www.resistenze.org - popoli resistenti - turchia - 21-03-16 - n. 581

Per un nuovo inizio del nostro popolo e per il socialismo

Partito Comunista, Turchia (KP) | kp.org.tr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/03/2016

Il Partito Comunista, Turchia (KP), ha rilasciato una dichiarazione in occasione del Newroz (1), chiedendo al popolo di voltare pagina e celebrare un "nuovo inizio".

Come si può celebrare il Newroz mentre la dittatura dell'AKP e il nazionalismo curdo rivendicano le rispettive posizioni e chiedono a ognuno di schierarsi dalla loro parte.

Parliamo di una ricorrenza portata come appello alla pace rivolto ai nostri vicini e all'umanità, dalla lotta del popolo curdo. Il Newroz del 2016 arriva assieme alla paura, alla disperazione e alla morte. Come si coniugano le parole morte e celebrazione?

Tuttavia, vi è una strada, un modo per non cedere a questa imposizione. O meglio, oggi questa possibilità è un obbligo.

Il Partito Comunista (KP) chiede a tutti coloro che parteggiano per la fraternità e l'umanità di intraprendere questa unica via d'uscita.

La questione curda è per certi versi una questione nazionale, una questione di identità; ma al tempo stesso è una questione culturale; una questione regionale, geopolitica, è una questione che interessa i lavoratori. Come dimostrano le due bombe in un mese, è anche una questione di violenza... Potremmo proseguire nell'elenco. Ma più che completare questa lista è opportuno individuare il problema più significativo, quello che definisce la questione principale.

Individuare la questione principale ci porta più vicini alla soluzione. D'altra parte imboccare una direzione sbagliata potrebbe essere fatale. L'errore causerebbe morti a centinaia e migliaia fra il nostro popolo.

La questione curda è prima di tutto una questione operaia. Il terreno comune dei curdi come nazione è quello di essere una società divisa in classi e la questione operaia curda è allo stesso tempo la questione delle altre classi lavoratrici che parlano lingue diverse ma che condividono uno stesso paese.

Dobbiamo partire da questo punto. Turchi, curdi, arabi, armeni, circassi, nessuno di loro trae beneficio dall'oppressione, dalla negazione dell'identità, dalla denigrazione dell'altro.

Per contro però la classe capitalista, gli imperialisti e i fondamentalisti molto beneficiano dalla divisione della classe operaia, quando essa fallisce nel realizzare i propri interessi comuni.

Un particolare gruppo di persone con una certa identità i quali umiliano un altro gruppo, permettendo e perfino sostenendo la loro oppressione, non è il risultato dell'antagonismo tra le identità, ma il risultato della lotta tra le classi. Turchi anti-curdi e curdi anti-turchi, rappresentano la classe operaia divisa, e ogni divisione facilita i suoi oppressori nel nostro paese.

Noi questo lo rifiutiamo. Non c'è nulla che possa turbare la classe operaia turca se i curdi usano liberamente la loro lingua e vivono la loro cultura.

Al centro della concezione di uguaglianza, sostenuta dai comunisti, c'è la fraternità della classe operaia. La fraternità della classe operaia di ciascuna e di tutte le etnie, tratte nell'ostilità, nella violenza a vicenda a causa del nazionalismo!

* * *

Una miseria irrecuperabile ha esaurito la via nazionalista. L'atteggiamento anti-curdo della dittatura AKP ha dato una sua dimostrazione negli ultimi mesi con l'annientamento delle città curde. Il terrorismo di stato significa ostilità verso i curdi, verso il mondo del lavoro, nei confronti dell'umanità. I nostri cuori e le nostre menti appartengono a quei poveri corpi tenuti negli obitori fino a conclusione del coprifuoco, al popolo curdo su cui si è sparato mentre portava i suoi morti al cimitero sotto le bandiere bianche. Quelli che cercano di ingannarci definendo patriottismo questa scelleratezza, non sono solo i nemici dei curdi, ma anche nemici di tutto il nostro paese.

Abbiamo scelto la nostra posizione dalla parte della fraternità, contro il fascismo dell'AKP e della cosiddetta opposizione che gli ha già dato il suo incondizionato sostegno.

