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fonte www.solidnet.org
da Partito Comunista Sudafricano - kaizer@sacp.org.za
16 marzo 2006

 

La classe operaia come principale forza propulsiva per lo sviluppo del governo locale

 

Blade Nzimande, Segretario Generale SACP

 

L'ANC ha vinto decisamente le elezioni amministrative del 1 marzo. In molte parti del nostro paese si è fatta giustamente festa. Ora che il partito è insediato, è tempo di mettersi al lavoro per strutturare meglio il governo locale per la nostra gente, specialmente per i lavoratori ed i poveri.

 

Per questo è importante che noi, definendo le sfide ed i compiti chiave per i prossimi cinque anni di governo locale, cerchiamo di sviluppare un terreno comune tra ANC ed alleanza, che comprenda le principali prospettive che abbiamo individuato per lo sviluppo del governo locale.

 

Prima di tentare di avanzare le prospettive del SACP del governo locale per lo sviluppo, è doveroso fare una breve analisi del successo dell’ANC e di alcuni altri partiti politici nelle elezioni.

 

Perché l'ANC ha avuto una così buona riuscita?

 

Diversi commentatori (principalmente i nostri detrattori) hanno cercato di liquidare la vittoria elettorale dell'ANC o come un riflesso della continuazione, nel nostro paese, del modello di voto basato sulla razza o come lealtà alle credenziali del suo movimento di liberazione, o per un eccesso del controllo del governo per scopi politici di parte; o una combinazione di tutto questo.

 

Per dare un quadro della prestazione elettorale dell’ANC e degli altri partiti politici, diamo in breve alcune delle statistiche. Secondo le statistiche in ANC Today (Vol 6 No 9, 10 marzo 2006) nel 2006 hanno votato per l'ANC quasi 1,3 milioni di persone in più rispetto alle amministrative del 2000. Mentre l'Alleanza Democratica (DA) ha perso a livello nazionale un totale di 330 000 voti. ANC Today  nota anche che DA ha avuto il maggior calo assoluto nelle grandi aree metropolitane, con un’enorme perdita a Città del Capo, dove nelle elezioni del 2000 DA aveva avuto circa il 52% del voti, e nel 2006 è scesa a circa il 42%. Curiosamente DA sta esultando per i suoi risultati elettorali nella metropoli del Capo, come se non avesse invece patito un calo pesante!

 

Anche il successivo maggior partito politico in Sud Africa, il Partito della Libertà Inkatha (IFP) continua a perdere anche nei suoi ex feudi. Nello KwaZulu-Natal (KZN), per esempio, nel 2000 l'IFP controllava 33 consigli locali; nelle elezioni 2006 ne ha persi 10 ed ora ne controlla solo più 23.

 

Così pure, Trevor Ngwane con le sue organizzazioni ed alleati, in queste elezioni hanno perso malamente, non avendo vinto nemmeno un sola circoscrizione; e la denuncia di boicottaggio dell'organizzazione ‘Abahlali base Mjondolo ' (‘Abitanti delle Capanne ') non ha avuto alcun impatto sulle elezioni. È un’ironia che alcuni di questi individui e formazioni di ‘sinistra’, che pur avendo girato in lungo e in largo il globo per presentarsi come i veri rappresentanti dei lavoratori e dei poveri del Sud Africa, siano poi stati pienamente rifiutati dagli stessi lavoratori e dai poveri in una libera ed equa elezione. Questa dovrebbe essere anche una lezione istruttiva per pubblicazioni come ‘The Green Left Weekly’ ed il molto rispettato ‘Monthly Review’ che dovrebbero andarci cauti con la loro identificazione di chi rappresenta la sinistra in Sud Africa. Il centro della sinistra in Sud Africa è ancora nell'Alleanza Tripartita!

 

La maggior parte delle analisi dei media- incluse quelle dei più quotati commentatori- sono disperatamente fuori quota sulla realtà nel nostro paese o stanno semplicemente rifiutando di accettare che l'ANC rimane ancora la speranza per la grande maggioranza della nostra gente. Si prenda per esempio Rhoda Kadalie, che su Business Day del 9 marzo 2006, proclama senza ritegno che “l’abissale vittoria dell’ANC nell'elezione amministrativa è un colpo alla nostra fragile democrazia. Il nostro stato dominato da un solo partito è sempre più in trincea … L'ANC ha vinto le elezioni solo in parte per la sua popolarità. La vera ragione del suo successo è nella manipolazione delle condizioni pre-elettorali.” Questo anche se queste elezioni sono state dichiarate libere e corrette dagli IEC e da tutti gli altri osservatori locali e internazionali.

 

Per quale motivo poi una vittoria dell’ANC in una libera ed equa elezione sarebbe un colpo alla nostra democrazia? È un colpo alla nostra democrazia che l'Alleanza Democratica non abbia vinto l’elezione e che abbia invece perso molti voti rispetto a quella precedente? Perché sia forte la nostra democrazia, sarebbe forse necessaria la vittoria di qualche altro partito diverso dall'ANC? La Kadalie tenta anche di resuscitare il paradigma della destra di alcuni anni fa, prospettando la nostra democrazia come una sorta di ‘stato monopartito di tipo speciale’ solo perché il popolo liberamente ha votato in modo schiacciante per l'ANC.

 

Lei, nei suoi piuttosto fiacchi tentativi, lancia come prove aneddoti dell'ANC che distribuisce cibo ai poveri alla vigilia delle elezioni, e la presunta deturpazione dei manifesti della DA a Città del Capo. Questo è un genere di immondizia che diversi commentatori dei media spargono in giro, senza alcuna fondatezza, per destare emozioni circa un abuso sistematico di potere o lo scardinamento delle elezioni da parte dell’ANC. In modo cinico ed opportunistico, Kadalie continua poi a far passare le sfide molto serie che il nostro paese sta affrontando come una prova dell'incompetenza dell’ANC.

 

Ma quella che trovo disastrosa e razzista è l'affermazione di Kadalie che il nostro “è un elettorato di basse aspettative, tipico delle società africane post-coloniali, che tengono al potere i loro governi corrotti nella speranza che possano rinsavire dopo il periodo di transizione”. Questo mi ricorda l’infame risposta del regime di segregazione razziale, che ‘ci basta solamente guardare a nord dei nostri confini (ai governi gestiti da neri) per vedere perché non dovremmo permettere all'ANC di prendere il paese’. Kadalie, non paga di sentire la vittoria dell’ANC come ‘un colpo alla nostra fragile democrazia’,  dovrebbe almeno capire come sono offensive queste opinioni. Kadalie e molti altri commentatori scrivono cose come questa perché nella tornata elettorale speravano in un avanzamento maggiore per il DA e in perdite pesanti per l'ANC, e sono stati delusi.

 

Kadalie tradisce una completa mancanza di fiducia nell'intelligenza della maggioranza dei sudafricani (‘un elettorato di basse aspettative’). Opinioni come questa mostrano l’arroganza elitaria di quei molti che pretendono di essere campioni dei diritti umani, mancando del fondamentale  rispetto per l’intelligenza delle scelte fatte proprio dalle stesse persone comuni a nome delle quali dicono di parlare.

 

La realtà è che la schiacciante maggioranza della nostra gente vota per l'ANC sia per quello che ha fatto in passato (portando il movimento di liberazione nazionale a sconfiggere il regime di segregazione razziale) sia per quello che ha fatto e continua a fare, al governo. Il governo guidato dall’ANC ha letteralmente ‘condotto’ un programma di elettrificazione a milioni di famiglie, fornito milioni di case, e altrettante ne ha connesse all’acqua potabile; costruito cliniche delle quali hanno beneficiato milioni di persone, regolarizzato ed aumentato le concessioni sociali ai poveri del nostro paese; avanzato e difeso costantemente i diritti democratici di tutti i sudafricani.

 

Ci sono davvero ancora molti problemi e sfide che il nostro paese dovrà affrontare, ma sono stati ottenuti concreti risultati. Alle élite del nostro paese probabilmente molte di queste cose sembrano scontate, ma prima del 1994 milioni di sudafricani non potevano goderne. Queste sono le ragioni per le quali nel 2006 l'ANC si è riaffermato, con una maggioranza ancora più grande.

