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TKP: Non dimenticheremo, non perdoneremo.

Partito Comunista di Turchia (TKP) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/02/2024

Ricordiamo il grande disastro come se fosse ieri.

Come possiamo dimenticare le migliaia di persone che sono morte sotto le macerie mentre lo Stato era completamente assente, che sono state sfollate dalle loro case e lasciate alla disperazione, come possiamo dimenticare i nostri quartieri, i nostri distretti, il nostro lavoro, la nostra storia.

E possiamo mai dimenticare perché la vita delle persone è stata completamente ignorata? Le gare d'appalto assegnate per arricchire qualcuno, la corruzione, i materiali rubati dai cantieri, gli insediamenti non pianificati, l'illegalità e la mancanza di controllo causati dai condoni urbanistici sono tornati a perseguitare i nostri cittadini.

I capitalisti che sono ai vertici di questo sporco sistema dominato dall'economia di mercato, il potere politico che lavora per i loro interessi, tutti gli attori politici che non si esprimono contro questo sistema e tutti coloro che beneficiano della rendita generata hanno una responsabilità in questo quadro.

Oggi sembra che contino sul fatto che sia passato un anno e che la nostra memoria si sia indebolita, in modo da poter continuare per la loro strada scrollandosi di dosso questa responsabilità, oppure credono che il loro ricatto darà dei risultati.

Erdoğan ha dichiarato che Hatay è stata piantata in asso dopo il terremoto per motivi politici e li ha minacciati di andare alle elezioni.

Il governo nomina il funzionario statale che all'epoca del terremoto era il principale responsabile della zonizzazione e della pianificazione urbana come candidato sindaco per Istanbul, una città che vive nella paura quotidiana dei terremoti.

L'opposizione sta cercando di reintegrare come sindaco di Hatay, la città più devastata dal terremoto, un uomo noto per la sua corruzione, per i suoi reati urbanistici e per i suoi stretti legami con gli appaltatori, che ha reso la città più vulnerabile al terremoto con le misure prese durante i suoi anni alla guida dell'amministrazione locale.

Questo è un affronto per il popolo

A un anno dalla grande catastrofe, è una tale sfida presentare i responsabili di tutta questa sofferenza come un'alternativa a un popolo il cui dolore è ancora acuto. È un tentativo di umiliare e portare alla resa il popolo ignorandone la volontà e l'onore.

Come non dimentichiamo i responsabili del 6 febbraio, non dimentichiamo e prendiamo nota di coloro che ora osano sfidare il popolo che hanno fatto soffrire.

Lo stesso AKP potrebbe aver dimenticato l'ultimo numero di vittime che aveva annunciato al pubblico, e potrebbe aver confuso fra verità e menzogna. Chiedano ai cittadini che hanno vissuto il terremoto e a coloro che hanno lavorato giorno e notte per curare le ferite nella regione. Le cose che sono state annunciate, quelle che non sono state annunciate e quelle che non possono essere coperte, per quanto lo si voglia fare...

C'è un'altra cosa che non abbiamo dimenticato, che si rivela nei momenti più difficili e che è impressa nella nostra memoria da un anno a questa parte. Non dimentichiamo il nostro popolo che è stato glorificato con la sua resistenza, abnegazione e solidarietà di fronte a tale devastazione, mentre questo sistema sociale, che si mantiene sotto il regno del denaro, porta grande distruzione, umiliazione e miseria al popolo. Confidiamo che questo patrimonio alla fine non soccomberà alle imposizioni e alle minacce.

Con questa fiducia nel nostro popolo, nel nostro Paese e in noi stessi, nel primo anniversario del terremoto del 6 febbraio, ricordiamo con rispetto coloro che abbiamo perso nel sisma e continuiamo a lottare per creare un Paese con città che non crollino mai più.

Partito Comunista di Turchia
Comitato Centrale


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