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I sindacati del Sudafrica si preparano per uno sciopero storico il 7 ottobre

Pavan Kulkarni | peoplesdispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

04/10/2020

Lo sciopero è stato annunciato dal Congresso dei Sindacati Sudafricani (COSATU), la più grande confederazione sindacale nel paese e alleato tradizionale del partito di governo ANC. Il sindacato afferma ora che l'ANC ha tradito la classe lavoratrice.

Il Sudafrica si sta preparando per uno degli scioperi generali più significativi del decennio che avrà luogo mercoledì 7 ottobre. I sindacati stanno protestando contro la corruzione dilagante e l'accapparamento dei fondi per il COVID-19 e il mancato rispetto da parte del governo di un accordo del 2018 sui salari nel settore pubblico.

Sindacati di vari settori si stanno mobilitando per lo sciopero, annunciato dal Congresso dei Sindacati Sudafricani (COSATU), la più grande confederazione sindacale nel paese, che organizza 1,8 milioni di lavoratori.

Il COSATU  è stato tradizionalmente un alleato del partito di governo African National Congress (ANC), che, ritiene, avere ora tradito apertamente la classe lavoratrice del paese. Questo cambiamento nella posizione del COSATU solleva domande sul futuro di questa alleanza. Potrebbe anche aprire a possibilità per una maggiore unità nel movimento sindacale, che ha affrontato divisioni sulla questione dell'ANC.

La Federazione Sudafricana dei Sindacati (SAFTU), orientata a sinistra e la seconda più grande confederazione sindacale del paese con 800.000 iscritti, porterà avanti anch'essa manifestazioni e picchetti il 7 ottobre, così come la Federazione dei Sindacati del Sudafrica (FEDUSA), di 550.000 membri. I suoi sindacati affiliati rappresentano principalmente lavoratori del settore pubblico.

La decisione di scioperare è stata presa dal COSATU nell'ultima settimana di agosto, dopo che negoziati prolungati con il governo nel Consiglio Economico Nazionale di Sviluppo e Consiglio del Lavoro (NEDLAC) e nel Consiglio di Coordinamento e Contrattazione del Servizio Pubblico (PSCBC) non hanno portato ad una soluzione.

Soldi per i lavoratori rubati dai datori di lavoro

Uno dei problemi centrali attorno al quale è stato chiamato lo sciopero è la corruzione. Nella scorsa settimana, numerosi politici importanti e affaristi sono stati indicati come sospettati dalle autorità investigative. Tuttavia, secondo il COSATU, non è stata intrapresa alcuna azione concreta per fermare le perdite e la corruzione sistematica profondamente insita nell'economia del Sudafrica.

Il sindacato ha chiesto al Presidente Cyril Ramaphosa di promulgare un decreto dando istruzioni all'Unità Speciale Investigativa (SIU) di indagare sui datori di lavoro accusati di appropriazione dal Piano Temporaneo di Aiuto per Dipendenti/Datori di lavoro (TERS).

Il TERS ha lo scopo di offrire assistenza nella forma di un sussidio ai dipendenti che non potessero essere pagati dai propri datori a causa dell'interruzione delle attività durante il lockdown. Il TERS è finanziato dal Fondo Assicurativo per la Disoccupazione (UIF), accumulato negli anni con i contributi di dipendenti e datori.

"Il fondo non era progettato in origine per aiutare i lavoratori in una situazione di lockdown e per questo non era stata ideata una infrastruttura per erogare i fondi direttamente. Il denaro è stato quindi mandato ai datori, che avrebbero dovuto distribuirlo ai propri dipendenti. Ma una volta ricevuto il denaro, spesso i datori hanno trattenuto una parte e solo il 50% è stato effettivamente trasferito ai lavoratori", secondo quando ha riferito il portavoce nazionale del COSATU, Sizwe Pamla, a Peoples' Dispatch.

Pamla ha aggiunto che, ai fini della trasparenza, il governo e i sindacati si erano accordati affinchè quando il datore avesse ricevuto una quantità di denaro proveniente da TERS, i suoi dipendenti sarebbero stati avvertiti con un messaggio di testo, specificando la cifra destinatagli.

"Questo non è stato fatto," ha detto Pamla. "Per questo, i datori hanno un monopolio sull'informazione riguardo le cifre stanziate dal governo". Questo ha reso difficile per i lavoratori verificare che i propri datori rispettassero le loro responsabilità.

"Il governo ha riconosciuto questo problema. Ma riconoscerlo non è abbastanza. Abbiamo bisogno di azioni concrete e il governo non è disposto ad impegnarsi," si è lamentato il portavoce di COSATU.

Diffusione del COVID-19 per via della corruzione dilagante

Un altro problema è la gestione della pandemia da COVID-19. "Abbiamo usato le loro stesse statistiche per dimostrare che solo il 60% delle strutture sanitarie sono conformi. Oltre 300 professionisti sanitari sono morti. Anche questo è un risultato della corruzione", ha asserito Pamla.

Secondo il primo Rapporto dell'Uditore Generale (AG), che sta investigando sull'uso di 500 miliardi di Rand sudafricani (299 milioni di $) del pacchetto fiscale per il COVID-19, gli ordini inviati dai dipartimenti sanitari indicavano molti prodotti "il cui prezzo era più del doppio o addirittura cinque volte il prezzo di mercato."