 

Come ha detto correttamente lo stesso ANC, la vittoria non dovrebbe essere data per scontata essendoci ancora in atto molti problemi e sfide. Rimarcare i grandi progressi fatti, non vuol dire che l'ANC non abbia commesso errori, o che qualche volta e in qualche contesto, non abbia preso troppo cautamente la via verso la trasformazione.

 

Alcune  prospettive sul governo locale dello sviluppo

 

Le nostre principali prospettive sul ruolo del governo locale sono state tese ad enfatizzare il governo locale nei termini della distribuzione di servizi di base alle comunità locali. Mentre questa ha un ruolo importante per il governo locale, il limitare le nostre prospettive solamente alla distribuzione comporta numerose semplificazioni:

 

• Tende a trattare le comunità, o piuttosto le singole famiglie, più come consumatori-clienti beneficiati che come attivi partecipanti collettivi allo sviluppo locale, per rafforzare l’agenda di classe e di sviluppo del governo locale democratico.

• In questo contesto i Progetti Integrati di Sviluppo (IDP) tendono ad essere considerati come corollari al ruolo primario del governo locale, invece di essere il compito primario.

• La tendenza a concentrarsi sulla ‘distribuzione’ come ruolo primario del governo locale, non è un  fattore adeguato per la sostenibilità della distribuzione stessa; la sostenibilità tende poi ad essere ridotta a ‘ricupero dei costi’ e al pagamento per i servizi, ponendo così un carico enorme sulle famiglie povere.  Mentre la sostenibilità della ‘distribuzione’ dovrebbe derivare principalmente dalla crescita locale e dalle strategie di sviluppo (inclusi gli investimenti in infrastrutture, le politiche di ricerca & sviluppo, l'integrazione della terra, le strategie di trasformazione agrarie in loco, ecc)

 

Le nostre prospettive e strategie per il governo locale dello sviluppo dovrebbero derivare principalmente dal nostro 11 Congresso Programmatico, completato dalle decisioni del NGC. Infatti il nostro programma del 2006 è direttamente informato dal nostro 11° Congresso Programmatico, che fra l’altro stabilisce che:

 

“Il nostro approccio allo sviluppo economico locale è guidato dagli obiettivi strategici della NDR (che cerca di indirizzare le contraddizioni nei rapporti di classe, nazionali e di genere) e, in particolare, dal nostro impegno ad una strategia di crescita e di sviluppo, entrambi centrati sulla popolazione e da essa controllati. È proprio a livello locale che è più spesso possibile sviluppare un simile approccio. I nostri oppositori strategici  neo-liberali preferiscono limitare la discussione delle scelte di politica economica ad un ambito elitario e tecnocratico, escludendo spesso le nostre formazioni politiche, per non dire della nostra base di massa. Lo sviluppo economico locale, potenzialmente, è un terreno sul quale possiamo cercare di mobilitare la partecipazione popolare.”

 

Il nostro 11° Congresso Programmatico evidenzia anche l'importanza di affrontare questo compito dall'interno del quadro di una strategia di crescita e di sviluppo, sottolineando che:

 

“Il baricentro della nostra grande trasformazione socio-economica deve essere perfezionato a livello locale… cerchiamo di realizzarla dando un contenuto di trasformazione allo sviluppo e alla realizzazione dei Piani di  Sviluppo Integrato (IDP)…”

 

Per conseguire quanto sopra, per il SACP è anche importante assumere direttamente le decisioni chiave dell'ANC NGC sullo sviluppo economico locale. Il rapporto consolidato NGC sul contesto strategico del NDR e la situazione dell’organizzazione dichiara che:

 

“La classe operaia nera e le masse rurali restano la forza propulsiva principale della NDR, e la nostra organizzazione ed i nostri programmi devono misurarsi con questa realtà. La Rivoluzione Democratica Nazionale e l'ANC devono rimanere ancorati a queste forze propulsive principali e dovrebbero quindi assicurare che i programmi sociali ed economici continuino ad essere riferiti a queste forze.”

 

Questo carattere ed orientamento di classe è un punto di partenza importante per lo sviluppo del governo locale. La NGC ha anche preso importanti decisioni sullo sviluppo economico locale, tra cui forse il più significativo è che: “Le diramazioni dell’ANC dovrebbero mobilitare attivamente le comunità a partecipare ad uditori pubblici sui piani di sviluppo integrato e sui bilanci municipali.”

