Partito Comunista di Svezia (SKP) |skp.se
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
15/09/2018
Al 15 settembre, la situazione parlamentare in Svezia non è ancora chiara, dal momento che entrambi i cosiddetti blocchi di centro-destra e centro-sinistra rivendicano la vittoria nelle elezioni, mentre, allo stesso tempo, mirano a stabilire nuove alleanze. Oltre i blocchi consolidati, gli xenofobi di Democratici Svedesi sono riusciti ad aumentare la loro percentuale di voti a quasi il 18%. Resta ancora da vedere quali alleanze e patti saranno formati.
Ciò che possiamo dire è nella situazione attuale è che gli attacchi contro la classe lavoratrice si inaspriranno. Indipendentemente dalla coalizione di governo, tutti i partiti hanno annunciato varie misure rivolte alla classe operaia. Il più evidente è l'attacco contro il diritto di sciopero, su cui tutti i partiti, ad eccezione del Partito di Sinistra, sostengono che siano necessari nuovi limiti a ciò che attualmente tale diritto comporta.
Prima delle elezioni, il Partito di Sinistra ha promesso che avrebbe ritirato il suo sostegno al governo socialdemocratico se fosse passato l'attacco al diritto di sciopero. Comodamente per loro, non hanno mai dovuto mantenere le loro promesse, poiché l'attacco è stato posticipato a dopo le elezioni e potranno continuare a svolgere il loro ruolo di alibi di sinistra del capitalismo. Nella questione dei rifugiati, svolgono la stessa funzione. Criticano fortemente la politica migratoria dei socialdemocratici, ma non superano mai una critica verbale. In questo modo, riescono a catturare sia gli insoddisfatti della socialdemocrazia che la gente comune per incanalare la loro rabbia in un sostegno ai socialdemocratici stessi.
Il Partito di Centro e i Liberali hanno altri ruoli da compiere. Come partiti tradizionali della piccola borghesia svedese e rappresentanti più evidenti degli strati medi hanno ferocemente attaccato i sindacati. Un paio di anni fa, il Partito di Centro era dietro una campagna denominata "F*ck sindacati per sempre" a sostegno delle piccole imprese che si rifiutavano di firmare accordi collettivi di contrattazione. Le piccole imprese hanno spesso minimi margini e non hanno le stesse possibilità di fare concessioni ai lavoratori. Alla luce di ciò e in linea con i loro interessi, entrambi i partiti mirano a introdurre i cosiddetti "entry level jobs", dove i migranti appena arrivati dovrebbero entrare nel mercato del lavoro con un nuovo livello inferiore di salari e con sussidi statali diretti all'imprenditore. I lavoratori in questa situazione verrebbero usati come leva contro i benefici e diritti che i lavoratori svedesi hanno conquistato - questo problema dovrà esser affrontato con un'organizzazione più forte con chiaro orientamento di classe, senza guardare all'etnia.
Gli ultimi due decenni hanno visto uno sforzo concentrico da parte dei monopoli, dei media e di tutti i partiti per deviare il discorso pubblico da una visione di classe verso l'etnicità e il peso culturale. Ciò ha permesso ai Democratici svedesi di attirare parti sempre più ampie del sostegno degli elettori svedesi, non ultimo tra i lavoratori, dove circa un quarto di tutti i lavoratori che hanno votato, ha dato il proprio sostegno ai Democratici Svedesi. Si tratta di un grande aumento rispetto alle ultime elezioni, ed è un grosso problema per i comunisti svedesi, che finora non è stato affrontato nel modo corretto. In breve, l'unico modo per indebolire i Democratici Svedesi è quello di concentrare l'attenzione sulla classe, lontano dai discorsi sull'etnia e la cultura, che è possibile attraverso la denuncia del loro carattere anti-operaio. Sappiamo che la contraddizione fondamentale nella società è quella tra lavoro e capitale: quando si combatte il neofascismo, i cambiamenti climatici e tutti gli altri problemi inevitabilmente intrecciati con il sistema capitalista, questo deve esser al centro della nostra analisi.
