www.resistenze.org - popoli resistenti - turchia - 11-01-23 - n. 852

Con il TKP, tutto può cambiare!

Partito Comunista di Turchia | tkp.org.tr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

09/01/2023

Il Partito Comunista di Turchia lancia la sua campagna elettorale con un comunicato stampa

TKP COMES, EVERYTHING CHANGES

Nel 1923 abbiamo spezzato le catene della dipendenza, abbiamo abolito il sultanato e il califfato.
Abbiamo rovesciato il vecchio e fondato il nuovo.

Oggi, mentre costruiamo il nostro Paese sulla base dell'uguaglianza, ricorderemo gli eroi di cento anni fa. Trarremo forza dal coraggio del povero popolo anatolico e delle sue guide, Mustafa Kemal e i suoi amici, che, in condizioni durissime, vinsero la lotta contro l'occupazione imperialista e contro il decaduto e defunto Palazzo ottomano, fondando la Repubblica nel 1923.

È con questa convinzione e questo coraggio che diciamo, nel 2023: ANCORA UNA VOLTA .

Fonderemo una nuova Repubblica. Costruiremo una Turchia laica, indipendente, moderna e industrializzata, uno Stato del popolo, per la libertà del popolo, ponendo fine allo sfruttamento e alla disuguaglianza.
Ma prima di questo, rovesceremo il regno degli spudorati capitalisti, delle corporazioni internazionali e dei bigotti che hanno preso il controllo del Paese.
Rigettando le loro menzogne, falsità, degradazioni e imposture!

Cittadini,

L'AKP [Partito della Giustizia e dello Sviluppo] è salito al potere con lo slogan della lotta contro la povertà, la corruzione e i divieti. Oggi i nostri cittadini sono ancora più poveri, il Paese è soffocato dalla corruzione ed è governato da oppressioni e divieti.
Ma non finisce qui.
L'AKP è salito al potere facendo sempre riferimento alla moralità e alla fede.
Moralità! Come osano?
Come osano parlare di moralità in un Paese con immensi livelli di disuguaglianza? Parlano di "moralità", mentre il 20% più ricco della popolazione detiene la metà del prodotto nazionale e il 20% più povero solo il 5%.
Quindi, metteremo questa immoralità in cima alla lista.

Queste ingiustizie, queste vergogne a cui sono esposti i nostri cittadini, si basano sull'odierno ordine sociale di sfruttamento. L'immoralità più grande è sostenere questo ordine sociale o darlo per scontato.
Alcuni possiedono fabbriche, banche, ospedali, scuole, miniere, alberghi, supermercati, centri commerciali, imprese edili. Altri non hanno altro che il loro lavoro per sopravvivere.
I capitalisti che possiedono imprese impiegano chi non possiede altro che il proprio lavoro e ne traggono ricchezza, mentre coloro che vendono la propria forza lavoro ai capitalisti cercano di sopravvivere al di sotto del livello di povertà e fame.
Questo si chiama sfruttamento.

Il TKP sostiene che coloro che portano a questa situazione sono IMMORALI. Coloro che portano a questa situazione, menzionando incessantemente la religione o la fede, stanno coprendo un'enorme IMMORALITÀ.

Noi rovesceremo questo ordine sociale di sfruttamento, in cui fabbriche, banche, ospedali, scuole, miniere, coste, fiumi, centri commerciali sono di proprietà di una piccola minoranza.

Coloro che accusano noi comunisti dovrebbero aver ben chiaro quanto segue: Noi rovesceremo il cattivo, il malvagio, l'ingiusto, lo scorretto e l'ingiusto per FONDARE il buono, il bello, l'equo, il vero e il giusto.
Il popolo rovescerà e fonderà un nuovo ordine sociale, proprio come nel 1923.
Rovesciare il cattivo, il brutto, lo sbagliato e l'ingiusto significa sostenere i valori morali e umani più avanzati.

Il TKP sfida quegli ipocriti che abusano della religione, quei bugiardi che fanno riferimento alla "morale" ogni volta che aprono bocca. La loro moralità è comprata e venduta in contanti.
Ripetiamo, la più grande immoralità è lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo.

È immorale portare i nostri cittadini alla disperazione con le bollette dell'elettricità e del gas, con le spese per la sanità e l'istruzione, con i livelli astronomici degli affitti.

È immorale osare addomesticare i lavoratori con la disoccupazione, minacciarli con migliaia di persone che li aspettano dietro la porta se non accettano i salari dati.

È immorale portare i nostri giovani alla miseria, lasciarli soli con profonde preoccupazioni per il futuro, condannarli a un'istruzione non scientifica in università prive di mense e dormitori.

È immorale creare le condizioni perché migliaia di giovani diventino tossicodipendenti, fingendo di essere in lotta con la droga.