 

In linea coi nostri programmi del 2006 ad impegnarsi e partecipare efficacemente nelle diramazioni periferiche dell'ANC, è importante che il SACP giochi un ruolo attivo nel portare avanti la totalità delle decisioni dell'ANC  NGC. Le nostre prospettive e programmi di governo locale per lo sviluppo devono comunque partire da una  nostra strategia sovracongiunturale di sviluppo. Dal 1996 il governo ha adottato una strategia di sviluppo piuttosto doppia,

 

- riguardo la corrente principale dell’economia capitalista, la politica economica del governo ha anteposto il ripristino della redditività capitalista, come base per la crescita e lo sviluppo della nostra economia. Questa via, chiaramente, ha mancato di beneficiare la classe operaia, che ha visto l’intensificarsi dello sfruttamento dei lavoratori e del profitto della classe capitalista.

 

- riguardo la povertà che affronta la stragrande maggioranza della nostra gente, il governo ha intrapreso quello che può essere detto un ‘modello di welfare’ nella distribuzione dei servizi. Questa linea, diretta su alcune delle peggiori difficoltà che sta affrontando la nostra gente, ha fatto davvero molta strada ed ha davvero cambiato in meglio aspetti della vita di milioni persone del nostro popolo.

 

Questa doppia strategia ha in pratica teso a disgiungere gli interventi nella principale corrente di economia capitalista da quelli nei settori poveri della nostra popolazione. Avendo lasciato intatto il settore capitalista, non è stata una strategia di trasformazione ma piuttosto una strategia di miglioramento È per questa ragione che la caratterizzazione della nostra economia in ‘principale’ e ‘secondaria’, è contemporaneamente un riflesso della strategia del governo più lontano ma offre anche prospettive per interventi più radicali.

 

È anche per queste ragioni che il SACP ha dichiarato che l'ultimo intervento economico statale, ASGI-SA, è un intervento necessario ma non sufficiente per trasformare il regime di accumulazione corrente nel nostro paese. Per una strategia di sviluppo e di crescita sovracongiunturale è prioritario riuscire ad articolare, insieme alle strategie di sviluppo, la crescita di settori e la crescita locale.

 

Mentre riconosciamo il lavoro fatto dal governo per migliorare i rapporti intrer-governativi, tuttavia, in assenza di una strategia di sviluppo industriale sovracongiunturale, lo sviluppo economico locale opererà nel vuoto. Il governo locale per lo sviluppo ha bisogno di essere informato, in modo integrato, sia da priorità di sviluppo nazionali sia da imperativi di sviluppo locali. La crescita del governo locale e i livelli di sviluppo proposti sono quindi una sfida importante, che richiede particolare attenzione non solo da parte del governo locale ma anche di quello nazionale.

 

Questo approccio integrato del governo locale per lo sviluppo richiede che sia anche prestata un’attenzione molto più seria agli IDP. Gli IDP dovrebbero idealmente comportarsi come il punto di integrazione locale di tutti i programmi di sviluppo nazionali, provinciali e locali. Gli  IDP dovrebbero quindi essere considerati come programmi dello sviluppo locale ma simultaneamente essere parte del nostro sforzo per lo sviluppo nazionale complessivo.

 

Una sfida chiave per il governo locale per lo sviluppo è il riposizionamento della classe operaia come principale guida in questa sfera del governo. Per essere autocritici, la classe operaia e le sue formazioni hanno diretto molte energie, mobilitandosi ed impegnandosi nel dialogo sociale, sulla nostra crescita nazionale e sulle strategie di sviluppo a livello nazionale, ma non hanno prestato una simile attenzione alla crescita delle strategie di sviluppo locali. Di conseguenza è stato trascurato il problema dei collegamenti tra le strategie di sviluppo nazionali e locali. È a queste questioni che la classe operaia dovrebbe prestare in modo crescente attenzione; e dovrebbe cercare di concentrare le sue forze locali a guidare lo sforzo dello sviluppo locale.

 

Traduzione dall’inglese Bf