www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 25-01-22 - n. 814

Cinque lezioni dello sciopero metalmeccanico di Cadice

Hugo Carrasco | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/01/2022

Il 16 novembre, le reti sociali si infimmavano con immagini di barricate, fumogeni e cariche della polizia nei cantieri navali di Cadice; la classe operaia del settore metalmeccanico di Cadice iniziava uno sciopero a tempo indeterminato contro i salari di miseria.

Il seguito di massa dello sciopero, soprattutto nei subappaltatori delle grandi imprese del settore come Navantia, Dragados o Acerinox, mise sotto scacco la produzione di questi grandi monopoli, che hanno visto messa in pericolo la continuità dei loro contratti commerciali. Questa è la prima lezione che i metalmeccanici di Cadice ci hanno insegnato, ed è che, per quanto i portavoce dei padroni cercano di dimostrare il contrario, noi lavoratori siamo gli unici indispensabili nella produzione. Senza la nostra forza lavoro non c'è profitto per i capitalisti.

È qui che entra in gioco lo Stato. Data l'impossibilità per i padroni di portare avanti la produzione, sono le forze e i corpi di sicurezza dello Stato che si incaricano di spezzare lo sciopero, disciplinando i lavoratori con la violenza e la paura e costringendoli a tornare al loro lavoro. Qui non c'è spazio per le mezze misure, e la polizia nazionale, agli ordini del Ministero degli Interni e della sub-delegazione del governo, si è prodigata nel suo compito: manganelli, proiettili di gomma, gas lacrimogeni, cariche della polizia nei quartieri popolari e persino un mezzo blindato che irrompe nel quartiere di Rio San Pedro a Puerto Real. Tutto per garantire i profitti di una manciata di capitalisti.

Questa è la seconda lezione che i metalmeccanici di Cadice ci hanno insegnato: che lo stato non è un arbitro neutrale nella lotta di classe, come alcuni falsi amici vorrebbero farci credere. Qualunque sia il colore delle poltrone del Consiglio dei Ministri, il ruolo dello Stato nella lotta di classe è di assicurare a tutti i costi che la macchina capitalista continui a funzionare, cioè che la classe operaia produca in modo che la borghesia possa appropriarsi dei frutti del suo lavoro.

Nonostante l'intensa repressione scatenata dalle autorità socialdemocratiche, accompagnata dai vergognosi appelli alla smobilitazione da parte dei capi dell'opportunismo nazionale, il popolo di Cadice è sceso in piazza in massa per sostenere lo sciopero. Manifestazioni di massa hanno invaso le strade delle principali città della provincia, dimostrando che accanto alla volontà dei lavoratori di non cedere nelle loro richieste, c'era un popolo dignitoso pronto a lottare e a resistere alla repressione. Come in altri grandi conflitti operai nel nostro paese, è stato dimostrato come la classe operaia, proprio per il suo ruolo centrale nella produzione capitalista, ha il potenziale per diventare un nucleo mobilitante che trascina dietro di sé importanti settori popolari. Questa è la terza lezione da trarre dai giorni di Cadice.

La quarta lezione che possiamo trarre ha a che fare proprio con la solidarietà. Con il passare dei giorni di conflitto, centinaia di migliaia di lavoratori in tutta la Spagna cominciarono ad alzare la voce a sostegno degli scioperanti e contro la repressione del governo. Cominciarono ad essere organizzate azioni di solidarietà in diverse parti della Spagna, nello stesso tempo furono avviati altri conflitti operai, si attaccarono i partiti e i dirigenti politici responsabili della repressione, si reclamò il rispetto del diritto di sciopero... Quello che era iniziato come un conflitto provinciale per migliori salari cominciò a diffondersi come una macchia d'olio in tutto il paese.

Tutto questo processo è una lezione nella sua interezza che rivela come le lotte di resistenza della classe operaia hanno il potenziale per svilupparsi in conflitti politici e, lungo la strada, per elevare la coscienza di una classe nel suo insieme percepita come soggetto collettivo nel riconoscimento delle lotte dei compagni di lavoro. Se Cadice ci ha mostrato ancora una volta l'enorme potenziale del movimento operaio, la storia ci insegna che un ultimo elemento è necessario perché tutto questo torrente confluisca nella giusta direzione, ed è la necessità di un'organizzazione politica rivoluzionaria, indipendente politicamente, ideologicamente e organizzativamente, che possa dirigere tutta la forza della classe operaia verso la sua completa liberazione e, insieme ad essa, quella di tutto il popolo lavoratore: il Partito Comunista.

A Cadice si è dimostrato che la pratica è la misura della verità. Il governo del PSOE e di Unidas Podemos non è stato sfiorato quando si è trattato di reprimere i lavoratori, mentre li invitava ad arrendersi in nome della fiducia nello stesso governo che aveva inviato mezzi blindati nei loro quartieri. È la polizia sotto il suo comando che, una volta raggiunto l'accordo che ha messo fine allo sciopero, è andata casa per casa ad arrestare gli scioperanti, cercando di vendicarsi della dignità dimostrata nella lotta. Il bastone e la carota, questo è il ruolo che la socialdemocrazia ha storicamente svolto.

Questa è la lezione finale dello sciopero dei metalmeccanici di Cadice: un avvertimento di ciò che ci aspetta in un futuro sempre più presente. Di fronte a un orizzonte di attacchi, tagli e privazioni, possiamo solo organizzarci e lottare con la fiducia che saranno le nostre stesse forze a permetterci di vincere.


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.