È immorale preservare il patriarcato secolare, che si suppone riverisca le donne come "la madri dei nostri figli", mentre si intromette nel loro lavoro, nelle loro libertà o nel loro aspetto.

È immorale brindare in onore delle oscure operazioni della NATO dalle mani insanguinate, mentre si tratta il patriottismo come l'ultimo rifugio delle canaglie.

È immorale mercanteggiare il nostro Paese con monopoli internazionali sulla base di manodopera a basso costo e saccheggio illimitato, mentre si afferma di essere "locale e nazionale".

È immorale abusare delle credenze religiose e della fede del nostro popolo, usandole per ottenere potere e interessi economici, per trasformare la Turchia nel parco giochi di sette religiose.

Stiamo sfidando questa IMMORALITÀ che ci viene imposta in nome della moralità.
Siamo di fronte a un ordine sociale che spinge i nostri cittadini ad essere persone egocentriche, individualiste e sordide che mirano a fare soldi facili. Nonostante questo, e per fortuna, una grande maggioranza della popolazione turca si oppone a questa decadenza e privazione.
Il TKP chiama questa maggioranza al dovere.

Non basta che ognuno di noi mostri solidarietà, sia disponibile e onesto lavoratore. Anche essere un cittadino giusto, patriottico, equo e moderno non basta per risolvere i problemi. Non basta non imbrogliare sui diritti altrui, bisogna anche non permettere che gli altri facciano.
"Che ognuno spazzi davanti alla propria porta e il Paese si emanciperà" è un pensiero ingannevole. Nel complesso, dobbiamo liberarci delle ragioni che hanno portato all'oscuramento di questo Paese.
Per anni hanno inciso nelle nostre menti il detto "i guadagni tassati sono sacri". Che un capitalista il quale trae profitto sfruttando ila fatica dei lavoratori, arricchendosi con il sudore altrui, paghi o meno le tasse, non è poi così importante.

In realtà, in questo Paese sono i lavoratori a pagare le tasse. I capitalisti ricevono in cambio più di quanto pagano. Sovvenzioni, crediti a tasso agevolato, appalti pubblici, privatizzazioni sono i metodi che ci vengono in mente per primi.

La legge, la polizia, l'esercito, che funzionano in base alle tasse raccolte, servono sempre ai capitalisti. Avete mai visto un padrone preso a randellate perché ha licenziato un operaio, o un proprietario d'azienda che è finito in galera perché pagava salari bassi agli operai?
Eppure, i lavoratori che scioperano o che difendono i loro diritti si trovano immediatamente di fronte alle armi dello Stato.

Il TKP chiama il nostro popolo solidale, disponibile, laborioso, onesto, giusto, equo, moderno e patriottico a mettere in discussione questo ordine sociale immorale e irrazionale.

QUESTO ORDINE SOCIALE DEVE ESSERE ROVESCIATO.

Ricordiamo la lotta del popolo dell'Anatolia, che ha rovesciato l'imperialismo e il sultanato in condizioni molto più difficili, a coloro che cadono nella disperazione, pensando "questo ordine sociale non potrà mai essere rovesciato, è così".
Masse di persone, in Turchia e nel mondo, si sono sempre sollevate, resistendo alle ingiustizie, allo sfruttamento, alle disuguaglianze, all'imperialismo; idealizzando l'umanità e i suoi nobili valori.

Possiamo farlo di nuovo.
Possiamo iniziare a liberare le nostre coscienze durante le elezioni.
In ogni elezione ci troviamo di fronte all'imposizione di eleggere "il male minore", votando per chi non crediamo o non appoggiamo.
Ciò che ci conviene è appoggiare i valori che sosteniamo e il partito che riteniamo giusto e vero.

IL TKP considera immorale nascondere i propri pensieri, tenere il piede in due scarpe, mentire per raggiungere il potere, deviare dalla propria linea quando viene sfidata con la forza, unirsi ad alleanze senza principi e ingannare le persone.

Il TKP si affida a coloro che si guadagnano da vivere con il proprio lavoro, alla nostra gente onesta e patriottica, agli intellettuali che amano il proprio Paese, a coloro che considerano la laicità e l'indipendenza come linee rosse.

Nel complesso, ci ribelliamo ai padroni senza vergogna che si considerano i proprietari di questo Paese e trattano i lavoratori come schiavi, a questo ordine sociale irrazionale in cui bruciamo le nostre vite combattendo fra debiti e bollette, alle prediche ignoranti e ostili dei bigotti truffatori. Loro hanno rovinato questo Paese, noi lo libereremo.

Siamo la maggioranza. Se solo riuscissimo ad alzarci in piedi.
Sì, possiamo iniziare votando per il Partito Comunista di Turchia.

Non dimentichiamolo e crediamoci:

CON IL TKP, TUTTO PUO' CAMBIARE


Resistenze.org     
Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support Resistenze.org.
Make a donation to Centro di Cultura e Documentazione Popolare.