www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 07-10-19 - n. 723

Dichiarazione dell'Ufficio Politico del PCTE: Più Partito Comunista per conquistare un paese per la classe operaia!

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/10/2019

Il 28 settembre 2019 si è svolto un plenum dell'Ufficio Politico del PCTE per analizzare la congiuntura politica e i compiti immediati che abbiamo davanti. In compimento degli accordi adottati rendiamo pubblica la presente dichiarazione, diretta agli operai, ai lavoratori autonomi, alla gioventù, alle donne lavoratrici e a tutti i settori sociali che soffrono lo sfruttamento capitalista e l'oppressione.

Si avvicina una nuova crisi capitalista

La crisi che ha attraversato il capitalismo tra gli anni 2008 e 2014, è stata superata attraverso una massiccia distruzione di forze produttive che ha condannato alla disoccupazione milioni di lavoratori spagnoli. E' stato brutalmente incrementato lo sfruttamento della classe operaia, peggiorando le nostre condizioni di vita e di lavoro. Sono retrocessi i diritti lavorativi, sociali e civili. In poche parole: è stata la classe operaia e il popolo a pagare la crisi.

Oggi, tutti gli indicatori confermano che si avvicina una nuova crisi. Il movimento operaio e sindacale, la gioventù e gli studenti, le donne lavoratrici e l'insieme del popolo, noi tutti dobbiamo prepararci ad affrontare un indurimento della lotta di classe e per frenare le nuove misure che prepara la borghesia. Vogliono far fronte alla crisi capitalista colpendo di nuovo le nostre condizioni di vita e di lavoro.

Lo Stato è un apparato di dominazione al servizio della borghesia che, con diversi mezzi, sta cercando di costruire un governo capace di far fronte alla nuova crisi che si avvicina. In questo contesto, si spiega il fallimento dell'investitura di
Pedro Sánchez e la richiesta di nuove elezioni generali per il prossimo 10 novembre. La posizione della CEOE [Confederazione Spagnola Organizzazioni Imprenditoriali, ndr] e del Circolo degli Imprenditori, favorevole alla nuova convocazione elettorale, lo conferma.

La nuova socialdemocrazia ha fallito

La nuova socialdemocrazia, cui PODEMOS ha assunto il ruolo principale ha condotto i settori popolari in un vicolo cieco. PODEMOS ha basato tutta la sua strategia sull'ingresso nel Consiglio dei Ministri, volevano gestire il capitalismo confidando ingenuamente, come essi stessi hanno riconosciuto, in un partito borghese come il PSOE.

Nonostante le promesse, le condizioni di vita e di lavoro del nostro popolo non sono cambiate affatto. La totalità delle misure raccolte dal PSOE e PODEMOS nell'Accordo di Bilancio 2019, sotto la retorica di ottenere un bilancio sociale, sono rimaste mere promesse. Sono aria fritta. Nei dibattiti di investitura non si è prodotto alcun tipo di discussione programmatica. Al contrario, abbiamo assistito ad una vergognosa rinuncia da parte dei dirigenti di PODEMOS, disposti ad assumere le politiche dell'UE e della NATO, le politiche dello Stato in Catalogna, accettando anche l'ultima riforma lavorativa, lasciando intatte le misure antipopolari approvate attraverso le riforme del 2010 e 2012. Tutto si è ridotto a dibattere una ripartizione di quote nel Consiglio dei Ministri che da luglio era destinato al fallimento.

Dopo il trionfo della sfiducia contro Mariano Rajoy, il nostro partito ha avvertito i lavoratori e l'insieme del popolo che non si deve riporre alcuna fiducia nel PSOE. Lanciammo lo slogan di Non un minuto di respiro al nuovo governo capitalista! Inoltre avvertimmo sulle false illusioni e sulla possibilità di formare un governo progressista. La Storia ha confermato, ancora una volta, che non è possibile gestire il capitalismo a beneficio del popolo, che nel capitalismo non c'è soluzione per la classe operaia.

