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Le proteste nelle scuole aumentano la pressione sulla monarchia assoluta

Partito Comunista dello Swaziland | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

27/09/2021

Nelle ultime settimane, gli studenti delle scuole primarie e secondarie dello Swaziland hanno intrapreso azioni di protesta chiedendo migliori condizioni di studio, il rilascio dei prigionieri politici e la democrazia.

Almeno 16 scuole sono state coinvolte nelle proteste dal 15 settembre 2021, quando gli studenti della Hosea High School hanno abbandonato le lezioni e hanno protestato, chiedendo il rilascio dei prigionieri politici locali e le dimissioni di Mswati.

Le agitazioni nelle scuole arrivano dopo i tumulti politici che si sono intensificati intorno a maggio 2021, guidati dall'Unione Nazionale degli Studenti dello Swaziland (SNUS), che reclamava la fine della violenza della polizia e la democrazia.

Una richiesta comune tra gli studenti che protestano è Democracy Now, insieme alla liberazione di tutti i prigionieri politici. Nelle ultime due settimane le scuole primarie di Eve sono state coinvolte in proteste.

Lo Swaziland è un piccolo paese dell'Africa sub-sahariana, governato dall'ultimo monarca assoluto dell'Africa, Mswati III, con una popolazione di circa 1,3 milioni di abitanti. Quasi il 70% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, mentre il monarca è tra i capi di stato più ricchi dell'Africa.

Il regime autoritario è stato messo in difficoltà dalle recenti proteste studentesche arrivando ad ipotizzare di schierare le sue forze armate in tutte le scuole per intimidire gli studenti e prevenire le proteste. Ciò segnerebbe una ulteriore minaccia nelle scuole dove è già schiarata la polizia.

Le scuole che sono state coinvolte nelle proteste includono Elulakeni High School, Hosea Primary and High School, Hlutse Central High School, Mvimbheko High School, Nkhanini High and Primary Schools, Madulini High School, Mavula High School, Qomintaba High School, Ngozi High School, Jericho High and Primary Schools, Ngololweni High School, Ngudzeni High School e Velebantfu High School.

Queste scuole si trovano in diverse località e hanno una lunga lista di varie richieste.

Le richieste più comuni tra gli studenti includono, ma non solo, una istruzione superiore gratuita e di qualità, connessione Internet di qualità per l'apprendimento online, disponibilità di cibo nutriente invece del normale cibo scaduto, la costruzione e l'installazione di biblioteche e centri informatici di qualità nelle scuole, un adeguato sistema di sicurezza per le scuole, la fine delle tasse nelle scuole primarie poiché l'istruzione dovrebbe essere gratuita e la democratizzazione del paese.

La povertà attanaglia il piccolo paese di circa 1,3 milioni di persone, con quasi il 70% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà.

I tumulti politici e la richiesta della democrazia nel regno si sono intensificati quest'anno e hanno incontrato la forza brutale del regime in particolare nei mesi di giugno e luglio 2021. Oltre 70 persone sono state massacrate dalla notte del 29 giugno 2021 fino all'inizio di luglio, con centinaia di altre ferite e arrestate.

Per nascondere il massacro, il regime ha chiuso i servizi Internet mentre i militari sparavano e uccidevano le persone per le strade, torturandone molte altre. Dalla fine di giugno 2021, l'autocrazia di Mswati ha arrestato circa 700 persone. Molti rimangono in prigione a causa del rifiuto e dell'insostenibilità della cauzione.

Ciò ha portato il despota a chiudere le scuole con il pretesto della pandemia di coronavirus. Le scuole sono state riaperte 3 settimane fa ed è allora che è iniziata la prima ondata di boicottaggio delle lezioni.

Il Segretario generale del Partito Comunista dello Swaziland, Thokozane Kenneth Kunene, afferma: "Le proteste degli studenti che si stanno rapidamente diffondendo in tutto il paese sono un segno che il tiranno è stato respinto dalle masse. Questo è solo l'inizio della fine di un lungo viaggio verso la liberazione del popolo Swazi dalle catene del regime di tinkhundla e dà una chiara immagine che la vittoria è sicura".

Nel luglio 2021, l'autocrazia di Mswati ha arrestato due membri del parlamento per aver chiesto la democrazia nello Swaziland. Sono stati accusati di aver violato la leggeper la Soppressione del Terrorismo.

Un altro prigioniero politico che ha subito la brutalità del regime è Amos Mbedzi. Amos Mbedzi, un sudafricano che si è schierato in solidarietà con il popolo oppresso dello Swaziland, si trova in carcere dal suo arresto il 20 settembre 2008, condannato a 85 anni di reclusione quattro anni dopo.

Amos Mbedzi resta in carcere. L'autocrazia di Mswati si è rifiutata di rilasciarlo anche se Mbedzi si è ammalato di ictus, utilizza una sedia a rotelle per spostarsi e necessita di cure e controllo medico urgente.

Il Partito Comunista dello Swaziland chiede il rafforzamento dell'unità tra gli oppressi, sulla base della lotta per il totale smantellamento dell'autocrazia, per una democrazia totale.


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