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Comunicato del Comitato esecutivo centrale del COSATU

COSATU | cosatu.org.za
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

05/02/2019

Il Congresso dei sindacati sudafricani ha convocato ieri un incontro Straordinario del Comitato Esecutivo Centrale (SCEC) per ultimare i preparativi per l'imminente sciopero nazionale guidato dal COSATU il 13 febbraio 2019.

Il CEC ha reso omaggio all'ex Segretario generale di Limosa, il compagno Cedric Gina, scomparso da poco per malattia. Il compagno Cedric rimarrà eternamente un gigante rivoluzionario nei nostri cuori; era il perno dell'unità non solo all'interno del COSATU, ma anche nel più ampio movimento democratico. Ci mancherà moltissimo!

Nessun taglio, lavoro per tutti

Sono in pieno svolgimento i preparativi per lo sciopero contro le perdite di posti di lavoro e gli operai sono pronti a combattere e a difendere i loro mezzi di sostentamento. Attualmente, il tasso di disoccupazione reale è del 38%, con quasi 10 milioni di persone che lottano per conquistare un posto di lavoro e oltre 17 milioni in sussidio. Abbiamo il più alto tasso di disoccupazione tra oltre 60 paesi emergenti e sviluppati nel mondo. La decimazione di posti di lavoro sembra inesorabile sia nel settore pubblico che in quello privato.

Il COSATU ritiene che il movimento sindacale debba sviluppare modalità per contestare le riduzioni di posti di lavoro a livello di settore industriale e a livello di economia in quanto è impossibile contrastare efficacemente la crisi sul posto di lavoro. Riteniamo inoltre che sia necessaria una ristrutturazione economica politica e industriale per combattere efficacemente le riduzioni. La nostra campagna sarà collegata alle richieste di ridistribuzione della ricchezza, di intervento statale e una moratoria su tutti i tagli.

Tutti i lavoratori sudafricani di tutti i settori dell'economia hanno la legittima copertura legale per scioperare il 13 febbraio data l'indizione da parte del COSATU secondo le regole dell'articolo 77 dell'LRA. Questo sciopero rivendica anche un investimento di bilancio sulle persone che preveda occupazione e si concentri sull'economia rurale e urbana.

Trasformazione economica

La maggior parte della popolazione vive ancora alla periferia della produzione capitalista a causa dei problemi economici strutturali, che non sono stati risolti dalle politiche orientate al mercato. In Sudafrica il capitalismo è stato innestato piuttosto che svilupparsi internamente, motivo per cui le forze di mercato non possono risolvere il sottosviluppo perché tendono a rafforzare le stesse distorsioni che perpetuano il sottosviluppo stesso.

Siamo stanchi di una crescita economica che non crea opportunità di lavoro, che aumenta la disuguaglianza, ignora e mina le identità culturali e spreca le risorse necessarie per le generazioni future. Le riforme guidate dal mercato, utilizzate dal 1996, hanno chiaramente fallito ed è quindi necessario uno stato interventista per trasformare le distorsioni della nostra economia capitalista dell'apartheid.

Nonostante il piano di sviluppo nazionale adottato nel 2012 avesse fissato l'obiettivo di ridurre il tasso di disoccupazione al 14% entro il 2020 e al 6% entro il 2030, tale indice è salito al 27,7%. Un recente seminario all'Università di Stellenbosch ha rivelato che in Sudafrica circa 5,7 milioni di posti di lavoro saranno a rischio a causa dell'automazione digitale.

Questo accade mentre il Sudafrica perde circa 147 miliardi di Rand all'anno, danari che escono illegalmente dal paese. Si stima inoltre che la corruzione costi al prodotto interno lordo (PIL) del Sudafrica almeno 27 miliardi annui nonché la perdita di 76.000 posti di lavoro che altrimenti verrebbero creati.

La lotta contro la perdita di posti di lavoro significa che i lavoratori devono avere voce in capitolo sul modo in cui l'economia è gestita e ristrutturata. Comprendiamo l'enorme responsabilità che ci attende perché le forze economiche che inducono crisi e stagnazione sono profondamente radicate. Solo una profonda ristrutturazione economica e la creazione di nuove strategie per la crescita e lo sviluppo risolveranno questi problemi.

Abbiamo bisogno di una redistribuzione governata politicamente della ricchezza e delle opportunità dai settori formali a da quelli non formali dell'economia. Abbiamo anche bisogno di una politica alternativa sulla scienza e sulla tecnologia basata sull'uso della conoscenza collettiva e della saggezza popolare; di un sistema educativo che risponda alle esigenze di sviluppo umano sostenibile migliorando le capacità tecniche, manageriali, di ricerca e sviluppo. Ciò richiede uno stato forte ed efficace impegnato nella trasformazione economica e nella giustizia sociale.

Interventi statali

Sono necessari interventi per ristrutturare l'economia e renderla sempre più inclusiva ed equa. Dagli indirizzi dello Stato della Nazione e dalla politica di bilancio, ci aspettiamo che lo stato prenda l'iniziativa per trasformare l'eredità del sottosviluppo. Le inefficienze dell'economia da enclave e la mancanza di collegamenti tra settori e catene di valore, richiedono un completo cambio di paradigma se si vuole affrontare il problema della disoccupazione di massa e della sottoccupazione.

Abbiamo bisogno di muoverci verso un percorso di crescita che assorba lavoro. Una parte crescente della forza lavoro, attualmente impiegata in settori non formali, deve essere attratta in attività produttive affinché una parte crescente della popolazione possa contribuire alla creazione di domanda interna, risparmi e reinvestimento.

