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South African Communist Party - http://www.sacp.org.za , mailto:mazibuko@sacp.org.za
tratto da www.solidnet.org
traduzione dall'inglese di B.F.

1 luglio 2003

SACP: Azione contro Bush

Di Mazibuko K. Jara

IL PRESIDENTE BUSH IN VISITA IN SUD AFRICA.
IL NOSTRO POPOLO DEVE DARE UN FERMO SEGNALE CHE NOI NON TOLLEREREMO L’IMPERIALISMO U. S.

Come già annunciato il SACP (Partito Comunista del Sud Africa) convocherà il primo picchetto di massa contro l’imperialismo US, in occasione della visita di Bush in Sud Africa, come segue:
- Venerdì 4 Luglio a Pretoria e a Johannesburg
- il successivo presidio si terrà a Pretoria il 9 luglio

Nelle settimane precedenti l’invasione delle truppe statunitensi dell’Iraq, il SACP si è unito ad ANC, COSATU, cittadini impegnati e altre formazioni progressiste riunitesi sotto il vessillo: STOP THE WAR. Ci siamo allineati con milioni di persone nel mondo intero
Chiediamo tre cose:
-no all’invasione dell’Iraq
-no all’unilateralismo globale, chiediamo il rafforzamento di altri forum delle Nazioni Unite per  dialogo globale
-sì alla priorità dello sviluppo nel mondo

Nel nostro atteggiamento per la visita incombente nel nostro paese del presidente George Bush, restiamo guidati dagli stessi principi

Dato il nostro impegno al multilateralismo per il perseguimento del dialogo globale, sarebbe un errore chiedere la cancellazione della visita di Bush. Il Presidente Bush può venire in Sud Africa. Deve conoscere quello che il popolo e il governo del nostro paese sentono. Deve vedere con i sui occhi di quale terribile deficit sociale soffrono i paesi del Sud. Deve riflettere come i miliardi di dollari consumati dagli US per le armi di distruzione in Iraq avrebbero potuto essere usati a beneficio della umanità. Forse il presidente degli US è incapace di fare un così piccolo sforzo di identificazione? Alla fine utilizziamo questa visita per penetrare nel miglior modo possibile nelle coscienze dell’elettorato americano.

Crediamo sarebbe un errore insistere per la cancellazione della visita. Ma sarebbe allo stesso modo un errore presentare l’invasione dell’Iraq come un fatto del passato, come sostiene qualcuno tra noi perché si possa tornare agli usuali business bilaterali US/SA

Il SACP non ha mai creduto nella natura benigna della globalizzazione dominata dagli US. Durante l’amministrazione di Clinton, gli US rifiutarono di sottoscrivere il bando delle mine antiuomo, bombardarono la Yugoslavia e vi orchestrarono il cambio di regime, e iniziarono, anche se ancora in scala ridotta, la dottrina della guerra preventiva colpendo con missili da crociera Afganistan e Sudan. Senza dubbio il circolo neo-conservatore collegato all’amministrazione Bush mira più lontano ed è portatore di una ancora più pericolosa affermazione di ingiustificate ambizioni imperiali

Nella sua prefazione al rapporto National Security Strategy (Settembre 2002) Bush  si vanta: il nostro mondo è diviso in molti modi, ricchi/poveri, Nord/Sud, Occidente/non Occidente. Ma la divisione più importante è tra l’America e tutti gli altri.

Il SACP è certo che durante la visita di Bush, il presidente Mbeki saprà usare l’occasione per comunicare candidamente alla controparte statunitense la condanna per l’invasione dell’Iraq della grande maggioranza dei sudafricani. Siamo altrettanto certi che il nostro presidente userà l’opportunità per mettere a fuoco la crisi di sottosviluppo nel nostro paese e nel continente e l’importanza di ristabilire i legami multilaterali internazionali, specialmente l’organizzazione delle Nazioni Unite.

Con questi concetti il presidente Mbeki parlerà per la maggioranza degli abitanti del mondo, inclusi molti cittadini US. Le nostre dimostrazioni durante la visita di Bush cercano precisamente di dare forza al nostro presidente e al governo nel perseguire il risultato di un ordine mondiale più giusto, più umano e democratico.