www.resistenze.org - popoli resistenti - sudafrica - 14-06-10 - n. 323

da Umsebenzi on line – organo del Partito Comunista del Sudafrica - www.sacp.org.za/main.php?include=pubs/umsebenzi/2010/vol9-10.html
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Comunicato stampa del CC del Partito Comunista del Sudafrica (SACP)
 
Red Alert
 
01/06/2010
 
Il Comitato Centrale del SACP si è riunito a Johannesburg il 28 e il 29 maggio, per discutere una relazione politica generale ed esaminare le conquiste del Partito sotto il profilo organizzativo e il lavoro internazionale. All'ordine del giorno anche una sollecitazione del Governatore della Banca Centrale, Gill Marcus.
 
Il SACP augura buona fortuna a Bafana Bafana
 
Il CC si unisce ai compagni sudafricani nell'augurio alla nostra squadra Bafana Bafana, che certamente riempirà di orgoglio il nostro paese. Il SACP augura inoltre una gioiosa Coppa del mondo a tutti i sudafricani e alle centinaia di migliaia di ospiti provenienti da tutte le parti del continente e del mondo.
 
Esortiamo a fare in modo che le prossime settimane lascino un'eredità di impegno duraturo, un senso comune di sudafricanità e una piattaforma per lo sviluppo sociale e formativo. Il SACP incoraggia tutte le parti coinvolte a garantire che questo evento vada a beneficio dei lavoratori e dei poveri del nostro paese. Che questa sia davvero una Coppa del mondo per tutti!
 
Verso un nuovo percorso di crescita
 
Da diversi anni il SACP avanza la prospettiva che assume come compito strategico fondamentale della nostra democrazia, il posizionameno dell'economia su un sentiero di crescita nuovo e diverso, capace di creare occupazione e dagli esiti egualitari. Ciò richiede, tra l'altro, una rottura con molti dei dogmi dominanti nel recente passato di ispirazione neo-liberale. Il CC è lieto di constatare che questa prospettiva generale sta guadagnando terreno all'interno dell'ampia alleanza guidata da ANC [African National Congress] e nel governo stesso.
 
A ciò ha contribuito l'indebolimento delle certezze neoliberali messe in luce dalla recessione globale del 2007-2009. Il SACP già un anno fa rilevava che la crisi, lungi dall'essere finita, era prossima a scoppiare in nuovi epicentri. L'aggravarsi della crisi all'interno dell'Unione europea ne è la prova. Soffocati dalle strette di una unione monetaria che favorisce i banchieri e mina le sovranità nazionali in materia di politiche sociali, paesi come la Grecia e la Spagna sono costretti a drastici tagli di bilancio che renderanno più difficile il recupero, con il rischio reale per i principali paesi del mondo sviluppato di un deficit di sovranità. A livello locale, quelli che ancora si aggrappano ai vecchi dogmi, insistono nel ricondurre la crisi nel sud dell'Europa al fatto che "vivevano oltre le loro possibilità" e che questa è una "lezione per il Sudafrica". Se il rigore economico è importante, occorre domandarsi quali interessi di classe serva tale rigore? Il Regno Unito ha un deficit maggiore della Spagna, ma non facendo parte dell'unione monetaria, ha maggiori margini di manovra.
 
Nella prospettiva di tracciare un nuovo percorso politico di crescita, il SACP è attivo autonomamente e nell'ambito dell'Alleanza. Il CC ha messo a fuoco con un documento di riflessione, il ruolo cruciale del settore minerario nel percorso di crescita, sottolineando l'importanza centrale, permanente e strategica di questo settore nel nostro paese. Contrariamente al parere comune che l'intero settore sia ormai "tramontato", un recente studio del City Group stima che il Sudafrica dispone delle maggiori riserve minerarie per valore (esclusi petrolio e carbone), ed è il secondo paese al mondo in termini per durata stimata delle riserve, 184 anni. Questa è una ricchezza nazionale. La questione chiave è come garantire che lo sfruttamento di queste risorse sia utilizzato saggiamente in modo da garantire un percorso sostenibile di crescita di cui si avvantaggi il nostro popolo, per molte generazioni a venire. A proposito, il CC è stato particolarmente critico sul ruolo dei ristretti interessi della BEE [Black Economic Empowerment] nel settore minerario, e ha chiesto modifiche di rilievo della disciplina legislativa relativa allo Sviluppo delle Risorse petrolifere e minerarie, per affrontare questa e altre questioni. Il documento di discussione del CC sarà diffuso a breve.
 