Le misure da adottare comprendono l'accesso al credito, forme flessibili di formazione, scambi e importazioni con l'estero, nonché la connessione tra l'agricoltura e l'industria locale.

Il governo deve ridistribuire le risorse produttive, come la terra, e promuovere l'industria ad alta intensità di manodopera, su piccola scala e redditizia, nonché l'attività agricola commerciale su piccola scala.

Serve rinvigorire le istituzioni pubbliche e rafforzare le strutture deboli dello stato per trasformare il settore pubblico in un veicolo efficace per l'erogazione di servizi sociali di base e di beni come l'alloggio, l'istruzione, la salute e l'acqua. È inoltre necessario garantire controlli efficaci sull'abuso di potere statale e fermare la corruzione.

Riteniamo inoltre che, affinché il settore minerario possa servire gli interessi del Sudafrica e della sua popolazione, siano necessari cambiamenti fondamentali. Questi includono l'inversione delle politiche di privatizzazione, agevolazioni fiscali, leggi sulla sicurezza sul lavoro e liberalizzazione finanziaria. La creazione di industrie stimolerebbe la domanda di altri beni e servizi. Abbiamo bisogno di una legislazione progressiva nel settore minerario che garantisca che le imprese paghino tasse più elevate, creino buone condizioni di lavoro, assicurino che le condizioni di lavoro siano veramente sicure e sviluppino le comunità circostanti. Il governo deve anche assumere la proprietà delle miniere chiave o assicurare che la proprietà e i benefici dell'industria estrattiva siano socializzate.

Il governo deve anche aiutare le comunità ad assumere la proprietà di miniere di piccole dimensioni; questo potrebbe essere fatto attraverso la concessione di licenze minerarie e l'assistenza finanziaria alle comunità. Poiché le risorse minerarie sono limitate, abbiamo anche bisogno di programmi di formazione professionale e di formazione delle competenze ben ponderate per garantire la sopravvivenza delle comunità minerarie e dei lavoratori oltre la vita della miniera.

Il presidente e il ministro delle finanze devono riflettere sugli effetti devastanti che l'aumento dell'IVA ha avuto sulle famiglie povere e sui redditi bassi. Devono invertire l'aumento dell'IVA e annunciare la tassa sul patrimonio e anche aumentare l'imposta sulle società ai livelli del 2012 del 34%. Il Tesoro nazionale deve rivedere il regime fiscale e renderlo progressivo, meno oneroso per i poveri e garantire che i ricchi paghino la loro giusta quota.

I lavoratori sono arrabbiati dal costante flusso di saccheggi e corruzione di massa. Si tratta del loro denaro e non dovrebbe essere usato per arricchire i politici moralmente indegni, i loro parenti parassiti e gli odiosi uomini d'affari.

Miniera Lily

Oggi sono anche tre anni da quando Pretty Nkambule, Solomon Nyarenda e Yvonne Mnisi sono rimasti intrappolati sottoterra nella Lily Mine di Mpumalanga. Ricordiamo questi lavoratori e inviamo il nostro messaggio di solidarietà alle tre famiglie. Ciò che è più triste è che negli ultimi tre anni sia il governo che il settore minerario non siano riusciti a recuperare i corpi di questi tre lavoratori mentre la salute e la sicurezza dei lavoratori nel settore minerario si sono ulteriormente deteriorate.

Corruzione

Il COSATU chiede che le forze dell'ordine inizino a indagare sulle accuse che stanno emergendo dalle varie commissioni di inchiesta. Il cancro della corruzione è diventato endemico in questo paese e sia il settore privato che il settore pubblico sono responsabili del caos in cui ci troviamo. I partiti politici e le altre organizzazioni coinvolte nelle accuse di corruzione devono agire in modo deciso contro gli individui implicati. Siamo contenti del modo inequivocabile in cui alcuni dei nostri sindacati affiliati hanno agito nei confronti delle persone implicate nello scandalo Bosasa. Invitiamo tutti coloro che sono implicati negli ultimi scandali a ritirarsi dall'elenco delle elezioni dell'ANC. L'ANC ha abbastanza persone capaci e oneste nei suoi ranghi e non dovrebbe riciclare personaggi compromessi e contaminati.

Internazionale

La CEC ha fortemente denunciato le ambasciate di Stati Uniti d'America, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania e Svizzera per aver scritto una lettera al presidente Cyril Ramaphosa esprimendo la loro preoccupazione per la corruzione e altri crimini. Questa mossa senza precedenti ricorda che il Sudafrica non è del tutto fuori dalla destabilizzazione imperialista controrivoluzionaria.

Ciò ricorda anche che il Sudafrica ha bisogno di una strategia di sviluppo economico totalmente diversa, non guidata dal FMI né dalla Banca mondiale, ma guidata dal popolo. Il nostro eccessivo affidamento sugli investimenti esteri diretti perpetua la dipendenza esterna; concentrarci sullo sviluppo di un sistema di produzione alternativo che sia basato principalmente sulla domanda interna e sui bisogni umani e che si concentri sulla massimizzazione dell'uso delle risorse locali e del risparmio interno. Il Sudafrica è già stato costretto ad accettare l'amara politica di Washington, ad esempio, sulle questioni commerciali relative all'accesso preferenziale ai mercati statunitensi. Chiediamo al presidente Cyril Ramaphosa di ricordare a questi paesi che non siamo una colonia e che quindi devono rispettare la sovranità del nostro paese.


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