"Abbiamo identificato situazioni simili nell'approvvigionamento di DPI nel settore dell'istruzione: i dipartimenti nazionali e provinciali non si stanno procurando i DPI al miglior prezzo di mercato," continua il rapporto.

L'AG ha anche documentato "fornitori non in regola dal punto di vista dei certificati fiscali, quotazioni e gare pubbliche con regole non correttamente applicate… Conflitti di interesse e perfino assegnazione di un contratto nel settore sanitario ad un fornitore che non aveva mai prodotto o distribuito DPI".

Molti destinatari di queste offerte pubbliche di acquisto, hanno connessioni familiari con politici di governo. Per prevenire questa corruzione, il COSATU ha chieso che alle famiglie dei politici fosse impedito di condurre affari con qualsiasi dipartimento governativo.

Tuttavia, nelle negoziazioni al NEDLAC, il governo si è opposto fortemente a questa richiesta, affermando che sarebbe una violazione dei diritti costituzionali dei membri delle famiglie dei politici.

Il COSATU ha ribattuto che questa misura per prevenire il conflitto di interessi si iscrive perfettamente nei limiti dell'architettura costituzionale: per il sindacato i funzionari governativi che percepissero un vantaggio per i proprio familiari dovrebbero dimettersi.

Dopo la discussione, il NEDLAC ha consultato lo studio legale Cheadle Thompson & Haysom, che ha affermato che il quadro costituzionale del Sudafrica permette in effetti l'imposizione di questo tipo di restrizione. Il governo, nonostante ciò, è rimasto riluttante.

Il Governo rifiuta di onorare gli impegni sui salari

Parallelamente a queste dispute nel NEDLAC, le discussioni hanno raggiunto un punto morto anche nel Consiglio di Coordinamento e Contrattazione del Servizio Pubblico (PSCBC). Si tratta del rifiuto da parte del governo di onorare l'accordo sui salari che aveva firmato coi sindacati che rappresentano i lavoratori del settore pubblico. Intitolato Risoluzione 1, del 2018 questo accordo specifica gli aumenti salariali a cui il governo si era impegnato per gli anni 2018/19, 2019/20 e 2020/21.

L'aumento salariale su cui era stato raggiungo l'accordo per quest'ultimo periodo, sarebbero dovuti entrare in vigore dal 1° aprile, sulla base dell'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), riconoscendo +1% per gli impiegati dal livello 1 al 7 livello, +0,5% per gli impiegati dai livelli 8 a 10 e una cifra pari al CPI per i livelli 11 e 12. Decorsa la data del 1° aprile, quando il governo non ha effettuato questi aumenti, il COSATU ha portato la questione al PSCBC.

Dopo mesi di negoziazione, in agosto, la Tesoreria Nazionale, in aperta violazione dell'accordo, ha scritto nelle proprie linee guida: "Non sarà finanziato alcun costo ulteriore per l'attuazione  dell'ultima parte della Risoluzione 1 del 2018 del PSCBC. Nel 2020/21 non dovrebbe essere effettuato alcun aggiustamento salariale."

Il mese seguente, il governo si è rivolto anche al tribunale del lavoro, cercando di ottenere una sentenza che dichiarasse l'accordo sui salari non più valido. "Dicono che onorare l'accordo sui salari costa 37 miliardi di rands e che non possono metterlo nel bilancio. Ma stanno perdendo molto di più nella corruzione… 80 miliardi di rands si perdono in flussi finanziari illeciti ogni anno, secondo l'Agenzia per la Sicurezza dello Stato," ha affermato Pamla.

"L'unico modo per fermare tutto ciò", ha detto "è imponendo controlli ai capitali. Ma il governo ha rifiutato di farlo, perché sta governano un "welfare state per le imprese".

Il rifiuto statale di imporre controlli sui capitali ha trasformato l'economia del Sudafrica in quella che Pamla chiama una "economia casinò", nella quale il capitale scommette sul mercato e se ne va con il bottino quando vuole. E il peso della crisi lasciata dietro di sé, cade sulle spalle della classe lavoratrice a causa delle politiche di austerità del governo.

Una guerra di classe attesa da tempo

Per tutte queste ragioni, il COSATU è finalmente arrivato a considerare l'ANC come un partito "collaborazionista di classe" che ha "tradito la classe lavoratrice".

Il COSATU ha chiamato tutti i sindacati a unirsi in una lotta comune, non solo limitatamente allo sciopero generale del 7 ottobre, ma per "combattere la guerra di classe attesa da tempo", ha detto Pamla.

Il Sindacato Generale dei Lavoratori delle Industrie del Sudafrica (GIWUSA) è stato il primo del SAFTU a dichiarare "pieno supporto" all'appello del COSATU.

"Il GIWUSA è incoraggiato dal fatto che il COSATU sta diventando cosciente del carattere di classe del governo dell'ANC e non rinvierà ad esso le richieste storiche della classe operaia. Il GIWUSA spera che questa azione decisiva segnerà l'inizio di una collaborazione prolungata tra le due più grandi federazioni sindacali nel paese" si legge nella sua dichiarazione, chiamando alla mobilitazione tutti i sindacati affiliati alla SAFTU.

"La storia ci chiama ad agire in maniera decisa e non osiamo fallire".


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