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1921-2021: Cento anni di lotta ininterrotta del PC Sudafricano

South African Communist Party (SACP) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/06/2021

A luglio ricorrerà il centenario dalla fondazione del Partito Comunista Sudafricano (SACP), che culminerà col 15° Congresso nazionale del Partito del luglio 2022. Il SACP ha allestito un programma d'azione comprendente una serie di attività volte a celebrare questo suo centenario.

I punti salienti delle attività

A causa della pandemia di Coronavirus 2019 (COVID-19), il raduno d'apertura per il centenario del SACP sarà un evento ibrido (un raduno fisico simultaneo tenuto virtualmente e trasmesso in diretta su piattaforme multimediali digitali) in stretta osservanza delle misure di prevenzione e delle normative anti COVID-19. Si terrà a Cape Town il 4 luglio 2021.

Allo stesso modo, sarà ibrido anche il raduno per la conferenza di fondazione del Partito comunista e si terrà a Johannesburg il 1° agosto 2021.

Quest'ultimo evento sarà preceduto dalla Conferenza annuale inaugurale del SACP il 30 luglio 2021, che si terrà con le stesse modalità.

Ci saranno altri eventi durante e dopo quelli citati. Il SACP diffonderà ulteriori dettagli su tutte le attività, inclusi orari di inizio e relatori. Inoltre, il SACP annuncerà ulteriori attività nel corso dell'anno che celebra la sua fondazione, fino al suo 15 ° Congresso nazionale.

Breve quadro dei 100 anni di esistenza del SACP e del suo contributo alla lotta di liberazione del Sudafrica

I processi che portarono alla formazione del SACP iniziarono nel 1914 quando i comunisti di tutto il mondo e in Sudafrica condannarono e si opposero alla guerra imperialista conosciuta come Prima guerra mondiale. Il SACP fu fondato come Partito comunista del Sudafrica dopo mesi di negoziati da un comitato che rappresentava varie organizzazioni comuniste sudafricane. Preceduta dalla Lega per la guerra alla guerra (War-on-War League), la Lega socialista internazionale (International Socialist League) fondata nel 1915 era la componente maggiore. La conferenza di fondazione del Partito comunista si tenne al 20 di Plein Street a Città del Capo il 30 e 31 luglio e il 1° agosto 1921.

La formazione del Partito comunista fu annunciata la sera del 29 luglio 1921 in un incontro pubblico nel palazzo comunale di Città del Capo, cui parteciparono oltre 2.000 persone. Tuttavia, fu solo il giorno successivo, 30 luglio 1921, che i delegati della conferenza fondativa adottarono un rapporto del comitato unitario e approvarono formalmente una risoluzione che costituiva il Partito Comunista del Sudafrica.

Fin dalla sua fondazione, il Partito comunista ha svolto un ruolo importante in Sudafrica, che include un ruolo di primo piano nella promozione del principio non razziale sia nella teoria che nella pratica divenendo la prima organizzazione politica ad organizzarsi su base non razziale in Sudafrica.

Fu sempre nel Partito comunista, inclusa la Lega dei Giovani Comunisti, che le donne iscritte ebbero per la prima volta un ruolo da protagoniste.

Il Partito comunista ha inoltre svolto un ruolo di primo piano nel formare la nostra Alleanza con l'African National Congress (ANC) e il movimento sindacale progressista, in seguito all'adozione da parte dell'Internazionale Comunista nel 1928 della Risoluzione sulla questione sudafricana. La risoluzione era un prodotto dell'interazione con la dirigenza dell'Internazionale Comunista in Unione Sovietica guidata dal Sudafrica da James la Guma, membro di spicco del Partito comunista, accompagnato da Josiah Gumede, Presidente dell'ANC.

La risoluzione definì come compito determinante del Partito comunista il prestare particolare attenzione a quelle che allora erano organizzazioni nazionali in embrione con un potenziale rivoluzionario, con specifica attenzione all'ANC. I comunisti, pur conservando la piena indipendenza del Partito, avevano fra i loro compiti quello di partecipare a queste organizzazioni di massa, di cercare di ampliare ed estendere la loro attività. L'obiettivo del Partito comunista era quindi trasformare l'ANC in un'organizzazione rivoluzionaria nazionale combattente contro gli oppressori e gli sfruttatori, che a quel tempo erano principalmente gli imperialisti britannici e la borghesia bianca del Sudafrica, ugualmente interessati allo sfruttamento spietato della maggioranza oppressa.

Fu proprio in reazione al ruolo di primo piano svolto dal Partito comunista che il regime dell'apartheid adottò nel 1950 la Legge per la soppressione del comunismo [Suppression of Communism Act] per bandire il Partito comunista. Questo avvenne poco dopo che il National Party salisse al potere nel 1948 in elezioni generali esclusive per i bianchi.

Il regime dell'apartheid attaccò il Partito comunista che denunciava il legame tra oppressione e sfruttamento di classe, contrastando entrambi e costruendo il movimento sindacale progressista e l'Alleanza di liberazione nazionale per intensificare la lotta per porre fine al sistema di oppressione e sfruttamento di classe. Nel 1976, il regime dell'apartheid rafforzò la legge sulla soppressione del comunismo con la Legge sulla sicurezza interna.

