www.resistenze.org - popoli resistenti - svizzera - 27-07-10 - n. 329

I socialisti svizzeri lodano l'Unione Europea e attaccano la Cina
 
Hans-Jürg Fehr, ex-presidente del Partito Socialista Svizzero e redattore della bozza di nuovo programma politico risponde a un’intervista del bollettino della corrente riformista di sinistra “Prospettive Socialiste”. Il tema è quello dell’Unione Europea: il suo giudizio è decisamente positivo, addirittura, senza il senso del ridicolo, la definisce “un progetto socialdemocratico”.
 
Il dirigente socialista ritiene che a favore dell’UE parlino i suoi presunti “successi di pace”. Quali siano non è dato a sapersi, anche perché l’esempio balcanico non appare esaltante. Per Fehr l’UE avrebbe anche “grandi meriti nella democratizzazione dell’Europa”. Caspita: vorremmo sapere come un’entità quale l’UE il cui parlamento è un organo solamente consultivo senza potere legislativo possa insegnare la democrazia agli stati membri! La democrazia, grazie all’UE, sarebbe giunta anche dove prima c’erano le “dittature comuniste nella parte orientale”.
 
Se già si potrebbe disquisire sul termine semplicistico di “dittatura”, anche ammettendo che la vera democrazia sia giunta solo nel 1989/1991 e che essa sia arrivata proprio grazie all’UE (tesi abbastanza azzardata), come si fanno a definire democrazie dei paesi come la Cechia in cui vogliono vietare il Partito Comunista (il terzo più forte del paese!)? O l’Ungheria che reprime sindacalisti e comunisti o altri paesi dove si erigono statue in onore delle SS naziste? E come può una persona di sinistra definire democrazie dei regimi retti da un sistema di oligopoli mafiosi e corrotti che hanno svenduto i loro stessi paesi alle multinazonali?
 
L’UE ha infine un altro pregio, secondo Fehr: gli standard inerenti “la protezione dei consumatori” che sarebbero “progressisti”, idem per quelli sociali ed economici. Ma se l’UE favorisce smantellamento sociale, principi deleteri come il Cassis de Dijon, e gli accordi liberisti come il GATS, ecc. come si può chiudere gli occhi di fronte a questi aspetti dichiaranodisi socialisti? E il fatto che il “governo” dell’UE riconosca un solo sindacato, la CES, l’unica che ha reali diritti di concertazione? Sarà mica democrazia sociale ed economica, questa!
 
Finito di osannare l’UE imperialista e liberale, l’eroico socialista Fehr, affronta il tema Cina. Non pretendiamo che egli si metta a lodare Pechino come fa con Bruxelles, però almeno che eviti i luoghi comuni! Secondo Fehr la Cina è “sotto la conduzione di un partito unico comunista”. Falso! In Cina c’è un partito comunista al governo con otto partiti democratici non comunisti a tutti i livelli istituzionali.
 
Poi: gli standard ecologici della Cina sono bassi: lo erano anche in Europa quando si stava industrializzando, ma questo Fehr, che vorrebbe forse che la Cina rimanesse un paese povero e sottomesso all’Occidente, non lo dice.
 
Inoltre la Cina “investe molto poco nel miglioramento della situazione dei propri lavoratori”. Nel 2008 la Cina ha varato una nuova legge del lavoro che prevede fra le altre cose contratti collettivi (che in Svizzera sono pochi) e salari minimi (che in Svizzera non abbiamo!).
 
Pechino proprio di recente ha poi annunciato una riforma sanitaria finanziata con 124 miliardi di dollari, che entro il 2020 darà un’assistenza medica “sicura, efficace, conveniente e accessibile” ad oltre 1,3 miliardi di cittadini. Entro il 2011 fornirà un “nuovo sistema medico cooperativo” al 90% della popolazione urbana e rurale (non proprio quattro gatti!). Inoltre agli ospedali arriveranno i farmaci essenziali a prezzi calmierati. Entro i prossimi 3 anni, 5.000 cliniche e 2.000 ospedali saranno costruiti nei distretti rurali. Negli ultimi 30 anni i salari medi inoltre sono sestuplicati e stando ai dati ONU in Cina la povertà è diminuita del 45% rispetto ai tempi di Mao.
 
Ma Hans-Jührg Fehr la finisce di raccontare fesserie o cosa?
 
Articolo redazionale apparso su "L'inchiostro rosso", mensile edito dal Partito Comunista del Canton Ticino (Svizzera) - www.partitocomunista.ch
 
 

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