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PC di Turchia, No all'aggressione NATO!

Partito Comunista di Turchia (TKP) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

05/04/2021

Dichiarazione

Il pericolo della guerra sta crescendo
No, all'aggressione NATO!

1- La militarizzazione intorno al Mar Nero, l'Ucraina e la regione del Baltico è preoccupante. Le forze legate alla NATO stanno incrementando gli schieramenti nell'Ucraina Orientale. Le forze navali NATO stanno conducendo ripetutamente esercitazioni congiunte nella regione del Mar Nero. Aumentano anche le tensioni che coinvolgono la penisola di Crimea. C'è una disputa senza fine sul progetto Nord Stream 2 con alcune minacce fisiche contro la continuazione del gasdotto. Tutto ciò va inteso come accumulo di polvere da sparo nelle armi da fuoco, che alla fine esploderanno.

2- La borghesia turca ha preso parte a questa militarizzazione attraverso l'esportazione di droni ed altre armi militari in Ucraina. Le esportazioni militari non possono essere viste solo come un atto economico, ma anche politico. Ricordiamoci che un simile fenomeno si è potuto osservare durante la crisi nella regione del Caucaso, quando l'AKP supportò le forze azere con le proprie esportazioni militari. 

Negli ultimi anni l'AKP ha seguito, giorno per giorno, una politica estera tattica, valutando ogni giorno i rapporti di forza e compiendo manovre di conseguenza. Ciò ha comportato in alcuni casi un riavvcinamento all'asse Russia-Cina-Iran o alcuni conflitti superficiali con UE e USA per quanto concerne le questioni del Mediterraneo Orientale, Cipro e Libia. Tuttavia, il governo dell'AKP è stato un governo filoccidentale, filoamericano, rappresentando un continuum nelle tendenze collaborative della borghesia turca come avamposto dell'imperialismo nella regione.

Mentre i circoli liberali e l'opposizione borghese si aspettano delle sanzioni per la violazione dei cosiddetti "valori democratici", o almeno qualche interruzione nelle relazioni USA-Turchia dopo che il migliore amico di Erdoğan, Trump, ha lasciato il suo mandato, la realtà è proprio il contrario. Né Biden porterà alcuna sorta di democrazia in nessuna parte del mondo, né la sua presidenza rappresenterà un cambiamento radicale nella politica estera degli USA. Erdoğan è in attesa di una "telefonata" da parte di Biden e dà segnali di maggiore servitù, sia per le mire USA che per quelle UE nella regione. Ciò è dovuto anche a causa della dura crisi economica che la Turchia sta affrontando dal 2018, della mancanza di risorse per superare i danni dell'economia e di un enorme debito estero di miliardi di dollari. Lo spazio di manovra di Erdoğan si va assottigliando. Lo stesso avviene anche per lo spazio di manovra di USA e Russia a causa di problematiche interne e del malcontento della popolazione in quei paesi. Tutto ciò sta avvicinando il pericolo di un conflitto caldo.

3- Un recente dibattito avviato dal governo dell'AKP riguarda la Convenzione di Montreaux sul Regime dello Stretto, il Bosforo e i Dardanelli. La Convenzione, che fu firmata nel 1936, garantisce il libero passaggio delle navi civili in tempo di pace e limita il passaggio di navi da guerra non appartenenti agli stati del Mar Nero. Da quando è entrata in vigore, la Convenzione ha contribuito a mantenere la pace nella regione del Mar Nero, poiché le forze navali imperialiste avevano un accesso limitato a questo mare. Proprio a causa di questo freno è stato ritenuta eccessiva rispetto alle esigenze delle potenze imperialiste. Il governo turco sembra stia valutando la possibilità di ritirarsi da questa convenzione, o il suo annullamento, per motivi di profitto e anche per esprimere un maggior sostegno alla NATO, agli USA e alla UE.

Una possibile alternativa è il progetto Canal Istanbul, che è una proposta di canale parallelo al Bosforo, il quale collegherà il Mar Nero al Mar di Marmara. Nonostante le varie proteste popolari, degli attivisti ambientali, degli urbanisti e degli scienziati, il governo sta pianificando di iniziare la costruzione entro quest'anno. Preparerà il terreno alle forze navali imperialiste per aggirare il Bosforo e dunque la Covenzione di Montreaux, mentre anche il terreno attorno al canale diventerà affittabile. Il capitale del Qatar ha già provveduto all'acquisto di terreni attorno alla zona del Canale. Ognuno di questi possibili sviluppi servirà solo alle intenzioni dell'imperialismo e incrementerà il rischio di una guerra nella regione.

4- La borghesia turca, che ha beneficiato di una situazione mortale come la pandemia, non si tratterrà dal trarre vantaggio da una guerra. La posizione del governo Erdoğan nella nostra vicina Siria, dieci anni dopo l'inizio dell'intervento imperialista contro la sovranità siriana, ne fornisce una prova sufficiente. La guerra significherebbe una maggiore isteria nazionalista, un maggiore taglio alle spese pubbliche, la repressione della lotta della classe operaia e più profitto per i monopoli capitalisti. Inevitabilmente, la guerra significherebbe l'umiliazione e la perdita di vite umane per i lavoratori.

5- Dichiariamo di essere completamente contrari agli impegni pro-USA e pro-NATO del governo di Erdoğan. Il TKP non farà mai parte di una discussione, anche con le forze di opposizione, che contribuisca alla ricerca del profitto dei capitalisti, per mezzo della politica o per mezzo delle armi. Continueremo a organizzare i lavoratori della Turchia, mettendo in guardia contro il pericolo crescente e facendo ogni sforzo per contrastare questi sviluppi, contrastare l'attacco dell'imperialismo contro i popoli, alzando la bandiera dell'internazionalismo.


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