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Lezioni da Cadice

Antonio Jiménez | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/12/2021

Scrivere articoli sull'attualità comporta sempre qualche pericolo per lo scrittore, in questo caso, che diventino rapidamente obsoleti. Questo in particolare è stato scritto la notte del 24 novembre mentre la SER annunciava un pre-accordo tra i padroni e i sindacati maggioritari che avrebbe messo fine allo sciopero. In ogni caso, una cosa è chiara: lo sciopero dei metallurgici di Cadice ha avuto un'importanza politica fondamentale.

In primo luogo, lo sciopero ha rimesso il mondo del lavoro e la lotta di classe al centro del dibattito politico, mettendo così a tacere coloro che per decenni hanno dichiarato morto il movimento operaio. Gli scioperi hanno il pregio di dimostrare che i datori di lavoro non generano né ricchezza né lavoro. Così, talk show di vario genere si sono concentrati, quasi all'unanimità, sulla denuncia della combattività dei lavoratori, ma senza negarne l'esistenza.

D'altra parte, lo sciopero dei metallurgici ha avuto il pregio di svelare il volto della socialdemocrazia. Se qualche mese fa Yolanda Díaz annunciava che avrebbero "portato la democrazia nei luoghi di lavoro", in questi giorni abbiamo visto come durante una buona parte dello sciopero il ministro ha nascosto la testa, per poi finire col chiedere al governo (dixit) di ritirare il mezzo corazzato divenuto virale. In questi giochi di prestigio di essere sia governo che opposizione, il segretario generale del PCE, Enrique Santiago, è passato dal tentativo di smobilitare gli scioperanti chiedendo loro di avere fiducia nel governo al denunciare il suddetto mezzo corazzato.

Inoltre, lo sciopero ha un altro merito ed è quello di dimostrare, sotto forma di un veicolo militare - che ora non è più militare - e di proiettili di gomma, il carattere di classe dello Stato. Oggi nessun scioperante può dubitare, indipendentemente dalle dichiarazioni del "partner di minoranza" del governo, che lo stato è al servizio dei padroni. Dovremo ricordarcene quando chiederanno di nuovo il voto dei lavoratori.

Insomma, lo sciopero è stato di per sé una scuola di lotta per tutti i partecipanti, ma anche per coloro che lo hanno seguito attraverso i media. Cadice ha messo sul tavolo la centralità della nostra classe, segnando i campi tra i padroni e il movimento operaio. Pensiamo tutti a cosa possiamo fare, nei nostri luoghi di lavoro e nei nostri settori, per fare mille e una Cadice.


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