www.resistenze.org - popoli resistenti - svizzera - 20-11-09 - n. 296

Fermento nelle università svizzere, il sistema di Bologna non convince
 
di Fabiana Testori (redazione di "Rossoblu.ch" - 18.11.2009)
 
In queste ore, in tante università svizzere, si stanno svolgendo delle occupazioni pacifiche da parte degli studenti, i quali protestano contro la riforma di Bologna e, come cita il comunicato stampa del SISA, contro “i processi neoliberisti di smantellamento al diritto allo studio, fra cui la mercificazione dell’insegnamento”.
 
Massimiliano Ay, segretario cantonale del Partito comunista e già coordinatore del SISA (*), ha spiegato a rossoblu cosa sta accadendo nei diversi atenei: “In relazione alla giornata internazionale dello studente, che cade il 17 novembre, un po’ in tutta Europa si sono organizzate delle mobilitazioni, soprattutto contro la riforma di Bologna, ma più in generale contro la presenza troppo forte dell’economia privata nella vita accademica. Per la prima volta, dopo tanti anni, la giornata internazionale dello studente si è svolta anche in Svizzera. In questo momento, sono in mobilitazione le università di Berna, di Zurigo, di Basilea e di Ginevra e, da nostre informazioni, anche Friborgo e Losanna dovrebbero mobilitarsi nei prossimi giorni. La situazione è comunque pacifica.”
 
Per quanto riguarda le rivendicazioni invece: “Le rivendicazioni sono tre, la prima concerne i tagli, previsti nel budget delle università di Zurigo e Berna, che provocheranno o un aumento delle tasse d’iscrizione o una diminuzione dell’offerta didattica. Già il 70% degli studenti deve lavorare per mantenersi agli studi, un aumento delle tasse d’iscrizione non li agevolerebbe affatto. La seconda chiede invece, una maggiore partecipazione di studenti e docenti nella vita universitaria. Sono infatti troppi i membri di consigli d’amministrazione di multinazionali che hanno libero accesso agli organi direttivi delle università, mentre troppi studenti e docenti si trovano ai margini dei processi decisionali. La terza rivendicazione riguarda la riforma di Bologna. Nel nuovo sistema, il carico di lavoro controllato è in aumento. Gli studenti chiedono una maggiore libertà accademica. La divisione in Bachelor e Master svantaggia coloro che non hanno mezzi, poiché chi può permettersi prosegue gli studi e porta a termine il Master, mentre chi i mezzi non li ha, magari sceglie, solo per delle questioni economiche, di fermarsi al BA.”
 
(*) SISA = Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti, il sindacato di classe degli studenti svizzeri, legato alla Federazione Sindacale Mondiale
 

 
Importanti atenei svizzeri occupati. Urge una mobilitazione studentesca nazionale!
 
Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) informa che in queste ore le università di Berna, Zurigo, Ginevra e Basilea si trovano in stato di occupazione da parte degli studenti, i quali lottano contro la riforma di Bologna e i processi neoliberisti di smantellamento al diritto studio (tra questi la mercificazione dell'insegnamento).
 
Tra gli occupanti a Berna sono presenti anche i pionieri della nuova sezione locale del SISA, che si sta consolidando sul modello ticinese anche oltre Gottardo.
Dal Ticino è immediatamente partita una delegazione sindacale per offrire una propria esperienza agli studenti dei vari atenei occupati.
 
Quello che si sta vivendo in questi giorni e in queste ore é un momento storico per il movimento studentesco svizzero; la cosa fondamentale è che si riesca a svilupparlo in maniera tale da renderlo duraturo e capace di concretizzare le rivendicazioni lanciate.
 
Il SISA auspica inoltre che si possa svolgere una manifestazione nazionale, sulla Piazza Federale, entro breve tempo: questo permetterebbe di creare una sinergia importante tra gli studenti dei vari cantoni, rendendo ancora più forte la voce degli studenti.
 
Mattia Tagliaferri, coordinatore del SISA
http://www.sisa-info.ch
 

 
Solidarietà attiva alle occupazioni studentesche
 
Il Segretario politico del Partito Comunista Massimiliano Ay si trova da ieri sera fra le centinaia di studenti in sciopero dell'Università di Berna che stanno occupando l'aula magna dell'ateneo, per sostenerli nella loro giusta lotta per un'università democratica, accessibile anche ai figli degli operai e contro le riforme neoliberiste che assoggettano la didattica alle multinazionali.
 
Massimiliano Ay si è incontrato con i giovani comunisti bernesi che partecipano alla lotta, per portare la propria esperienza sindacale, e si è consultato con il consigliere comunale del Partito del Lavoro di Berna Rolf Zbinden per tutelare gli studenti da eventuali repressioni, che finora non si sono fortunatamente verificate.
 
Oltre a Berna risultano in agitazione altri atenei fra cui Basilea, Ginevra e Zurigo. Si tratta di un movimento importante per la realtà svizzera e i comunisti ne sono parte integrante. La proposta politica è ora quella di coordinare e unificare queste lotte, di convocare una manifestazione nazionale e di costruire dal basso un sindacato studentesco combattivo a livello nazionale.
 
Partito Comunista Ticinese - Sezione del Partito Svizzero del Lavoro
http://www.partitocomunista.ch