www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 29-04-24 - n. 898

Dichiarazione del PCTE per il Primo Maggio 2024

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) | pcte.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/04/2024

L'anno scorso la classe operaia ha celebrato il Primo Maggio tra i tamburi di guerra. Da allora, l'aggressività delle grandi potenze monopolistiche è aumentata e quest'anno, in effetti, alcune sorelle e fratelli di classe sono già immersi nella selvaggia vita quotidiana della guerra imperialista. Dall'ottobre 2023, la classe operaia e il popolo palestinese stanno subendo l'aperto genocidio di Israele, l'occhio del ciclone di un'escalation regionale di tensioni che si sta verificando nel Mediterraneo orientale e intorno al Mar Rosso.

Questo è uno degli scenari che ci fa temere che la guerra, sebbene non sia ancora un fenomeno diffuso nel mondo, possa diventare sempre più imminente. I conflitti sono vorticosi e le tensioni crescono nel Sud-Est asiatico, in alcuni Paesi dell'America Latina, in Medio Oriente e attorno alla guerra in Russia e Ucraina, con i Paesi europei sempre più direttamente coinvolti. Sebbene la borghesia rappresentata negli apparati spagnoli del potere statale abbia ancora molta strada da fare per essere coinvolta direttamente in una guerra generalizzata, essa è attivamente coinvolta negli sviluppi internazionali; ed è attivamente coinvolta come una delle principali potenze imperialiste.

Quest'anno, infatti, il governo spagnolo ha rinnovato e rafforzato i suoi impegni nei confronti della NATO. In occasione del 75° anniversario della fondazione di questa organizzazione, il PCTE ha organizzato ad aprile manifestazioni nelle principali città del Paese per denunciare l'escalation militarista e guerrafondaia che sta conducendo. La NATO, in quanto braccio armato di un ramo del capitalismo mondiale, è una dei protagonisti della moltiplicazione del rischio di conflitti armati per il controllo delle risorse strategiche, dei mercati e delle vie di trasporto delle merci e ci sta portando allo scontro aperto con i rappresentanti di altri settori del capitalismo.

Sulla stessa linea, nel 2021 l'Unione Europea ha approvato il lancio dei Fondi europei per la difesa, che hanno avuto un impatto particolare sull'industria spagnola. La Spagna è presente in 7 progetti su 10 promossi dagli EDF e aziende come Navantia, GMV Aerospace and Defence e INDRA fanno parte della graduatoria dei meglio sovvenzionati, insieme a imprese tedesche e francesi.

L'industria bellica non è un settore isolato dal resto delle dinamiche e degli interessi dei capitalisti spagnoli, ma una parte inseparabile degli strumenti che la borghesia e i suoi rappresentanti hanno per difendere i propri interessi. Come ha sottolineato Lenin nella sua analisi del capitalismo contemporaneo, la guerra imperialista è la continuazione della politica imperialista. Le tensioni e i periodi di guerra sono una parte inseparabile del capitalismo contemporaneo, ed è per questo che, anche in tempo di pace, le potenze imperialiste prendono le misure necessarie per difendere i propri interessi in eventuali scontri aperti.

Insieme a questi sviluppi nell'industria, che significano un aumento della militarizzazione dell'economia, in alcuni luoghi cominciano a diffondersi discorsi a favore della guerra, cercando di convincere la classe operaia spagnola che la guerra è un'opportunità per "generare occupazione", per lo sviluppo industriale, ecc.

In questa data del 1° Maggio, che è patrimonio della classe operaia e deve essere una piattaforma per le sue lotte, il PCTE ricorda che i lavoratori saranno ancora una volta carne da cannone se non agiamo contro la guerra imperialista e tutti gli attori che sono pronti a usarla per garantire i loro interessi. Inoltre, condanna nuovamente e apertamente la NATO e l'UE come organismi dell'imperialismo direttamente coinvolti e interessati ai conflitti bellici imperialisti presenti e futuri.