Il CC inoltre si rallegra del ruolo di leadership svolto dalla Lega dei Giovani Comunisti (YCL) nell'ambito del vertice per l'occupazione giovanile, che ha riunito formazioni giovanili provenienti da una vasta gamma di settori e di formazioni politiche - tra cui ANCYL, COSAS, SASCO, DA Youth, e Solidarity Youth. La lotta contro la crisi della disoccupazione giovanile richiede la massima partecipazione e mobilitazione. Il SACP continuerà a sostenere la nostra YCL a svolgere un ruolo di primo piano per affrontare le numerose sfide che fronteggiano i nostri giovani in Sudafrica.
 
La lotta contro la corruzione
 
La più grande minaccia a qualsiasi sforzo a livello nazionale per porre il nostro paese su un nuovo percorso di crescita occupazionale è insita nel ruolo corrosivo della corruzione nel settore pubblico e in quello privato. Si tratta di un'emergenza e abbiamo bisogno di un'azione decisiva. La corruzione saccheggia le risorse pubbliche, indebolisce la capacità dello Stato di svolgere un efficace ruolo di sviluppo. La corruzione nel settore privato, priva il nostro fisco di miliardi e grava sulla classe operaia.
 
Il CC ha esaminato le relazioni del Partito del mese di aprile, relative all'attività contro la corruzione e apprezziamo il ruolo svolto a livello locale e provinciale dal SACP in questa battaglia cruciale.
 
Da quando abbiamo intrapreso questa lotta, con i nostri alleati e tutti quelli che nel nostro paese aborriscono la corruzione, ci aspettavamo una fiera resistenza. Il SACP ha già perso alcune vite. In Mpumalanga, il compagno Bomber "Radioman" Ntshangase, critico coraggioso e sincero della corruzione, è stato assassinato nella notte del 4 maggio. Altri dirigenti del SACP hanno ricevuto minacce. Siamo profondamente preoccupati che non vi siano stati arresti. Esprimiamo il nostro pieno sostegno ai compagni delle province e li incoraggiamo a non lasciarsi intimidire.
 
Organizzazioni provinciali del Partito hanno sollevato interrogativi circa il ruolo della Banca Ithala. Dal colloquio con il governatore della Banca Centrale, il CC ha appreso che, a parte due piccole banche, Ithala Banca è l'unica banca nel nostro paese ad essere esente dal suo controllo. Perché questa deroga? Riteniamo che debba essere revocata. Ithala è un istituto strategico per il finanziamento allo sviluppo e deve essere posta sotto il controllo completo della Banca Centrale.
 
Banca Centrale e azionisti rapaci
 
Il governatore Gill Marcus ammette un'anomalia: la nostra banca centrale ha azionisti privati, nonostante la sua personalità giuridica indipendente e nonostante non sia posseduta da tali azionisti. Nondimeno è in corso una campagna da parte di un gruppo per cercare di costringere la banca a nazionalizzare "le loro azioni" a un prezzo esageratamente gonfiato. Altre banche centrali hanno affrontato simili incursioni di azionisti "avvoltoi".
 
E' in questo contesto che il SACP sostiene pienamente la legge attualmente all'esame del Parlamento, in Commissione Finanze. E' una normativa che mira a scongiurare il pericolo di questo tipo di comportamento predatorio.
 
Dai colloqui con la delegazione della Banca Centrale, il CC ha accolto con favore lo spirito e l'impegno del governatore e della sua squadra. Noi rispettiamo l'autonomia organizzativa e costituzionale della Banca. Tuttavia, si è convenuto che questa necessaria indipendenza non significa che essa non debba o non possa contribuire alla sfida fondamentale di porre il nostro Paese su un percorso più egualitario e di crescita occupazionale.
 
Chiediamo stabilità per SABC [emittente radiotelevisiva pubblica]
 
Il SACP teme che la SABC mostri nuovamente i segni della cronica instabilità degli anni passati. Il SACP chiede stabilità per l'emittente radiotelevisiva di stato e per il suo buon governo pubblico e scevro da approcci individualistici. Abbiamo bisogno di una emittente pubblica che rappresenti il vasto pubblico sudafricano e in particolare la grande maggioranza dei lavoratori e dei poveri. Il malgoverno della SABC rappresenta anche un cattivo esempio per la governance di tutti gli enti del settore pubblico.
 
