www.resistenze.org - popoli resistenti - transnistria - 24-09-08 - n. 242

18 anni di esistenza della Transnistria
 
Presentazione
 
Iniziamo con questi primi materiali un lavoro di informazione su una piccola realtà di quell’Europa sempre più sottoposta ad una aggressione politica, economica, militare e spesso violentemente mediatica. La questione Transnistria rappresenta una situazione sicuramente complessa, delicata ed anche dolorosa trattandosi di popoli fratelli, e su cui non compete certamente a noi, schierarsi, dare giudizi definitivi o da “tifosi”. Ma riteniamo invece parte del compito informativo e politico, portare almeno una informazione e far conoscere documenti e analisi di quella parte della contraddizione, rappresentata dalla piccola Repubblica Moldava della Transnistria. Sappiamo che è considerato uno degli “stati canaglia” dall’imperialismo, dalla Nato e dalle forze liberiste internazionali, per questo è sottoposta ad un pesante embargo e sanzioni commerciali. Inoltre in questi ultimi mesi, molte ONG e la Fondazione Soros stanno intensificando una campagna mediatica su Internet, su riviste e in convegni internazionali, i cui echi sono arrivati fino in Italia; le motivazioni sono le solite di sempre che vanno bene per ogni occasione: diritti umani, corruzione, violazione delle regole della comunità internazionale, mancanza di “democrazia”, traffici illeciti, ecc. ecc. la memoria va immediatamente a Serbia, Iraq, Bielorussia, Zimbabwe, Libano, Siria, Cuba, Corea Nord, ecc. ecc.
 
Questo dovrebbe già essere sufficiente per porsi domande e cercare di capire qualcosa di più, nulla di più di questo…ma almeno questo, poi ciascuno si farà una sua opinione.
 
Cerchiamo di dare voce a chi è stato “silenziato” conoscendo bene quali sono i meccanismi devastanti della messa in isolamento di una realtà, di un paese e di un popolo.
 
Oltre agli stretti rapporti con la Russia e la Bielorussia, fino al 2000 vi erano buoni rapporti anche con la RF Jugoslava, perché questa piccola realtà è stata da sempre contro l’aggressione alla Serbia, e anche rispetto al Tribunale Nato dell’Aja ha avuto un fermo atteggiamento di denuncia e solidarietà con il popolo serbo. Prossimamente faremo circolare documenti datati ma interessanti da conoscere.
 
Questo è semplicemente ciò che da questo numero cercheremo di fare, partendo come sempre dal presupposto politico ed ideologico di lavorare per la solidarietà e le soluzioni pacifiche delle contraddizioni geopolitiche tra i popoli; ed anche in questo caso ciò che auspichiamo è un processo (fortunatamente già iniziato) di soluzione graduale e pacifica delle problematiche tra le leadership della Moldavia e della Transnistria, anche perché entrambe, al di là di specificità e differenze contingenti, hanno una base di valori e storia comuni, fondate nelle radici popolari antifasciste.
 
Cercheremo di far circolare la documentazione che ci stanno facendo avere: materiali, articoli, appelli, non con spirito “tifoso” ma con la semplice volontà di dare diritto di parola, a chi è nel mirino dell’imperialismo e del liberismo occidentale, quando questo non ci sarà più, si potrà discutere delle loro scelte o programmi… filosoficamente. Ma come sempre lo sforzo è oltre che di informare, quello di sostenere e dare voce a ciò che và nella direzione dell’unità dei popoli che lì vivono da secoli, per una prospettiva solidale, di progresso ed emancipazione dei lavoratori, al di là degli aspetti etnici o regionali.
 
Settembre 2008
Nuovi Partigiani della Pace
 
 
Breve Scheda informativa sulla Transnistria
 
 
 
Informazioni generali sulla Repubblica Moldava del Trans-Dniester (Transnistria)
 
Repubblica Moldava del Trans-Dniester (TMR)
 
-         Area Totale - 4.163 kmq
-         Perimetro - 851 km
-         Popolazione - 750.000 (Moldavi 34%; Russi - 28%; Ukraini - 26%)
-         Lingue Ufficiali - Moldavo, Russo, Ukraino
-         Moneta - rublo Trans-Dniester
-         Capitale - Tiraspol
-         Presidente - I. Smirnov
 
Breve Istoria
 
Nell’estate del 1989, forze nazionaliste che si rifacevano al fascismo romeno, anticomuniste e antislave, (sostenute e finanziate dai circoli imperialisti occidentali) avevano preso in mano la situazione, occupando il vuoto di potere creatosi con l’indipendenza dall’URSS, della ex Repubblica Socialista Sovietica della Moldavia, teorizzando l’espulsione della popolazione russofona e l’integrazione con la Romania del post socialismo. Quando i nazionalisti moldavi a Kishinev e altre città moldave iniziarono a gridare ai loro incontri che tutti i non-moldavi venissero deportati, divennero evidenti le loro prospettive anti-slave, e quando la leadership della Moldavia stabilì la creazione di uno stato etnicamente puro e la rottura con l’Unione Sovietica, il popolo del Trans-Dniester insorse contro l’aggressivo nazionalismo militante.
 
Vennero creati dei Consigli Locali delle Collettività dei lavoratori e altre organizzazioni sociali per dirigere la lotta del popolo contro il nazionalismo moldavo-rumeno. Il popolo del Trans-Dniester aveva dimostrato la sua unità e solidarietà, prendendo parte ad incontri e scioperi contro le leggi discriminatorie introdotte dalle autorità di Kishinev.
 
Ma il nazionalismo in Moldavia cresceva. La leadership Moldava adottò una serie di leggi e decreti che tentarono di imporre la Moldavia come un secondo stato rumeno. Il rumeno venne dichiarato lingua ufficiale, venne introdotto l’alfabeto rumeno al posto di quello cirillico usato tradizionalmente in Moldavia, e la bandiera rumena – il tricolore – divenne la bandiera ufficiale della Repubblica Moldava. L’inno rumeno veniva trasmesso ogni mattina alla radio nazionale.
 
Gli slogan del cosiddetto Fronte Popolare iniziarono a diventare realtà. Dmitry Matyushin, ucciso a Kishinev solo perché parlava russo, fu la loro prima vittima. I deputati del Trans-Dniester del Concilio Supremo della Moldavia vennero ostracizzati sia moralmente che fisicamente. Il risultato fu che lasciarono il Parlamento moldavo per formare il Concilio Supremo provvisorio della Repubblica Moldava del Trans-Dniester, Transnistria.
 
Politiche irragionevoli della leadership moldava di allora, formata per la maggior parte da rappresentanti del Fronte Popolare, avevano velocizzato il processo di ristabilimento dello stato nel territorio del Trans-Dniester.
 
In seguito, il governo della Moldavia tentò di risolvere tutte le differenze con la forza. A partire dal 1990, ci furono vari tentativi di risolvere il conflitto con la Transnistria con la forza, che portò a numerose perdite tra la popolazione civile. La guerra civile lanciata dalla Moldavia nel 1992 fu il culmine della violenza nazionalistica. In questa situazione si scatenò una breve ma dura guerra civile, che tra marzo e giugno provocò circa 1.500 morti tra i due fronti, l’intervento delle truppe della quattordicesima armata russa di stanza nella parte transnistriana, pose fine al conflitto e permise alla piccola Repubblica di non essere invasa dalle forze reazionarie scioviniste dell’epoca.
 
Durante la guerra, ci furono 800 morti e 3000 feriti della Transnistria. La Repubblica del Trans-Dniester soffrì inoltre gravi perdite materiali, dato che la guerra si svolse nel suo territorio.
 
Il popolo del Trans-Dniester, che stava combattendo per difendere la propria repubblica, ebbe il supporto delle forze patriottiche di tutte le ex-repubbliche sovietiche. La Russia prese parte attiva per fermare le operazioni militari sulle sponde del Dniester. La Moldavia fu costretta a fermare la guerra e iniziare i negoziati. Ma il risultato fu la completa divisione della Repubblica Moldava del Trans-Dniester dalla Moldavia, che da allora sono due stati indipendenti senza niente in comune.
 
Diciotto anni fa, il 2 Settembre del 1990, si tenne il secondo Concilio Straordinario dei deputati della Transnistria di tutti i livelli a Tiraspol che, dopo i risultati del referendum nazionale, proclamò la Repubblica Moldava del Trans-Dniester (Transnistria).
L’esistenza della Repubblica Autonoma Sovietica Socialista Moldava (MASSR, 1924 - 1940) servì come contesto storico per il ristabilimento dello stato del Trans-Dniester, dato che è situata nello stesso territorio.
 
Nel giugno del 1990, gli esponenti nazionalisti di Kishinev dichiararono vuoto e illegale il Patto “Molotov-Rippentropp” e il decreto del Soviet Supremo dell’USSR del 1940 sullo stabilimento della Repubblica Sovietica Socialista Moldava sul territorio della Bessarabia e del MASSR, riconoscendo così legittimo il ristabilimento dello stato nel territorio dell’ex MASSR.
 
La regione transnistriana situata sulla riva sinistra del fiume Dniestr, la cui popolazione era prevalentemente di origini russe e ucraine, insieme alla stragrande maggioranza dei moldavi di origini rumene lì presenti, si opposero ai processi di distruzione e assimilazioni astoriche, e indirono nell’estate del ’90 un referendum per autonomizzarsi legislativamente da questi eventi; votarono il 95,8 % degli elettori, e il 75,3 % votò per la formazione della Repubblica Sociale Sovietica Moldava della Transnistria.
 
Il 2 settembre 1990 il secondo Congresso dei deputati transnistriani, proclamò la nascita della definitiva Repubblica Moldava Transnistria (RMT), eleggendo un Soviet Supremo di 50 eletti e I. Smirnov era eletto presidente.
 
Il 2 settembre del 1990 è quindi la data ufficiale del ristabilimento dello stato nel territorio della Repubblica Moldava della Transnistria e della proclamazione del TMR.
 
Il nome stesso della Repubblica ha il significato dell’aspirazione dei transnistriani di proteggere e preservare i diritti della comunità moldava, la sua cultura e tradizioni, all’interno delle leggi repubblicane.
 
La regione è sempre stata fortemente industrializzata e specializzata nella produzione di armamenti pesanti, eredità dell'Unione Sovietica, ma oggi la situazione è di profonde difficoltà, causa la situazione politica difficile, il contestato status giuridico internazionale e un embargo totale.
 
I confini della Repubblica Moldava della Transnistria sono controllati da truppe di frontiera del Trans-Dniester e dogane, tutto il territorio della Transnistria è soggetto alla legislazione emanata dalla Costituzione della Repubblica Moldava del Trans-Dniester. Durante gli anni della sua esistenza, la Repubblica è divenuto uno stato a tutti gli effetti. La Repubblica Moldava della Transnistria ha un Presidente eletto legalmente, il principale corpo legislativo è il Consiglio Supremo della Repubblica Moldava del Trans-Dniester, il governo viene eletto e diretto dal Presidente.
 
La Repubblica Moldava del Trans-Dniester ha una Corte di Giustizia, un ufficio del pubblico ministero e mass media rappresentati dalla Radio Repubblicana, TV e giornali.
 
La Costituzione della Repubblica Moldava del Trans-Dniester, adottata da un referendum nazionale nel 1996, stabilisce che la “Repubblica Moldava del Trans-Dniester è uno stato indipendente, sovrano, democratico, legale”. La Costituzione stabilisce anche che la Repubblica Moldava del Trans-Dniester riconosce e protegge equamente proprietà di diversi tipi: proprietà dello stato, proprietà privata, e altri.
 
La Repubblica Moldava della Transnistria possiede una propria bandiera, un Esercito, un corpo di polizia e un Inno nazionale.
 
Sono in corso da anni trattative con la Repubblica Moldava (sviluppatesi soprattutto negli ultimi anni, anche grazie alla nuova dirigenza moldava), con la presenza di organismi internazionali tra cui l’OSCE, per trovare una soluzione alle controversie, dirimere le divergenze e ritrovare prospettive di collaborazione pacifica e congiunta.
 
 
da www.tiraspoltimes.com
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura dei Nuovi Partigiani della Pace
 
Transnistria (Pridnestrovie) 2 Settembre 2008:
Giornata dell’Indipendenza. 18 Anni di esistenza della Repubblica Moldava del Trans-Dniester (Transnistria)
 
Il 2 settembre 2008, la Repubblica di Pridnestrovie (Transnistria) ha celebrato il 18° anniversario della sua dichiarazione come repubblica socialista. Nel 1990 la Transnistria proclamò il suo primo status come una Repubblica Socialista Sovietica per potere rimanere dentro l'URSS.
 
La repubblica si separò da quello che allora era la Repubblica Socialista Sovietica della Moldavia dentro le frontiere sovietiche della Moldavia nel 1990 e prevalse nella guerra sul suo territorio quando la Moldavia la attaccò nel 1992. Dopo avere resistito in maniera ferma nella guerra per la sua sopravvivenza, fu firmato un accordo di cessate il fuoco con la Repubblica di Moldavia.
 
Ogni anno, il 2 settembre è festa nazionale in Transnistria. Il paese diede inizio alle celebrazioni dell'anniversario il primo anno successivo alla fine della guerra, presso il Memoriale della Gloria nella capitale Tiraspol, ponendo fiori sulle tombe di coloro che morirono lottando per l'indipendenza della Repubblica.
 
In quel 2 settembre 1992, una solenne sfilata attraversò di mattina le strade di Tiraspol procedendo fino al Memoriale dove migliaia di cittadini lasciarono fiori, nella memoria dei combattenti locali che furono assassinati mentre difendevano l'esistenza di Pridnestrovie (Transnistria) dagli attacchi moldavi nel 1992.
 
Quest’anno nel centro di Tiraspol, si è svolta la sfilata dell'Esercito della Repubblica, delle guardie di confine e della polizia. Poi uno degli eventi più importanti nel programma di celebrazione è stata la tradizionale sfilata militare con la banda musicale celebrata in Tiraspol. Fino a tarda notte si sono svolte feste, fiere, eventi culturali e sportivi.
 
Erano presenti delegazioni ufficiali della Russia, Ucraina, Irlanda, Bielorussia, Bulgaria, altri paesi della UE e delle Repubbliche di Abkhazia ed Ossezia del Sud. Le celebrazioni sono terminate alla sera, con un spettacolo sul ghiaccio, nell'appena inaugurata pista di pattinaggio su ghiaccio di Tiraspol, seguito da un enorme festa di fuochi d'artificio in tutte le principali città della Transnistria, cominciata esattamente alla mezzanotte.
 
Sostenuta dalla Russia, Transnistria opera attualmente nella ricerca di una pacifica e civile separazione. Il suo presidente Igor Smirnov ha chiesto pubblicamente al suo omologo della Moldavia, Vladimir Voronin di riconoscere la Repubblica indipendente di Pridnestrovie (PMR) e di firmare un accordo di amicizia e cooperazione tra i due paesi. Smirnov fa leva nel modello di soluzione pacifica dei conflitti, di cui esiste già un precedente. La Transnistria da molto tempo cerca di negoziare un "divorzio" civile con la Moldavia, facendo riferimento alla forma in cui la Repubblica Ceca e la Slovacchia si divisero in due parti separate dopo la fine della Guerra Fredda.
 
Sottolineando che i mediatori ed osservatori internazionali insistono nel riannodare questo processo di soluzione pacifica, Smirnov ha aggiunto che Pridnestrovie non si è mai negata nel prendere parte ad un dialogo costruttivo. E che prima dell’attuale Repubblica di Moldova non dichiarò mai la sua indipendenza, la Transnistria di oggi è stata una constatazione oggettiva e reale dell'attuale Moldavia. E neanche ha alcuna continuità storica con la Moldavia.
 
La Transnistria si è associata alla Russia nel riconoscimento di Ossezia del Sud ed Abkhazia che a loro volta hanno corrisposto nel riconoscere la Transnistria.
 
Il Presidente della Transnistria, Igor Smirnov ha detto in piazza: "In questi nostri 18 anni che stiamo celebrando, ancora il mondo non ci ha ancora riconosciuti come uno Stato. Questo malgrado abbiamo garantito a noi stessi l'indipendenza economica e politica, e tutte le caratteristiche di uno Stato sovrano stanno funzionando"
 
Egli ha detto anche che la Transnistria è pronta ad unirsi con Abkhazia ed Ossezia del Sud per essere riconosciuta come un paese indipendente. Nel Referendum in Transnistria del 2006, quasi il 98 percento degli elettori appoggiò l'indipendenza.
 
Ultime Elezioni Presidenziali in Transnistria nel 2006 

Candidato Presidente
Candidato Vice Presidenza
Partito
%
Igor Smirnov
A.I. Korolev
Part. Repubblica
82,4
Nadezhda_Bondarenko
A. Bazhen
KPP e PKP
8,1
(Communist Party of Pridnestrovie e Pridnestrovie_Communist_Party)
Andrei Safonov
G. Volov
Indipendente
3,9
Peter Tomaily
A. Korshunov
Part. Rinnovamento
2,1
ALTRI
 
 
1,6
SCHEDE NULLE
 
 
1,9