima della guerra civile"? Cosa rispondono alle associazioni che lottano per recuperare i corpi delle migliaia di assassinati dal fascismo? Il PSOE stia assumendo atteggiamenti che equiparano le vittime ai carnefici, i repubblicani ai fascisti, il che è molto grave e non vi è alcun "gesto" che lo possa nascondere.

Con la "guerra dei nastri" sembra che il settore più reazionario della politica e della stampa spagnola necessitasse di qualche elemento in più per dare slancio e coesione alle posizioni più scioviniste, dal momento che la strategia di indipendenza catalana - fallita - non genera molti titoli di articoli e che l'ETA non esiste. E così assestano un nuovo colpo alla libertà di espressione, che è già messa abbastanza in discussione, dal momento che un fascista può minacciare di uccidere un sindacalista senza che nulla succeda e un rapper va in galera per essersi preso burla del re. E' anche significativo che siano coinvolti nel "ritiro dei nastri" membri della polizia e della Guardia Civile Nazionale. Ma dobbiamo anche vedere i nastri da un altro punto di vista e che, sia PP che C's necessitano di "azioni" che consentano loro di ricostruire lo spazio elettorale dopo il trionfo della mozione di censura che li ha lasciati fuori. Ora competono per vedere chi è più spagnolista e questo ha un effetto collaterale evidente: più spazio per gruppi ultras e fascisti che si sentono a proprio agio in questa situazione e che trovano nel PP e in Ciudadanos i loro "fronti di massa". L'esempio è VOX, che esponendo direttamente il programma storico di Falange fa costanti strizzatine d'occhio ai settori più reazionari dei due partiti.

D'altra parte, ci sono settori del movimento indipendentista catalano che si sono trovati bene in questa "guerra", perché è così che mantengono le loro forze pronte per la Diada una volta dimostrati i limiti della loro strategia.

Questa è la politica borghese, purtroppo, che intrappola vasti settori della popolazione in polemiche che finiscono sempre col danneggiare la maggioranza dei lavoratori.

Il PSOE è stato nel governo per tre mesi, qual è la tua valutazione al riguardo?

Lo stesso giorno in cui vinse la mozione di censura, un comunicato emanato dal nostro Ufficio politico dichiarò che non avremmo concesso un minuto di tregua al nuovo governo, perché è un governo capitalista che rappresenta interessi di classe aliena. Sai cosa è successo allora? Che ci furono persone vicine che ci dissero che stavamo correndo troppo, che dovevamo aspettare e vedere... Trovo affascinante quella capacità di autoinganno che alcune persone hanno e allo stesso tempo la capacità del PSOE di ingannare più e più volte larghi settori.

Sánchez ha molto chiaro su come agire nella situazione attuale: una politica di gesta verso alcuni settori per far sembrare che qualcosa è cambiato, mantenendo e rafforzando la base economica capitalista spagnola. Non c'è altro e in quel gioco sono arrivati i vecchi comunisti e i nuovi socialdemocratici di Unidos Podemos, che aspirano a convincere il PSOE ad applicare misure keynesiane per correggere alcuni degli effetti più visibili e perniciosi del capitalismo. In questo gioco ci sono stati molti anni ed è necessario uscire dal vicolo cieco della politica borghese.

Hai citato più volte la politica di facciata del PSOE, puoi spiegare?

Certo. Il PSOE deve offrire qualcosa ai suoi elettori o sarà molto dura ai prossimi processi elettorali. E allo stesso tempo deve offrire qualcosa che permetta ai suoi alleati parlamentari di vendere quel sostegno al PSOE con risultati pratici. E così arriva l'esumazione di Franco, l'accoglienza dell'Acquarius o il fatto dell'Ispettorato del Lavoro che invia lettere alle aziende sollecitando assunzioni con contratti non fraudolenti.

Di Franco abbiamo già parlato, ma l'Acquarius è già antologia. È chiaro che si è trattato di un colpo di scena che persegue due obiettivi: sul piano interno segnare la differenza dai governi del PP dal punto di vista umanitario e a livello internazionale, offrirsi come alleato di alcune potenze europee necessarie per "legittimare" "il nuovo Governo. Abbiamo subito notato che la politica migratoria del PSOE non è diversa da quella del PP e che l'eliminazione delle "concertinas" (recinzioni di filo spinato, ndt) sembra essere caduta nel dimenticatoio.

Lo avevamo detto nel momento in cui abbiamo affermato che la politica sull'immigrazione del Governo spagnolo non avrebbe cambiato nulla di sostanziale e che il PSOE avrebbe continuato ad applicare una politica profondamente classista nel trattamento del fenomeno migratorio ed ora è lampante.

E per quanto riguarda le lettere inviate dall'Ispettorato del Lavoro alle aziende per "correggere la presunta frode nell'assunzione", beh, sono state inviate 72.000 lettere che esortano a rispettare la legge. Ma di modificare la legge che consente la frode nessuno ne ha parlato, come di cambiare lo statuto dei lavoratori o persino abrogare le riforme del lavoro, niente di niente ... e non sono sorpreso, molte cose le ha fatte proprie il PSOE ...

Infine, parliamo dei processi elettorali che si avvicinano, parteciperà il PCPE?

Non rinunciamo a nessuno spazio per far conoscere la proposta comunista .. Ecco perché ci stiamo preparando per quelle sull'autonomia andalusa, che sembra essere pronta e le elezioni comunali, regionali ed europee, che sarano il 26 maggio. E saremo anche attenti se ci saranno elezioni anticipate che non possono essere escluse.

Le elezioni sono un aspetto del nostro lavoro politico in cui la partecipazione ha senso se aiuta l'obiettivo di sviluppare e rafforzare la nostra presenza nei luoghi di lavoro e nei quartieri. Pertanto il lavoro elettorale è stato completamente subordinato ad altri compiti nel nostro XI Congresso e pensiamo che la presenza dei comunisti nelle istituzioni borghesi dovrebbe essere utilizzata per sviluppare il movimento operaio, per rafforzare posizioni di classe, non per mercanteggiare con loro.

E' evidente che le forze borghesi stanno già in campana, sapendo di avere buon gioco: il PSOE cerca di legittimarsi, il PP di recuperare, Ciudadanos di giustificarsi e PODEMOS di mantenersi. Per ognuno di essi questi imminenti processi elettorali sono la chiave del futuro politico ed è per questo che crediamo che il dibattito politico sarà minimo. Invece ci saranno molti "gesti di facciata", azioni simboliche e demagogia nei prossimi mesi, per cercare di mobilitare diversi settori di votanti. Inoltre, le organizzazioni di destra come VOX proveranno a pescare nelle acque torbide in cui naviga ora la politica spagnola e devo dire che saranno facilitati, data la situazione. D'altra parte, è più che probabile che continueranno a controllare il disorientamento assoluto delle forze che si dichiarano comuniste affinchè ancora una volta si sottopongano alla socialdemocrazia del PSOE e / o PODEMOS, perché si sottomettano alle forze nazionaliste o perché intendano posizionarsi come "ala sinistra" del sistema, senza proporre alcuna alternativa seria.

In questo scenario manca una proposta comunista, che rappresenti noi stessi e i nostri candidati, che sia aperta a quei colleghi e compagni, anche di altre organizzazioni, che condividono con noi la necessità di un cambiamento radicale nella politica e nell'economia di questo paese.


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