Le donne scendono in piazza in Turchia per protestare contro il ritiro del governo dalla Convenzione di Istanbul
Sol international | sol.org.tr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
25/03/2021
Dopo il decreto presidenziale di Erdoğan del 20 marzo che ritira la Turchia dalla Convenzione di Istanbul, centinaia di donne in tutto il paese hanno protestato contro tale decisione, considerandola un attacco del governo dell'Akp.
Il governo turco ha pubblicato nelle prime ore del 20 marzo un decreto presidenziale, decidendo di ritirare il paese dalla Convenzione di Istanbul per combattere la violenza sulle donne. Sebbene il governo dell'AKP avesse dato segnali anticipatori di questa decisione e il dibattito avesse raggiunto il suo culmine nell'agosto 2020 con pressioni contro la Convenzione, il decreto è arrivato come un fulmine a ciel sereno dopo la mezzanotte e ha acceso la tensione.
Centinaia di donne sono scese in piazza sabato pomeriggio, dichiarando la decisione come un attacco del governo dell'Akp contro la salute e la vita delle donne in Turchia. Numerose proteste sono state organizzate in diverse città del Paese. Mentre il gabinetto di Erdoğan e gli ambienti pro-AKP hanno celebrato la decisione, le organizzazioni progressiste e i gruppi di opposizione l'hanno condannata irrevocabilmente.
Anche le donne comuniste del Partito Comunista di Turchia (TKP) hanno convocato riunioni per protestare contro la decisione in 17 diverse città del paese. Le donne comuniste hanno dichiarato che le donne fermeranno questo attacco e hanno rilasciato una dichiarazione alla stampa.
La dichiarazione completa è la seguente:
Le donne fermeranno questo attacco!
Le azioni dell'AKP contro le donne, che ricorre a decreti, espedienti e provocazioni di ogni sorta, non finiscono mai! Questa volta l'AKP ha ritirato il paese dalla Convenzione di Istanbul, cosa di cui parla da mesi, con un decreto di mezzanotte!
Sebbene la Convenzione di Istanbul non sia sufficiente nella lotta per porre fine alle disuguaglianze sociali e alla violenza contro le donne, obbliga gli Stati a proteggere gli individui dalla violenza di genere e ad accelerare i processi giudiziari. Questo è il motivo per cui l'AKP attacca la Convenzione di Istanbul! Mentre le forze dell'ordine rispedivano a casa le donne che avevano subito violenza domestica, mentre i tribunali applicavano sconti di pena per "buon comportamento" agli autori della violenza contro le donne e centinaia di donne venivano uccise nonostante gli ordini di protezione, non potremmo dire che la Convenzione di Istanbul sia mai stata attuata. La decisione di lasciare la Convenzione ha dimostrato ancora una volta che il governo non ha intenzione di fermare la violenza contro le donne, anche in ragione del populismo.
Con questa decisione, il governo dell'AKP ha dimostrato di non curarsi affatto degli omicidi di donne, nonostante i numeri in crescita. Il governo dell'AKP ha dimostrato di non considerare la tutela dei diritti delle donne in Turchia una responsabilità dello Stato. Il governo dell'AKP ha dichiarato che non smetterà di attaccare le donne, anzi aumenterà gli attacchi!
Non ci aspettavamo nessun altro atteggiamento dall'AKP. Non ci aspettavamo che il suo governo combattesse la violenza contro le donne, dato che l'AKP introduce l'oscurantismo religioso in tutte le istituzioni della società, avanza quotidianamente per porre fine alla laicità, riempie il sistema educativo di dogmi religiosi e porta avanti ogni giorno un nuovo attacco per spingere le donne fuori dalla vita sociale.
Ora è il momento di contrastare insieme questo attacco! È ora di rispondere con determinazione a ogni passo compiuto dall'AKP! Lavoratori, donne e giovani di questo paese non si arrenderanno agli attacchi dell'AKP. Un Paese uguale, libero e laico sorgerà nelle nostre mani!
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