Sulla scena politica spagnola, la stessa crisi capitalista che aggrava i conflitti internazionali si esprime in numeri di crescente sfruttamento. Ognuno dei dati sull'occupazione che il governo usa per "battersi il petto" ha una contropartita che spiega come l'economia capitalista spagnola abbia recuperato e trasformato alcune delle sue caratteristiche solo a nostre spese. Ad esempio, il celebre calo del tasso di occupazione temporanea "a livelli europei" è avvenuto, tra l'altro, grazie al fatto che è stato garantito un modello di occupazione molto più flessibile e instabile, anche nelle modalità contrattuali "fisse". Ad esempio, gran parte dei nuovi posti di lavoro sono part-time, a tempo indeterminato ma discontinuo, o troppo precari e instabili per garantire a lungo il sostentamento di un lavoratore. La durata media dei contratti firmati nel 2023 è stata la più bassa degli ultimi decenni: 46 giorni, ovvero sette giorni in meno rispetto all'anno della pandemia e due giorni in meno rispetto al 2022.

Queste sono alcune delle caratteristiche del modello di lavoro del "XXI secolo" promosso dall'Unione Europea, di cui la socialdemocrazia è fiera ambasciatrice in Spagna. I suoi attori politici (PSOE, SUMAR, PODEMOS) hanno ormai esaurito la loro capacità di proporre qualsiasi progetto o attrazione separata da quella rappresentata dal PSOE, o addirittura praticamente integrata in esso. Ma, inoltre, non hanno la capacità di proporre misure che vadano oltre i margini di possibilità del capitalismo, cosa che si riflette, ad esempio, nel dibattito sulla riduzione dell'orario di lavoro. Questa misura non viene mai proposta come una necessità sociale a cui subordinare l'economia, ma al contrario: viene proposta come una misura per aumentare la produttività e la generazione di profitti capitalistici. Pertanto, niente sarà così bello come si potrebbe pensare: quello che viene trattato dai media come il dibattito sulla riduzione dell'orario di lavoro è, in realtà, parte di un progetto per modificare gli orari di lavoro e probabilmente, in un prossimo futuro, per deregolamentarli e renderli più flessibili.

Oltre all'aumento dello sfruttamento, la classe operaia si trova ad affrontare un'inflazione che non si è fermata, un potere d'acquisto ridotto, che non è altro che una svalutazione del prezzo del lavoro, e questa è una delle realtà che la crisi capitalista può manifestare.

Nonostante tutta questa serie attacchi ai nostri interessi, la svalutazione dei salari, il pericolo di guerra, ecc. non si sta generando un'ampia risposta sociale, ma piuttosto si sta radicando un clima di apatia politica e di rabbia contenuta, troppo sterile per articolare una difesa della nostra classe.

Quest'anno abbiamo assistito a scioperi e proteste locali e settoriali, a lotte degne di nota per i salari e contro la violenza dei datori di lavoro in diversi settori e aziende, ma isolate e al di fuori della linea d'azione dei principali sindacati. Le direzioni sindacali, purtroppo, dopo le ultime elezioni hanno continuato a sviluppare una linea di fiducia nel governo e di contenimento della mobilitazione, mentre noi dobbiamo iniziare a camminare nella direzione opposta: utilizzare questi conflitti, questi esempi, per accumulare esperienze organizzative e di lotta e iniziare a portare la nostra classe, una volta per tutte e dopo anni di contenimento, all'offensiva.

Da qui, saremo in grado di generare un'organizzazione indipendente e di classe che ci permetterà di resistere alle minacce attuali, ma allo stesso tempo servirà come strumento per riconquistare il potere e alimentare la speranza in un futuro diverso. Il Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna propone un programma politico per la classe operaia basato su questa premessa. È necessario rompere con le strategie pattizie e riformiste, così come con coloro che cercano di tenerci sottomessi mentre le nostre vite diventano sempre più soffocanti. In questo Primo Maggio, cominciamo a camminare verso l'unità, organizzandoci tra compagni di lavoro, tra vicini di casa; utilizzando tutti gli strumenti a disposizione e senza rinunciare a nessun fronte: insieme, spalla a spalla, nella lotta di classe contro classe.

Viva la lotta della classe operaia!

Viva il Primo Maggio!


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.