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Svizzera, Cantone Ticino: i giovani comunisti protagonisti. Eletto un deputato!
 
18/04/2011
 
Nella Repubblica e Cantone Ticino, nel sud della Confederazione Svizzera, si sono svolte il 10 aprile scorso le elezioni politiche. I temi affrontati sono stati quelli della sicurezza e del lavoro e la propaganda contro gli immigrati è aumentata: secondo i politici svizzeri le priorità per il paese sono delle misure di repressione contro gli stranieri che delinquono e misure protezioniste contro i lavoratori soprattutto frontalieri.
 
Il nuovo governo regionale si è spostato a destra: il partito neo-fascista "Lega dei Ticinesi" ha raddoppiato il numero dei Consiglieri di Stato, eleggendo Norman Gobbi, un ufficiale dell'esercito, quale ministro. La vittoria fascista avviene a scapito del partito liberale di centro-destra (che perde il 3% dei voti) e del Partito Socialista (che perde quasi il 5% dei voti, attestandosi al suo minimo storico dagli anni '60).
 
Il Partito Comunista (Partito Svizzero del Lavoro), guidato dal 28enne Massimiliano Ay, ha ottenuto, dopo anni di fallimenti, l'1,3% in una coalizione anti-capitalista e ha eletto un deputato. Un successo importante che ha permesso ai comunisti di tornare in parlamento in un paese borghese e imperialista, privo di una tradizione operaia di lotta e che fino a una decina di anni fa la sua legislazione non contemplava nemmeno il diritto di sciopero. Massimiliano Ay è stato battuto per soli 43 voti dal leader sindacale dello sciopero del 2008 delle Officine Ferroviarie di Bellinzona Matteo Pronzini.
 
Il successo è dovuto a una giusta linea di massa sul fronte giovanile (considerato il nuovo "target" dei comunisti ticinesi). Il Partito guidato da Ay, già noto come leader studentesco ticinese negli ultimi dieci anni, segue una linea di massa di fatto legata al pensiero di Che Guevara, il quale soleva affermare: "C'è qualcosa di più importante della classe sociale a cui appartiene l'individuo: la gioventù, la freschezza, l'ideale, la cultura che, nel momento in cui si esce dall'adolescenza, si mette al servizio degli ideali più puri".
 
Improntato sul marxismo-leninismo, la linea che segue dal giugno 2009 (data del suo ultimo congresso il Partito Comunista ticinese è adattata alla realtà nazionale elvetica del XXI secolo e all'indipendenza di classe, prendendo spunto dal "nuovo corso" del Partito del Lavoro del Belgio (il PTB post-maoista) e dal suo modo accattivante di comunicare, basti pensare alla provocatoria campagna mediatica "Adesso SESSO" (www.adessosesso.ch) lanciata poco prima del voto e che ha catalizzato l'attenzione dei giovani sul programma dei comunisti.
 
A questo va aggiunto che Ay si è contornato di giovanissimi dirigenti, primo fra tutti il coordinatore della Gioventù Comunista, Aris Della Fontana. Provenienti perlopiù dal milieu del sindacato degli studenti SISA (fondato dallo stesso Ay nel 2003 e oggi coordinato da Mattia Tagliaferri e Janosch Schnider, anch'essi membri di spicco del Partito Comunista) essi hanno profondamente rinnovato il partito entrando in conflitto con il presidente nazionale del Partito Svizzero del Lavoro (di cui il Partito Comunista Ticinese è sezione cantonale) Norberto Crivelli, membro dell'Esecutivo della Sinistra Europea e fautore di una politica considerata - stando ai documenti congressuali - di fatto come "subalterna alla socialdemocrazia".
 

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