Libertà di parola e rispetto della diversità culturale
 
Il SACP ha notato la retromarcia e le scuse del Mail & Guardian e del suo vignettista Zapiro. Il giornale ha ammesso di aver inutilmente offeso molti membri della comunità musulmana. Accogliendo queste scuse, il SACP ritiene che sia il Mail & Guardian che Zapiro (e in realtà tutti noi) dovrebbero sfruttare l'occasione per prendere in considerazione altri casi, che hanno toccato altre comunità.
 
Il SACP sostiene certamente il diritto fondamentale della libertà di parola. Dopo tutto, è stato il Partito Comunista la prima vittima del divieto dell'apartheid per far tacere i nostri militanti e le nostre pubblicazioni. Molti di noi sono finiti in prigione per aver sfidato quelle misure antidemocratiche. C'è anche bisogno di aver senso dell'umorismo e di saper ridere di noi stessi. Ma un giornalista o un disegnatore con un impegno generale nella costruzione di una democrazia non razziale e tollerante in Sudafrica, devono sempre bilanciare il diritto alla libertà di parola con la responsabilità di non perpetuare stereotipi razziali umilianti, intenzionalmente o meno. Come hanno rilevato molti rappresentati progressisti e moderati di fede musulmana la scorsa settimana, l'insensibilità genera e diffonde sciovinismo e arretratezza. Ciò vale per la fede musulmana e, anche di più, per gli stereotipi razziali.
 
E' in questo contesto che il SACP accoglie la proposta del Presidente Zuma di un dialogo nazionale volto a promuovere una discussione a livello nazionale sulla nostra unità e diversità culturale.
 
100 anni dall'Unione del Sudafrica
 
Lunedì 31 maggio segnava i 100 anni dalla creazione dell'Unione del Sudafrica. Anche se non è esattamente un anniversario da festeggiare, è un'occasione per guardare indietro e riflettere su un momento chiave che ha caratterizzato la nostra realtà condivisa o molto più spesso conflittuale.
 
L'Unione del Sudafrica ha stabilito per la prima volta lo spazio geo-politico che oggi diamo per scontato come nostro paese. La sua formazione è stata preceduta da due secoli e mezzo di guerre coloniali di spogliazione e, in molti casi, di genocidio. L'unione del 1910 è stata anche preceduta da una grande guerra contrapponendo due repubbliche boere semi-feudali contro l'esercito imperiale britannico e due colonie locali britanniche. Fu essenzialmente una guerra per il controllo delle miniere d'oro e diamanti e per l'ipersfruttamento della manodopera necessaria per gestirle.
 
Dopo la sconfitta delle repubbliche Boere, in un modello che doveva essere ripetuto in vario modo per molti decenni, i generali boeri e i Randlords [impresari dediti allo sfruttamento delle miniere di oro e diamanti] fecero la pace e formarono il primo governo (bianco) di unità nazionale per garantire al meglio i profitti e per stabilizzare il processo di accumulazione.
 
L'Unione del Sudafrica conferì la cittadinanza ai sudafricani bianchi ed escluse la stragrande maggioranza dei neri. Il 1910 segnò l'inizio del passaggio dalla dominazione coloniale esterna a quella che il SACP ha descritto come una forma speciale di colonialismo in cui il potere coloniale e la maggioranza colonizzata occupavano lo stesso territorio nazionale. L'ingiusta esclusione della maggioranza nel 1910 funzionò da propulsore per la formazione immediata dell'ANC nel 1912.
 
L'Atto di Unione dava una nuova forma allo stato sudafricano, che diventava uno stato coloniale a regime speciale dominato dalla minoranza bianca: un cambiamento politico-giuridico funzionale a perpetuare l'accumulazione capitalista messa in moto nell'ultimo quarto del XIX secolo con la rivoluzione mineraria. Questo percorso di accumulazione ci integrava in un sistema capitalistico quale paese esportatore di materie prime e importatore di capitali e beni di lusso.
 
La svolta democratica del 1994 ha abolito questo speciale regime coloniale a dominazione della minoranza bianca e la sostituì con una nuova democrazia non razziale. Tuttavia, 100 anni dopo l'Unione e a 16 anni dalla svolta democratica, lo stesso percorso di accumulazione che riproduce disuguaglianza razziale rimane radicato nella nostra realtà. Mettere la nostra economia su una traiettoria radicalmente diversa è ora il compito centrale della nostra democrazia.
 
Pubblicato dal SACP
 
 

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