Fu in risposta alla sua messa al bando nel 1950, quando si ricostituì in breve tempo in modo sotterraneo, che il Partito comunista adottò il nome SACP.

L'Alleanza costruita dal Partito comunista con l'ANC e il movimento sindacale progressista si è più volte riconfigurata, adattandosi ai tempi e alle condizioni in continua evoluzione. È stata l'Alleanza, con il sostegno decisivo della maggioranza del nostro popolo, a svolgere un ruolo organizzativo, politico e militare centrale in prima linea nel movimento di liberazione sudafricano che ha ottenuto la vittoria sul regime dell'apartheid nel 1994. Questa svolta democratica radicale verso la libertà ha spianato la strada per l'adozione nel 1996 della costituzione del nostro Paese basata sui diritti umani.

I comunisti e gli altri rivoluzionari non consideravano la costituzione come un fine in sé, ma come un mezzo per un fine soggetto a modifiche, se necessario, come afferma la costituzione stessa. Gli obiettivi fondamentali di questo processo di liberazione, trasformazione e sviluppo sono delineati nella Carta della Libertà, per il SACP un programma minimo. Il SACP crede che il raggiungimento degli obiettivi della Carta della Libertà rafforzerà le basi per un progresso verso il socialismo.

I quadri comunisti ebbero un ruolo chiave nell'organizzazione del Congresso del Popolo che adottò la Carta della Libertà nel giugno 1955. Preparati ad essere i primi a prendere parte a tutti i fronti della lotta per la liberazione e l'emancipazione sociale, i comunisti ebbero anche ruolo chiave nella formazione, nella leadership e nelle operazioni dell'esercito di liberazione congiunto ANC e SACP, uMkhonto weSizwe (MK).

Il SACP aveva stabilito le sue reti per la lotta armata che avevano anche svolto diverse operazioni prima della fondazione del MK, come afferma il presidente Nelson Mandela nella sua autobiografia, Long Walk to Freedom. La macchina e l'esperienza della lotta armata del SACP divennero cruciali dal punto di vista organizzativo nell'istituzione del MK, il 16 dicembre 1961.

Mandela stesso era stanziato presso la sede del Partito comunista, Liliesleaf Farm a Rivonia, Johannesburg, sotto il nome David Motsamai. Fu dalla sede del Partito comunista che fu redatta la costituzione del MK, e furono pianificati schieramenti di addestramento e altre operazioni iniziali. Fu a Liliesleaf Farm che i membri dell'alto comando del MK furono arrestati nel 1963, portando al processo Rivonia.

Il regime dell'apartheid ottenne risultati opposti a causa dell'intensificarsi della lotta di liberazione, culminata nella svolta democratica radicale del 1994.

Milioni di sudafricani hanno realizzato progressi sociali lodevoli solo sulla base della costituzione adottata nel 1996 e dei programmi adottati dal governo democraticamente eletto come diretto risultato della svolta democratica radicale del 1994. Questa è una pietra miliare importante nella storia del Sudafrica.

Tuttavia, le profonde contraddizioni, i vincoli e l'ostinata eredità del colonialismo e dell'apartheid rimangono persistenti e sono sorte anche nuove sfide.

Il centenario di fondazione del SACP coincide quindi con le gravi crisi e sfide interconnesse che la società sudafricana deve affrontare: la pandemia di COVID-19; la crisi economica caratterizzata da stagnazione e alti livelli di disoccupazione, povertà e disuguaglianza, e aggravata dalla pandemia; la crisi della riproduzione sociale caratterizzata dalla lotta di molte famiglie per il sostentamento in vita, da crescenti livelli di criminalità, abuso di droghe e sostanze e violenza di genere; la catastrofica crisi del cambiamento climatico; la corruzione del capitalismo e del neoliberismo, nonché i suoi programmi di austerità e di attacco alla presenza statale/pubblica in economia, solo per citarne alcuni.

La sfida chiave per il SACP e la classe operaia in queste circostanze è tracciare la via da seguire e portarla avanti nel secondo centenario del Partito, verso il raggiungimento di tutti gli obiettivi della Carta della Libertà e del socialismo.

Per essere all'altezza dei tempi, al di là delle misure nazionali democratiche rivoluzionarie e socialiste che il SACP avanza dal suo attuale programma, risoluzioni, dichiarazioni e i risultati chiave delle riunioni del suo Comitato Centrale, il Partito ha approvato un processo di aggiornamento del suo programma, la Strada sudafricana al socialismo. L'esito sarà diffuso in anticipo a tutte le strutture, sezioni, distretti, province, Comitato Centrale e Ufficio Politico del Partito e al XV Congresso Nazionale che ne adotterà il testo finale per l'attuazione. Il processo includerà consultazioni con gli alleati e le formazioni fraterne e la partecipazione pubblica coordinata.

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EMESSO DAL PARTITO COMUNISTA SUDAFRICANO | SACP
EST. 1921 COME PARTITO COMUNISTA DEL SUDAFRICA | CPSA

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