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Centenario dell'Internazionale Comunista

Editoriale Nuove Rumbo (rivista del PCTE *) | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/03/2019

In questo mese di marzo si compiono i cento anni della fondazione dell'Internazionale Comunista nata sotto l'impulso della Rivoluzione di Ottobre su proposta di Lenin, che iniziò il suo discorso di apertura del I Congresso onorando la memoria di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg, qualificandoli come i migliori rappresentanti della III Internazionale. Da allora, sotto le bandiere del Comintern si posero le basi della strategia e della tattica del movimento comunista fino alla dissoluzione dell'IC, nel maggio 1943.

In occasione del centenario, sorgono intensi dibattiti sul ruolo e sul significato storico dell'Internazionale. Nessuno dei punti di vista che si esprimeranno a riguardo sarà imparziale, tutti avranno un carattere di classe concreto e perseguiranno questo o quell'obiettivo politico. Il nostro Partito ha dato un'importanza decisiva allo studio della storia del movimento comunista e interverrà decisamente in questi dibattiti.

L'Internazionale fu l'espressione genuina della nuova Era in cui è entrata l'Umanità dopo il trionfo della Rivoluzione di Ottobre: l'epoca della transizione dal capitalismo al socialismo-comunismo, l'epoca delle rivoluzioni proletarie. Internazionali nel loro contenuto e nazionali nella loro forma, come ci insegnarono i padri del marxismo. Davanti al fallimento della democrazia borghese e del riformismo borghese rappresentato dalla II Internazionale, la III Internazionale ebbe come tratto più caratteristico la lotta per mettere in pratica i precetti marxisti, per rendere realtà gli ideali secolari del socialismo e del movimento operaio, come disse Lenin.

L'internazionale ha svolto un ruolo decisivo nella creazione di partiti operai rivoluzionari in tutto il mondo, che sotto la sua direzione seguirono un processo di bolscevizzazione e ampliarono notevolmente l'influenza del comunismo tra le masse operaie e popolari di tutti i paesi. Migliaia di quadri proletari furono formati nella scuola del Comintern, centinaia di dirigenti hanno viaggiato per il mondo per appoggiare le lotte proletarie, per contribuire a formare i distaccamenti organizzati d'avanguardia della classe operaia, affrontando ogni tipo di difficoltà e una terribile repressione.

Nei sette Congressi dell'Internazionale si analizzarono con precisione tutti i problemi dell'epoca, tracciando la linea da seguire dal proletariato rivoluzionario e dimostrando l'importanza che, per il movimento operaio, ha l'esistenza di un centro di direzione internazionale che come mai prima nella Storia sollevò le bandiere dell'internazionalismo proletario e portò nella pratica la parola d'ordine fondamentale del movimento comunista: Proletari di tutti i paesi, Unitevi!

Il lavoro dell'Internazionale contribuì decisamente alla nascita del primo partito comunista nel nostro paese, nel periodo compreso tra aprile 1920 e novembre 1921 e la sua successiva bolscevizzazione nel dibattito che condurrà al IV Congresso, celebrato a Siviglia nel 1932.

Durante la guerra nazionale-rivoluzionaria, l'Internazionale Comunista fornì un appoggio multiforme alla lotta antifascista e rivoluzionaria della classe operaia spagnola. L'Internazionale mobilitò le sue sezioni nazionali per promuovere la lotta solidale della classe operaia di tutti i paesi in solidarietà con la Repubblica e organizzò l'invio dell'aiuto al popolo spagnolo (cibo, vestiti, ecc.).

Contro la posizione criminale del Non Intervento, l'Internazionale cercò in tutti i modi di facilitare l'arrivo di armi ed equipaggiamento militare che permettessero di proseguire la lotta antifascista. E soprattutto fu l'Internazionale Comunista ad organizzare l'invio in Spagna delle Brigate Internazionali alle quali parteciparono migliaia e migliaia di volontari da decini di paesi, militanti comunisti in gran maggioranza, che diedero il meglio di sé lottando insieme alla nostra classe operaia nelle battaglie decisive che si svolsero sul suolo spagnolo.

Il Comintern caratterizzò giustamente la guerra spagnola come la prima battaglia della Seconda Guerra Mondiale, una guerra imperialista in cui l'Unione Sovietica svolse il ruolo decisivo nella Grande Vittoria Antifascista dei Popoli, contando sull'incessante attività dell'Internazionale nell'organizzazione e sviluppo della lotta proletaria contro il fascismo nei paesi europei dissanguati dalla bestia nazi-fascista.

La tesi che i partiti comunisti avessero raggiunto la maturità sufficiente per proseguire la lotta su scala nazionale senza un centro dirigente internazionale, che portò alla dissoluzione dell'Internazionale Comunista, non ha trovato riscontro nella realtà. Dopo la II Guerra Mondiale vari partiti comunisti intrapresero cammini che progressivamente li separarono dal marxismo-leninismo e dalle leggi della rivoluzione. Lo stesso Partito Comunista dell'Unione Sovietica adottò posizioni errate, scontrandosi con gli insegnamenti leninisti e le leggi che reggono la costruzione del socialismo, in particolare nel suo XX e XXII Congresso, che furono un punto di inflessione revisionista.

In Spagna l'eurocomunismo ha portato al mutamento del Partito Comunista di Spagna in una organizzazione socialdemocratica e antisovietica. Il movimento comunista entrò in una crisi che ha raggiunto tinte drammatiche con il trionfo controrivoluzionario nell'URSS e in altri paesi nel periodo 1989-1991.

Si è trattato di una sconfitta temporanea. Su proposta del Partito Comunista di Grecia venne convocato ad Atene il primo Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai dopo la controrivoluzione, il cui 20° anniversario abbiamo celebrato lo scorso mese di novembre nella capitale greca.

Nel 2009 nasce la Rivista Comunista Internazionale, come spazio di collaborazione teorica di vari partiti comunisti difensori dell'attualità del marxismo-leninismo, il cui numero 9 vedrà la luce quest'anno.

Il 1° ottobre 2013 viene fondata l'Iniziativa Comunista Europea in un nuovo sforzo di coordinamento comunista europeo e che, gli scorsi 16 e 17 febbraio, ha celebrato un importante incontro a Istanbul organizzato dal Partito Comunista di Turchia.

Il nostro partito ha l'onore di esser l'unico partito spagnolo che è membro degli Incontri Internazionali, della Rivista Comunista Internazionale e della Iniziativa Comunista Europea. Con la nostra attività e impegno internazionalista cerchiamo di onorare la storia dell'Internazionale Comunista, di analizzare i suoi successi e anche i suoi errori; di combattere le posizioni che manipolano e distorcono questa eroica storia di lotta; di porre le basi affinché, più prima che dopo, il proletariato possa contare su un nuovo centro dirigente internazionale che lo conduca, questa volta si, alla vittoria definitiva, a un mondo senza sfruttamento nella cui bandiera possiamo definitivamente forgiare il motto: "da ognuno secondo le sua capacità, ad ognuno secondo le sue necessità".

*) Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) è la nuova denominazione adottata dal Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE) con segretario generale Astor Garcia.


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