In questo contesto, i Verdi sono stati quasi espulsi dal parlamento dai loro elettori avendo rinunciato a tutto ciò che riguarda la protezione dell'ambiente. Quando il governo ha fatto affari su armi ed energia del carbone per un valore di miliardi di Corone Svedesi, i Verdi erano "molto critici" - il massimo dell'ironia, visto che i Verdi facevano parte dello stesso governo. Simile condotta hanno tenuto anche quando il governo ha annunciato misure più severe principalmente contro giovani rifugiati afghani. Il leader dei Verdi ha urlato in una conferenza stampa, quando il governo ha annunciato le misure che essi stessi avevano negoziato come parte della coalizione di governo. Se in precedenza avevano una funzione simile a quella del Partito di Sinistra, cioè incanalare l'insoddisfazione e i radicali nel supporto al sistema capitalista pericoloso per l'ambiente, questa funzione è stata indebolita. Resta da vedere se riescono a recuperare.
Il più grande partito della politica svedese, i socialdemocratici, ha perso il sostegno in quasi tutti i distretti municipali. In parte, ciò ha a che fare con il fatto che i socialdemocratici non hanno più un ruolo da rispettare come baluardo contro il comunismo. Nella Svezia attuale, non vi è alcuna minaccia rivoluzionaria contro il capitalismo e incatenare i lavoratori al sistema capitalista è un ruolo sempre più svolto dai Democratici Svedesi. Questa è una delle ragioni della peggiore performance elettorale della socialdemocrazia in Svezia dal 1911.
Il principale partito conservatore, i "Moderati", ha anch'esso perso voti e sono stati raggiunti dalla Democrazia Cristiana a destra e contattati dai Democratici Svedesi nel tentativo di formare un governo. Sia il Partito dei Moderati che i Cristiano-Democratici hanno politiche simili ai Democratici Svedesi e sarebbe relativamente facile unire i tre partiti in una coalizione.
Le elezioni nazionali del 2018 non hanno significato una svolta per un'alternativa rivoluzionaria. I lavoratori e la loro insoddisfazione continuano ad esser rinchiusi nel quadro del capitalismo, indipendentemente dal fatto che sia nel Partito di Sinistra o nei Democratici Svedesi.
La campagna condotta dal Partito Comunista di Svezia è stata indirizzata all'insieme del sistema in cui viviamo: il capitalismo nella sua fase imperialista. Abbiamo sottolineato che sono più le cose che uniscono i partiti rappresentati in Parlamento piuttosto di quello che li divide: sono tutti partiti che non attaccano il sistema capitalista. Anche se ci sono differenze di sfumature tra di loro, il loro sostegno al capitalismo con annessi problemi causati da quel sistema rimangono al centro della loro esistenza.
La nostra campagna e il nostro approccio politico sono stati chiari. Nessun compromesso con la nostra ideologia, né abbiamo sposato le idee illusorie sui "mali minori", né abbiamo invitato le persone a sostenere i partiti capitalisti. La nostra partecipazione alle elezioni ha permesso alle persone di prendere posizione contro l'intero sistema, sia a livello personale che politico.
A causa delle limitazioni imposte ai partiti extraparlamentari, le nostre schede elettorali non erano distribuite ai seggi elettorali. Ciò significa che ogni scheda elettorale del Partito Comunista che ha raggiunto un seggio elettorale è stata messa lì da un comunista. Questa volta sono stati raggiunti più seggi rispetto alle elezioni precedenti, ma purtroppo questo rappresenta ancora solo una frazione del totale.
A differenza dei partiti borghesi, non riceviamo alcun tipo di supporto da parte dello Stato. Ciò significa che ogni volantino e ogni informazione è stato distribuito da un comunista. In tutto questo, siamo cresciuti come partito, come organizzazione e come comunisti. Assumiamo le nostre esperienze, e continuiamo a costruire il nostro partito.
Dopotutto, il voto non è sufficiente - il lavoro che i comunisti fanno fuori dal parlamento è in ogni momento più importante di quello che viene fatto al suo interno. Ecco perché rafforziamo la nostra continua lotta con le esperienze acquisite durante la nostra campagna. Le contraddizioni tra lavoro e capitale si intensificheranno e in questa lotta il popolo piò solo sperare nel partito comunista!
Comitato Esecutivo
Partito Comunista di Svezia (SKP)
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