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I crimini di Franco: una storia di sanguinosa impunità

Álvaro Luque | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12.6.2023

Tutti noi abbiamo sentito storie del regime di Franco che continuano a farci stringere il cuore. Si usciva di casa, si veniva arrestati e a poco a poco, umiliazione dopo umiliazione, si veniva privati di ogni dignità umana e si diventava un semplice sacco da boxe. Diventavi una bambola di pezza quando la Brigata Sociale Politica negli anni '70, e la Guardia Civil e l'Esercito nel dopoguerra, praticavano ogni tipo di umiliazione e tortura per estorcerti qualsiasi confessione. Pestavano le donne che imploravano di non essere più colpite allo stomaco. Ti lanciavano dalle scale o dalla finestra e poi dire che ti volevi suicidare. Ti praticavano un soffocamento simulato con un sacchetto, ti appendevano per le braccia fino allo svenimento per il dolore, ti davano colpi alle orecchie con asciugamani bagnati e minacciavano di cancellare la tua famiglia. Questo era tipico di una dittatura che si è aggrappata come una zecca alla società spagnola per diversi decenni.

Con la Transizione, molte delle migliaia di persone torturate pensarono che sarebbe stata fatta giustizia per tutti i crimini. Ma le tombe erano ancora piene e la memoria dominante continuava a essere un esercizio di umiliazione per i vinti. Bisognava voltare pagina, perché dire la verità significava aprire delle ferite. Il silenzio sembrava non finire mai.

Molte vittime e loro parenti decisero di gridare contro questo silenzio imposto. Si organizzarono e iniziarono a creare associazioni per sostenere che la memoria era ancora franchista e che una presunta democrazia non poteva continuare a umiliare le vittime e continuare a essere erede dei carnefici. Il governo dovette cedere alle pressioni e nel 2007 pubblicò una "legge sulla memoria storica" che era una nuova "carta straccia" come tante altre leggi. Il desiderio di verità e giustizia continuava a crescere. Molte famiglie hanno trovato il coraggio di recuperare la verità. Ci hanno regalato immagini di coraggio difficili da descrivere, scavando per la dignità nel passato, inondando di coraggio il silenzio della notte sivigliana davanti ai miseri applausi della famiglia di Queipo de Llano. Hanno continuato a insegnarci che il ricordo non era un'opzione, ma la costruzione di un futuro.

Il 19 ottobre 2022 queste famiglie hanno visto la pubblicazione di una nuova "Legge sulla memoria democratica". Al di là dell'analisi giuridica delle novità e dei miglioramenti che introduce, che pure ci sono, la legge parla di verità, giustizia e riparazione ma non pone le basi per nessuna di queste tre necessarie affermazioni, parla di verità ma non permette di indagare, la giustizia è citata più di 30 volte ma non permette di giudicare e si vanta della riparazione ma non permette di risarcire le vittime.

Non spetta a me fare un'analisi giuridica, poiché non sono un avvocato, ma molte organizzazioni, difficilmente sospettabili di essere comuniste, denunciano il fatto che la nuova legge non riesce ancora a fare progressi su elementi fondamentali. A quarant'anni dalla fine del regime di Franco, nessun governo del PSOE osa processare i crimini della dittatura. La legge sull'amnistia approvata nel 1977 e denunciata da numerose organizzazioni internazionali, oltre che dalle stesse Nazioni Unite, per il suo mancato rispetto del diritto internazionale e per essere un ostacolo al perseguimento dei crimini contro l'umanità, continua a essere un muro invalicabile. La mancata abrogazione di questa legge e la manifesta mancanza di volontà del PSOE di fare giustizia offuscano qualsiasi progresso, indipendentemente dal numero di leggi approvate. Dicono una cosa e poi la negano nei fatti.

A maggio, il PSOE e il PP hanno votato contro la proposta di diversi gruppi socialdemocratici coordinati dal Comitato statale di coordinamento a sostegno della causa argentina contro i crimini del franchismo (CEAQUA) di riformare il Codice penale e permettere che i crimini del franchismo non siano prescrittibili. Perché per quanto venga approvata la "legge della memoria democratica", grazie alla legge sull'amnistia, i giudici continuano a respingere le denunce per processare i crimini di Franco.

Questi atti del PSOE continuano a perpetuare l'impunità di Franco, che è durata più anni della dittatura stessa, e sempre meno vittime potranno conoscerla. Ci stiamo avvicinando al centenario della guerra e c'è ancora chi nega la verità, la giustizia e il risarcimento alle vittime.


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