Abbiamo altresì fortemente respinto il metodo del nazionalismo curdo, che pretende di "ritornare alla natura". I nostri cuori e le menti appartengono ai fratelli e alle sorelle che sono stati arsi vivi in quel bus. Non prendiamo in seria considerazione quelli che intendono questi massacri come parte della lotta per la libertà.

Abbiamo scelto la nostra posizione dalla parte della fraternità, contro la violenza cieca del nazionalismo curdo e dei suoi seguaci.

Le strade sbagliate portano alla miseria: non si tratta del caso, è ineluttabile.

I comunisti non preferiscono un errore ad un altro. Non vi è alcun male minore per i comunisti. Il comunismo in sé è la giustizia finale. Chiamiamo tutti i lavoratori di qualsiasi origine al socialismo che adotta i principi di uguaglianza, giustizia ed emancipazione.

* * *

Rifiutiamo la via del fondamentalismo religioso il quale vorrebbe il terreno comune di turchi e curdi nella religione. La religione non può sviluppare la fraternità tra le nazioni. Come potrebbero i fondamentalisti che umiliano le donne stabilire l'uguaglianza tra le nazioni? Quelli che danno sentenze di morte per altre sette non possono costruire la fraternità, ma solo un criminale concorso!

Molti hanno detto "siamo tutti musulmani", e non hanno proseguito oltre. Rifiutiamo di considerare la religione come una questione chiave per qualsiasi problema sociale.

I comunisti sostengono l'esclusione della religione dall'arena politica. La fraternità passa per la laicità! Prima di tutto lasciare la religione alla coscienza interiore e poi avvicinarsi alle questioni sociali con i nostri principi.

* * *

Rifiutiamo l'imperialismo e il suggerimento che l'intervento imperialista possa portare all'emancipazione.

Gli abitanti del Medio Oriente non sono selvaggi medievali incapaci di governare se stessi. Gli abitanti della nostra regione sono stati divisi dall'imperialismo e resi nemici gli uni degli altri.

La lotta tra i nazionalisti turchi e curdi e per la loro egemonia è una competizione per ingraziarsi gli imperialisti. Per rafforzare le loro posizioni all'interno di coalizioni con gli Stati Uniti gli uni contro gli altri, riducendosi a borgheria compradora. Stringere collaborazioni con l'imperialismo, significa, a parte tutto, abbandonare l'idea di sovranità. Chi si può emancipare lasciando il proprio destino ad altri?

Chiamare in causa chi ha sempre insanguinato il mondo sopprimendo gli anti-nazionalisti con slogan di libertà; appellandosi alla NATO; chiedendo osservatori internazionali e dando il benvenuto ai missili Patriot; concedendo spazi per nuove basi militari sul terreno "rivoluzionato" ... Il comunismo rifiuta tutte queste cose. Il comunismo è l'alternativa che adotta il principio del disimpegno totale con l'imperialismo e lotta per l'indipendenza.

* * *

Newroz, è il nuovo giorno.

Esistono le condizioni per intraprendere un nuovo inizio per la nostra gente.

Il Partito comunista adotta queste condizioni come principio. Il Partito comunista è il partito delle classi lavoratrici: turche, curde e tutti gli altri. Il Partito comunista rifiuta il fondamentalismo, l'imperialismo e il capitalismo.

Questi dovrebbero essere i principi anche del Newroz.

Solo allora "il nuovo giorno" diventa il giorno della pace e della fraternità. La pace e la fraternità non sono un mero slogan, ma il motto della lotta contro la guerra, lo sfruttamento, le multinazionali e la politica di sangue. Questa lotta deve essere collegata al socialismo. Il socialismo non è solo un bel sogno. Si tratta di qualcosa di urgente e tangibile. Non possiamo fermare gli assassini, non possiamo far smettere il nostro paese di sanguinare senza il socialismo.

Il Partito Comunista chiama tutti i lavoratori a voltare pagina e celebrare un nuovo giorno nel nostro triste paese.

Ndt

1. Ricorrenza simile al capodanno occidentale che coincide con l'equinozio di primavera festeggiato in vari paesi, vedi wikipedia.org/wiki/Nawruz


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.