www.resistenze.org
- popoli resistenti - svizzera - 10-01-08 - n. 210
Il PdL svizzero dedica la tessera a Gaby Antognini
Omaggio alla militante del Locarnese, a vent’anni dalla sua scomparsa
LaRegione, 03/01/2008
Una donna d’altri tempi. Una ticinese forte e coraggiosa, come ci sono e ce ne sono state molte, che dedicò la propria vita ad una causa tanto impossibile quanto radicata in chi, come lei, aveva conosciuto le difficoltà dei contadini e degli operai. Una comunista, e già l’impegno politico la dice lunga sulla storia di Gaby Antognini, nata nel 1909 e scomparsa nel 1988. Una storia controcorrente ricca di altruismo. Una storia politica al femminile, come poche in quegli anni quando le donne non avevano ancora il diritto di voto.
A vent’anni dalla scomparsa della Antognini, il Partito svizzero del lavoro ( PdL) ha deciso di dedicarle la tessera 2008. L’adesione, la tessera, ha da sempre un significato profondo nella tradizione comunista; simboleggia l’impegno, l’assunzione di un’identità. Quasi un’icona del Novecento, quando la politica - per chi la faceva - era impegno totale, esclusivo, senza sconti di sorta.
E così fu per Gaby Antognini, nata nel Gambarogno da una famiglia di contadini, come racconta Sonja Crivelli in uno scritto del 2004 elaborato grazie ad alcune testimonianze di chi la conobbe.
Operaia, lavora anche alla sera e nel fine settimana come cameriera. Scoppia la guerra, prima in Spagna e poi in Italia, che segnerà il futuro del la donna. Mantiene i contatti con i combattenti ticinesi in Spagna e funge da tramite tra questi e le loro fami glie. Durante la seconda guerra mondiale Gaby Antognini sostiene, con la sorella Maria, i partigiani della Val d’Ossola e della regione di Verbania diventando un importante punto di riferimento per chi fuggiva dai campi di raccolta. Fra i tanti anche Giancarlo Pajetta, capo partigiano e in seguito leader del Pci. Un impegno che costerà alla donna del Gambarogno cinque giorni di carcere.
Finita la guerra, Antognini aderisce subito al Partito operaio e contadino appena fondato (diventato poi Partito del Lavoro) e ne diventa militante attiva. Fra le più attive nella campagna per i diritti politici alle donne, centrato l’obiettivo si candida alle elezioni e viene eletta nel Consiglio comunale di Locarno dove resterà per ben 17 anni. Poi subentra in Gran Consiglio. L’attività parlamentare di Gaby Antognini è particolar mente dedicata alla difesa dei meno abbienti. Sua è la mozione - firmata anche da Elio Galli dell’allora Psa per l’introduzione della «complementare comunale» alle persone che ricevono una pensione bassa e non dispongono di altri beni. Mozione poi accolta e che entrerà in vigore nel febbraio del 1989, poco dopo la scomparsa della Antognini.
Una lunga militanza, oggi ai più in comprensibile anche perché completamente disinteressata. Ospita a casa sua, per un certo periodo, la sede del la Federazione locarnese del PdL. Raggiunta l’età della pensione, continua a lavorare come aiuto domestico per arrotondare la piccola rendita mensile. Abituata da sempre a vivere con poco, il suo impegno è rivolto soprattutto al partito. La si ricorda in stancabile promotrice di collette a favore del PdL. Muore il 23 novembre 1988 e le sue volontà sono all’insegna della coerenza: lascia in eredità al partito la sua modesta casa di via Varenna a Locarno.