www.resistenze.org - popoli resistenti - tunisia - 18-07-05

da http://perso.wanadoo.fr/collectif-communiste-polex/tunisie.htm

luglio 2005

 

Tunisia: si intensifica la repressione

 

Il Comitato organizzativo del Vertice mondiale della società dell’informazione ha confermato lo svolgimento della sua prossima riunione nel novembre 2005 in Tunisia, malgrado la repressione attuata dalle autorità tunisine contro i navigatori di internet. Questo assillo non è estraneo al decesso nel marzo scorso del più celebre dei “cyberdissidenti” Zouhair Yahyaoui, fondatore e animatore del giornale satirico in rete “Tunezine”. Morto in seguito ad una crisi cardiaca all’età di 36 anni, egli scriveva con lo pseudonimo “Ettounsi” (il Tunisino) denunciando lo stato della giustizia e gli attentati ai diritti umani.

 

All’annuncio dell’invito indirizzato dal governo tunisino ad Ariel Sharon perché partecipi a questo vertice, manifestazioni di protesta hanno avuto luogo in numerose città tunisine. Esse sono state violentemente represse e i difensori dei diritti umani sono stati selvaggiamente aggrediti e arrestati. L’avvocato Radia Nasraoui è stato violentemente picchiato dai poliziotti. L’avvocato Mohamed Abbou, membro del Consiglio nazionale per le libertà in Tunisia, è stato arrestato e in seguito condannato a tre anni e mezzo di prigione per un delitto d’opinione, malgrado la presenza di numerosi osservatori stranieri. Per l’avvocato francese Daniel Voguet, “questa è una parodia di giustizia”. Infliggendo una pena pesante ad un avvocato, il potere tunisino lancia un segnale non solamente agli avvocati che sempre più numerosi protestano, ma anche ai difensori dei diritti dell’uomo, ai sindacalisti, agli oppositori politici.

 

L’intensificazione di questa repressione non ha comunque impedito al primo ministro francese Raffarin di esprimere la sua ammirazione per il presidente Ben Ali, affermando: “Ci sono ragioni per volersi bene, per comprendersi” e precisando: “Il presidente Chirac e il presidente Ben Ali hanno la medesima visione del mondo”.

 

Da parte sua, il presidente del Parlamento Europeo Josep Borrell, socialista spagnolo, ha compiuto una visita ufficiale a fine marzo salutando i rilevanti progressi in materia di sviluppo economico e sociale. Per non restare indietro, anche il commissario europeo al commercio Peter Mandelson si è recato in Tunisia per sviluppare le relazioni commerciali tra l’Unione Europea e questo paese. Egli ha incoraggiato le autorità tunisine a migliorare le condizioni per gli investimenti “in particolare mediante una maggiore liberalizzazione del mercato dei servizi e attraverso sforzi supplementari per ancorare i sistemi economici e regolamentari tunisini a quelli dell’Unione Europea”.

 

Tuttavia, il Parlamento Europeo ha adottato il 28 aprile una risoluzione che chiede alle autorità tunisine di rispettare i diritti fondamentali e le libertà di opinione, d’espressione e di associazione” e che può servire da punto di appoggio alle organizzazioni di difesa dei diritti umani in Tunisia e in Europa nella loro azione contro gli attentati ai diritti umani in Tunisia.

 

JPL

 

 

Traduzione dal francese a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare