www.resistenze.org - popoli resistenti - turchia - 09-05-07
Breve storia del TKP
TKP è un partito che accoglie attraverso l'analisi critica il lascito dell'intero movimento della sinistra rivoluzionaria in Turchia. Di conseguenza, la storia del TKP non si svolge all'interno di un percorso ristretto, accetta invece come propria un'ampia serie di movimenti, organizzazioni e fatti riguardanti la sinistra.
Primi anni
Sebbene esistessero diversi gruppi della sinistra rivoluzionaria nell'Impero Ottomano, la maggior parte di essi erano divisi per etnia o religione e non furono in grado di svilupparsi come organizzazioni di massa. Nel primo dopoguerra, dal quale l'Impero Ottomano uscì definitivamente e fatalmente sconfitto, organizzazioni della classe operaia nella maggiori città turche avviarono la mobilitazione contro l'occupazione imperialista. Nel fuoco della Guerra di Liberazione, queste organizzazioni unirono le loro forze e fondarono il TKP in data 10 settembre 1920, a Baku, inspirandosi alla Rivoluzione di Ottobre. Immediatamente il TKP fu riconosciuto come membro del Comintern.
I fondatori del TKP, Mustafa Suphi (1881-1921) ed i suoi 14 compagni, furono massacrati nel gennaio 1921 per ordine di Mustafa Kemal, che gradualmente eliminò tutti i suoi oppositori politici e divenne il leader indiscusso del movimento di liberazione turco. Quell'evento funesto segnò l'entrata in clandestinità della lotta del partito e rivelò l'identità borghese del movimento di Mustafa Kemal.
Durante gli anni Venti e Trenta del Novecento, quando la Repubblica di Turchia si risollevava dalle ceneri dell'Impero Ottomano, il TKP operò illegalmente. Mentre il partito godeva di una significativa popolarità fra il proletariato emergente, l'oppressione del regime ed i problemi di organizzazione interna impedirono al TKP di svilupparsi come un'organizzazione potente. All'epoca anche molti intellettuali, incluso il famoso poeta comunista Nazim Hikmet (1903-1962), si unirono alle fila del partito e diedero importanti contributi alla rinascita del movimento comunista nei decenni successive. Tuttavia non si può parlare di continuità storica del movimento comunista rivoluzionario fino al 1960.
1960: una grande forza d'interposizione, il Partito dei Lavoratori di Turchia
Il più importante evento degli anni Sessanta fu la fondazione e l'influenza politica del Partito dei Lavoratori di Turchia (TIP). Fondato nell'atmosfera relativamente libera del 1960, TIP può essere considerato figlio del movimento comunista. Per gli sforzi congiunti dei sindacalisti e degli intellettuali di sinistra, divenne in breve un'organizzazione di massa. Già nel 1965, TIP ottenne il 3% dei voti e 15 seggi in Parlamento. Subito dopo, nel 1967, nacque sotto l'influenza di TIP, la Confederazione delle Camere del Lavoro Rivoluzionarie (DISK), organizzazione della classe operaia di massa e rivoluzionaria. TIP divenne il primo partito politico, che mise nella sua agenda politica la Questione curda.
L'esperienza di TIP introdusse negli strati popolari le discussioni sul socialismo e la rivoluzione. La letteratura teorica e politica iniziò ad essere tradotta, arricchendo ed inspirando le discussioni politiche tra i militanti di sinistra. Le divergenze che nacquero nel partito originarono due percorsi: il versante "social-rivoluzionario" che avocava al proletariato il ruolo principale nel processo rivoluzionario e quello "nazional-democratico rivoluzionario" che chiedeva il compimento della rivoluzione borghese turca prima della lotta per il socialismo. Sebbene i "social-rivoluzionari" sembrassero più accurati nelle loro argomentazioni, nessuna delle due frazioni muoveva su un fermo terreno ideologico.
Mentre aveva luogo questa discussione, la condizione politica in Turchia diveniva sempre più fragile. Questa atmosfera condusse il movimento studentesco ad ingaggiare la lotta armata contro la classe dominante, alienandosi il favore di TIP.
TIP non fu capace di guidare il movimento della classe operaia. Nel 1970, in seguito alla decisione di sopprimere DISK, centinaia di migliaia di lavoratori marciò alla volta di Istanbul ed occupò la città per due giorni. La sua confusione ideologica e politica, la sua indecisione, impedirono a TIP di assumere il comando della sollevazione proletaria. Può essere tratta una significativa conclusione da questa vicenda, ossia che il proletariato della Turchia era già sufficientemente maturo per condurre una rivoluzione socialista.
Il 12 marzo 1971, fu organizzato un colpo di stato contro la classe operaia ed il movimento, TIP fu messo fuori legge. Nei primi anni Settanta, vari corpuscoli militanti vennero assassinati e sconfitti: queste prime esperienze di lotta armata inspirarono le organizzazioni armate rivoluzionarie di massa della fine degli anni 1970.
1970: nascita della "Potere Socialista"
Mobilitando i quadri del soppresso TIP, TKP si preparò "al salto" del 1973. In pochi anni il TKP divenne un influente partito che muoveva nella clandestinità con organizzazioni di massa semi-legali e che progettava di riorganizzare DISK. Sullo scenario muovevano anche il rifondato TIP (1974) e il TSIP (Partito dei Lavoratori Socialisti di Turchia) che conducevano la lotta su un piano di legalità, e Dev Yol (Via Rivoluzionaria) e Kurtulus (Liberazione) che invece emergevano come organizzazioni armate. Parallelamente al rafforzamento della sinistra, la borghesia mise in atto una controffensiva imperniata su bande paramilitari ed i fascisti di MHP (Partito del Movimento Nazionalista), conquistando posizioni come nel massacro del 1 maggio 1977, nel quale oltre 30 persone vennero assassinate durante la Parata della Festa dei Lavoratori in Taksim Square ad Istanbul. I ripetuti attacchi fascisti coagularono le organizzazioni di sinistra attorno alla lotta anti-fascista. La sinistra in generale tendeva a sostenere in Turchia il Partito social-democratico CHP (il Partito del Popolo Repubblicano) in nome dell'opposizione al fascismo, ma dall'interno di molte organizzazioni partì e si formarono frazioni di opposizione, critiche rispetto alla posizione dei movimenti maggiori sulla prospettiva rivoluzionaria. Una di queste frazioni era "Potere Socialista" che uscì da TIP nel 1978.
1980: morte e rinascita della Sinistra
Nel 1979, Potere Socialista pubblicò per la prima volta il suo mensile che durò fino al colpo di stato militare del 1980. Il colpo di stato che aveva carattere prettamente anti-comunista e classista, provocò il crollo della sinistra in Turchia. Le organizzazioni di sinistra erano incapaci di resistere ai colpi della dittatura militare; la dissoluzione del Blocco Orientale e dell'Unione Sovietica fecero il resto accelerandone la fine. All'inizio del 1990 non sopravviveva nessuna delle maggiori organizzazioni di sinistra del 1970.
Dopo il colpo di stato militare del 1980 seguì una riorganizzazione ed alcuni ex quadri di Potere Socialista decisero di pubblicare un giornale teorico chiamato Gelenek (Tradizione) nel 1986, che tutt'oggi è l'organo di stampa del Partito Comunista di Turchia. La decisione muoveva dalla necessità del movimento comunista di utilizzare i principi teorici, ideologici e politici del leninismo nella fase storicamente determinata in Turchia, allo scopo anche di preparare nuovi quadri. Gelenek è stato altresì il luogo di confronto e collegamento delle diverse esperienze del movimento comunista internazionale ed i nuovi quadri del movimento comunista turco, ruolo fondamentale soprattutto durante la dissoluzione dell'URSS ed il successivo affondo ideologico contro il socialismo.
Quell'assalto ideologico fu anche la ragione principale che portò i dirigenti di Gelenek, dopo un'intesa discussione sulla cosiddetta unificazione della sinistra turca, alla decisione di fondare un partito che muovesse nella legalità. Il "Partito della Turchia Socialista" (STP) fu fondato il 7 novembre 1992. Il programma del Partito insisteva su posizione politiche insieme "ortodosse", rivoluzionarie e di rinnovamento, mentre la sinistra turca era in generale demoralizzata.
La Corte Costituzionale proibì STP per un articolo del suo programma riguardante il popolo curdo. Nacque dalle sue ceneri il Partito per il Potere Socialista (SIP) nel 1993. SIP mirava ad organizzare tutti coloro che credevano fondati quattro principi per un partito comunista: l'antimperialismo, il collettivismo (inteso come antinomo di privatizzazione), la difesa dei principi illuministi contro il fondamentalismo islamico, e l'indipendenza dall'ordine capitalista e dalle sue istituzioni.
La creatività teorica e la solidità ideologica condussero il partito a conquistare due importanti aree: le università ed i sindacati. I risultati ottenuti in questi settori testimoniano la posizione del partito oggi. Le università sono diventate baluardi della lotta socialista, mentre il dominio ideologico del capitalismo è contrastato da decise campagne sindacali.
Gli anni dal 1990 furono segnati dal neo-liberismo. Mentre si procedeva alla privatizzazione dei settori pubblici, i sindacati venivano meno. La cultura marcia e degenere della borghesia si imponeva mano a mano che l'imperialismo penetrava nella società. Nel frattempo, i fondamentalisti islamici, sostenuti durante il regime militare degli anni 1980 per sostituire ed spazzar via l'influenza ideologica della sinistra, diventavano sempre più potenti, integrati nelle istituzioni ed aggressivi. Nel luglio 1993, una ressa istigata dai fondamentalisti islamici mise a ferro e fuoco un albergo nella centrale Sivas, assassinando 35 intellettuali lì convenuti per un incontro. Durante tutti gli anni 1990 SIP rafforzò una univoca linea politica per fronteggiare tutte le facce della borghesia, quella islamica come quella laica scoprendone la connivenza e promuovendo il socialismo come alternativa effettiva.
Negli anni Novanta, detonò la crisi per l'irrisolta Questione curda, sulla quale sedeva il sistema. Nel 1994, le elezioni nazionali furono boicottate dai partiti di sinistra in solidarietà al Partito curdo DEP, che subiva misure repressive. SIP partecipò alle elezioni del 1995 formando una coalizione elettorale col movimento curdo e gli altri partiti di sinistra, chiamata Blocco del Lavoro-Pace-Libertà, che ottenne oltre il 5% dei voti. Questa coalizione era funzionale all'introduzione del carattere di classe e la linea comunista presso le masse curde. Fu la prima esperienza elettorale del Partito. Nel 1999, SIP corse solo nelle elezioni ed ottenne circa 39 mila voti.
Dal 1990 SIP ha fronteggiato l'imperialismo sotto le sue molteplici vesti, lottando contemporaneamente contro gli Stati Uniti, la UE, FMI e la Nato. Diversamente da altri gruppi di sinistra, SIP considerava l'Unione Europea come un'organizzazione imperialista e ne scoprì il vero volto velato da vacue promesse.
Nel 2000, SIP iniziò una vasta campagna per il rimpatrio del poeta comunista Nazim Hikmet e raccolse oltre 500 mila firme. Questa campagna non era volta solamente ad ampliare il consenso verso il Partito, ma era anche un tentativo di promuovere l'identità comunista incarnata nella nota figura di Nazim Hikmet. Un'altra campagna significativa di quel periodo fu "People's Memorandum" nel 2001 che rappresentò il tentativo di divulgare le istanze socialiste fra il pubblico.
Guardando da una prospettiva storica, gli anni compresi tra il 1990 e l'inizio del 2000 hanno costituito, per il nostro movimento, un periodo di transizione che ci ha portato da una limitata organizzazione di quadri ad un partito politico di massa. Ora il nostro movimento ha acquistato maggiori capacità nello sviluppare e propagandare politiche socialiste. SIP ha avuto anche un importante ruolo nell'indebolimento di degenerazioni ideologiche: dal liberismo di sinistra, al trosckismo fino al nazionalismo di sinistra.
2001: il Partito Comunista di Turchia
Il periodo che va dalla fondazione del STP, poi SIP, sino all'anno 2001, è stato anche un periodo formazione ed organizzazione del Partito Comunista di Turchia, sotto tre aspetti: ideologico, teorico e politico. SIP ha contrastato l'isteria anti-comunista propagandata dalle forze capitaliste ed ha lottato per formare sotto il profilo ideologico e organizzativo un partito comunista di tutte le classi lavoratrici. Al suo primo congresso, nel 1995, SIP decise di chiamarsi col suo vero nome, "comunista", il più presto possibile. Nel 2000, mentre la testata del giornale di Partito fu cambiata da Potere Socialista a Comunista, veniva fondato con 30 membri il KP (Partito Comunista), fase intermedia verso il TKP.
Nel 2001, tutto era pronto per la fondazione del Partito Comunista di Turchia. Col VI Congresso, il nome "Partito per il Potere Socialista" cambiava in "Partito Comunista di Turchia", nonostante esista ancora il divieto di legge per un partito politico di chiamarsi "comunista".
Il Partito Comunista di Turchia non è una continuazione organizzativa e politica diretta del primo TKP, ma ne rivendica, fra tutti i movimenti rivoluzionari turchi, l'eredità e l'esperienza.
Il TKP ha partecipato alle elezioni del novembre 2002, con la sua propria identità, titolo di "comunista" incluso. Dopo un'intensa campagna elettorale per propagandare l'identità comunista e le politiche socialiste, il Partito ottenne circa 60 mila voti. Il Partito comunista di Turchia sa bene che le preferenze di voto tra i turchi e i curdi dipendono da molti fattori diversi da quello ideologico. Il consenso reale per TKP è di molto superiore rispetto il risultato elettorale.
Nel 2003, TKP mobilitò tutte le sue forze e fondò i Comitati contro l'Occupazione in Iraq, per contrastare i piani di guerra imperialista. Come risultato della lotta del TKP e di altre organizzazioni di sinistra, centinaio di migliaia di persone si mobilitarono contro la guerra e contro la partecipazione diretta della Turchia, ed impedì l'approvazione di un decreto che autorizzasse gli Stati Uniti ad usare i territori turchi come basi per lo spiegamento delle truppe verso l'Iraq.
Quando si organizzò un summit Nato in Istanbul per il giugno 2004, TKP mobilitò tutte le sue forze per impedirlo. Mentre nuovi Comitati contro Occupazione venivano fondati in molte fabbriche, nei licei, nelle università e nei quartieri, TKP utilizzò anche le elezioni amministrative del marzo 2004 per mobilitare le persone contro la Nato ed aumentò il suo consenso elettorale ottenendo oltre 85 mila voti. Le manifestazioni di massa contro la Nato del giugno 2004 non solo mostrarono l'efficacia della capacità di mobilitazione del TKP rispetto lo specifico obiettivo, ma rivelarono il ruolo centrale che TKP si appresta a giocare nella sinistra della Turchia.
traduzione dall'inglese per resistenze.org a cura del CCDP