Dopo il fallimento di PODEMOS nel suo proposito di gestire il capitalismo con il PSOE, è sorto Más País con l'appoggio dei vari settori del potere. La borghesia necessita un governo con capacità operativa, senza tensioni interne. Per questo, impiegando il manuale già utilizzato a metà anni '90 per creare il Partito Democratico della Nuova Sinistra, promuove oggi l'operazione
Más País per frammentare lo spazio elettorale della nuova socialdemocrazia, valorizzando il discorso trasversale - interclassista. Iñigo Errejón, uno dei padri di PODEMOS, si offre di apportare al capitalismo la stabilità che necessita. Si mostra come un politico borghese responsabile.

Vogliono un governo del PSOE basato su una "geometria variabile", capace di colpire la classe operaia, appoggiandosi a partiti come Ciudadanos, a varie forze capitaliste o in accordi di Stato con il Partito Popolare. Allo stesso tempo, devono tenere sottomessi alla politica borghese e al parlamemtarismo i lavoratori, la gioventù e gli studenti, le donne lavoratrici e tutti i settori popolari. Per questo hanno bisogno che la nuova socialdemocrazia conservi una certa influenza che, con l'adeguato appoggio mediatico, continui ad ingannare il movimento operaio e popolare con l'oppio delle false illusioni.

Più Partito Comunista per sollevare un forte movimento operaio e popolare

Si avvicina un periodo caratterizzato dall'instabilità e da una dura intensificazione della lotta di classe. I lavoratori devono rompere con ogni speranza democratico-borghese. Non ci sarà alcun miglioramento senza una dura lotta operaia e popolare. I percosi che ci propone la nuova socialdemocrazia sono un labirinto senza uscita.

Scoppierà una nuova crisi capitalista e la borghesia e il suo Stato risponderanno intensificando lo sfruttamento e con alte dosi di repressione contro il movimento operaio e popolare, così come oggi provano in Catalogna davanti all'imminente sentenza del Tribunale Supremo contro i dirigenti del
procés.

Nelle prossime settimane il PCTE si pronuncerà specificatamente sugli ultimi avvenimenti in Catalogna. La nostra posizione di principio è combattere nel seno del movimento operaio e popolare ogni tipo di nazionalismo, poiché tutti esprimono gli interessi di uno o l'altro settore della borghesia. Abbiamo avvertito ripetutamente che la classe operaia non ha nulla da guadagnare con il
procés, se non solo ulteriore divisione e frustrazione. Abbiamo avvertito che nelle condizioni attuali, l'autodeterminazione è impossibile nel quadro della formazione capitalista spagnola. Allo stesso tempo, ci pronunciamo energicamente contro la repressione in Catalogna. Denunciamo l'immensa operazione di manipolazione di massa realizzata dall'apparato statale, impiegando tecniche di guerra psicologia di ultima generazione contro il popolo. Allertiamo contro l'avanzamento del nazionalismo spagnolo, base della reazione ideologica e politica che sarà impiegata contro tutta la classe operaia e il popolo nelle dure lotte che stanno per venire. Che nessuno cerchi di vestire il nazionalismo di rosso. La patria del lavoro deve lottare senza concessioni contro la patria del capitale.

La classe operaia deve conquistare la sua indipendenza ideologica, politica e organizzativa. Dobbiamo rafforzare il campo comunista, in cui il PCTE cerca di agire con tutta la responsabilità che esige il momento. Il movimento operaio e popolare necessita di un forte Partito Comunista, capace di orientare e unificare tutte le lotte del popolo sulla base di un programma che rappresenti gli interessi immediati e futuri della classe operaia e delle ampie maggioranze popolari. Un Partito completamente indipendente dalla borghesia e dal suo Stato, una organizzazione di tutta la classe operaia.

Con questi principi, il PCTE parteciperà alle prossime Elezioni Generali con il proposito di denunciare i piani del padronato e dei partiti politici che lo rappresentano, con il proposito di smascherare le false illusioni che semina la nuova socialdemocrazia, con il proposito di concentrare forze operaie nel campo comunista e di raggruppare il movimento popolare in una prospettiva anticapitalista.

Organizziamo la lotta per un paese per la classe operaia

Lottiamo per una Spagna sotto la direzione della classe operaia. Vogliamo costruire un paese basato nella ferma unità della sua classe operaia e del suo popolo lavoratore, indipendentemente dalle differenti tradizioni culturali, linguistiche o dei sentimenti di appartenenza nazionale esistenti, che sono patrimonio comune di tutti i lavoratori e lavoratrici di Spagna. Un paese socialista basato sul principio di unione libera di popoli liberi, una patria del lavoro.

Lottiamo per un paese nel quale i settori strategici dell'economia siano proprietà sociale, in un regime di economia centralmente pianificata per soddisfare le necessità del nostro popolo e non per incrementare i benefici di un pugno di parassiti; in cui cosa si produce e come si produce sia deciso democraticamente dai lavoratori e lavoratrici, impiantando diverse forme di partecipazione popolare e controllo operaio.

Lottiamo per una Spagna che rompa le catene che ci legano all'Unione Europea e alla NATO; che difenda la sua sovranità, chiudendo le basi militari straniere nel nostro suolo e ponendo fine all'occupazione britannica della Rocca di Gibilterra, diventata una minaccia per il futuro di pace che vogliamo costruire. Un paese basato sui principi dell'internazionalismo, disposto a cooperare solidariamente con tutti i popoli del mondo in mutuo beneficio. Un paese che rompa con i piani di guerra imperialista che minacciano il futuro dell'umanità, nella quale i soldati spagnoli siano ritirati dalle missioni imperialiste a cui sono stati comandati.

La Spagna socialista-comunista che vogliamo costruire non sarà realtà da un giorno all'altro. Sarà il risultato di un processo di accumulazione di forze operaie e popolari organizzate per lottare per le necessità immediate del nostro popolo, che solo possono esser definitive e pienamente soddisfatte scalzando dal potere la borghesia attraverso il rovesciamento del sistema capitalista.

Lottare per un paese per la classe operaia è il compito immediato di chi vive del suo lavoro. Deve esser un obiettivo dell'insieme del movimento operaio e popolare. Per questo dobbiamo rafforzare il movimento sindacale nei luoghi di lavoro di tutti i settori produttivi. È urgente l'organizzazione delle donne lavoratrici per metter fine alla piaga dal machismo a cui siamo condannati nel capitalismo, da una prospettiva indipendente e di classe. Urge organizzare la gioventù operaia e gli studentati popolari per lottare per il futuro, facendo fronte alle intense campagne di manipolazione ideologica a cui è sottoposta la nostra gioventù, combattendo la piaga delle droghe e del gioco d'azzardo che affliggono i nostri quartieri.

Nelle Elezioni Generali il popolo deve scegliere il necessario

Nostro principale obiettivo nel periodo elettorale che si avvicina è far avanzare una proposta programmatica e organizzativa capace di concentrare le forze operaie e popolari. Tutte le nostre attività in periodo elettorale saranno dirette a compiere questo obiettivo.

Ma siamo pienamente coscienti che non possiamo farlo da soli. Necessitiamo l'appoggio di chi, in questi ultimi anni, si è convinto che non c'è soluzione nel capitalismo, di chi ha compreso che, se vogliamo avanzare, è imprescindibile rompere con la logica del male minore che incatena le forze popolari. Il possibile, nel capitalismo, è più miseria e più sfruttamento. Il necessario, per il nostro popolo, è più organizzazione, più lotta, più Partito Comunista.

Indipendentemente da quello che ognuno ha votato nel passato, chiamiamo i lavoratori e lavoratrici del nostro paese, la gioventù operaia e studentesca, i lavoratori autonomi e a tutti coloro che vivono del loro lavoro, ad aiutare il PCTE, a contribuire con il proprio granello di sabbia in modo da poter trasformare, prima possibile, in realtà il paese per la classe operaia per cui lottiamo.

Per un paese per la classe operaia, scegli il necessario: Più Partito Comunista!

Ufficio Politico del PCTE, Madrid, 4 ottobre 2019


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.