Manifesto del Comitato Centrale del TKP su Democrazia e Libertà
Partito Comunista di Turchia (TKP) | tkp.org.tr
Traduzione a cura di Giaime Ugliano
17/02/2025
Gli attacchi del governo dell'AKP per restringere la sfera politica in Turchia hanno guadagnato slancio nell'ultimo periodo. Il TKP sostiene da tempo che l'AKP sta andando all'attacco sempre di più per gestire il conflitto al suo interno e all'interno della burocrazia statale. L'opposizione che si nasconde dietro la retorica della democrazia e della libertà di fronte a questi attacchi, nel frattempo cerca di nascondere una realtà: non c'è democrazia e libertà dove non c'è uguaglianza. Per opporsi alla crescente aggressività politica dell'AKP e per non permettere all'opposizione borghese di ingannare la classe operaia con la favola della democrazia e della libertà e per smascherare la loro ipocrisia, il TKP spiega cosa i comunisti intendono per democrazia e libertà e sfida tutti i partiti a questo proposito.
I nemici del secolarismo e della repubblica chiedevano democrazia per le sette e libertà per sceicchi, imam e hodja [1].
Ciò che la classe capitalista ha appreso dalla democrazia era l'immunità per se stessa, il permesso di saccheggiare e depredare e la libertà di sfruttare i lavoratori a proprio piacimento.
La libertà era un pretesto per gli imperialisti per invadere i Paesi, mentre la democrazia era un nome in codice per i tentativi di colpo di Stato e di "rivoluzione colorata".
Insieme, hanno inquinato questi concetti e valori.
Resistere a questo imbroglio non significa non volere la democrazia e la libertà.
Vogliamo il meglio per l'umanità, per il nostro popolo, per il nostro Paese...
Tuttavia, non daremo il minimo credito a una libertà asservita all'imperialismo e allo sfruttamento, e a una democrazia inquinata da posizioni pro-Soros e pro-NATO, dal mercatismo e dal settarismo religioso.
Democrazia significa assenza di restrizioni alla partecipazione del popolo ai processi decisionali. I decenni di ostacoli in Turchia contro i lavoratori che fanno politica e mandano i propri rappresentanti in parlamento sono stati spinti al limite dall'AKP, restringendo l'arena politica, riducendo tutta la politica alle elezioni e portandola infine sull'orlo dell'eliminazione del diritto di eleggere ed essere eletti.
Il diritto del popolo a protestare è stato tacciato di putschismo dalle fonti più autorevoli, la politica è stata "giudicata" e l'applicazione della legge è stata trasformata in uno strumento di contrattazione e ricatto. Le mosse arbitrarie contro attori politici con i quali il nostro partito non ha la minima affinità in termini di prospettiva di classe e ideologia, e che hanno una posizione politica opposta per ragioni non personali ma profondamente radicate, si sono trasformate in intimidazioni contro il popolo con il messaggio che le elezioni possono anche essere messe da parte se necessario.
Il TKP sostiene che una democrazia avanzata e le libertà reali si realizzeranno in un sistema socialista in cui il popolo lavoratore è al potere. Se non ci sono uguaglianza, indipendenza e laicità, non ci possono essere né democrazia né libertà.
Proprio per questo motivo, una parte della nostra lotta per rovesciare la dittatura del capitale consiste nel collegare la ricerca della democrazia e della libertà all'emancipazione del popolo dallo sfruttamento.
La nostra è una sfida a tutti i partiti di questo sistema.
Quindi pensavate di poter far accettare alla gente il bigottismo, l'americanismo, la tirannia dei padroni e le illusioni liberali in nome della "democrazia e della libertà". Ecco a voi, allora:
1. Oggi, chi non ha diritti in questo Paese sono i lavoratori, la classe operaia. Sono loro a essere schiacciati dal costo della vita, a venir disciplinati sotto la minaccia della disoccupazione. Il loro diritto di opporsi ai bassi salari gli è negato. Non hanno voce in capitolo nella determinazione del salario minimo. Il diritto di sciopero, che ha radici storiche ed è stato conquistato a caro prezzo, è stato quasi completamente abolito.
2. La politica non può limitarsi alle elezioni. Il diritto di eleggere e di essere eletti è molto importante. Tuttavia, anche questo diritto non significa solo mettere dei voti in una casella ogni pochi anni. La politica è un tipo di relazione sociale che si svolge in ogni parte della vita e in ogni momento. Non è in alcun modo un crimine per i lavoratori o i gruppi sociali protestare contro il governo, chiedere le dimissioni o fare pressione politica e ideologica. Il governo si inventa dei crimini, pensa di essere immune.
3. Siamo per una società organizzata. I nostri cittadini devono essere organizzati nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nei loro quartieri. Le organizzazioni di massa, le assemblee, i sindacati e i partiti politici sono diversi modi di organizzarsi. Mentre conduce un attacco sistematico contro tutti questi tipi di organizzazioni, il governo turco ha dato ampio spazio alle sette religiose che erano state proibite dalle rivoluzioni repubblicane. Queste sette, che si spacciano per "sante", svolgono ogni tipo di attività senza alcun controllo, arruolano bambini sotto il nome di corsi di formazione, occupano tutte le istituzioni governative, ottengono enormi profitti esenti da tasse. Il motto "laicità è rispettare le credenze", che è stato inserito nei libri di testo delle scuole, è stato inventato apposta per dare massima libertà alle sette. La libertà di religione e di culto è un diritto umano fondamentale, che nessuno può toccare. Ma esiste una sola definizione di laicità: tenere le questioni religiose lontane dagli affari di Stato e dalla politica.
4. La Turchia deve sbarazzarsi al più presto dell'attuale legge sui partiti politici e sulle elezioni. Tutte le clausole di questa legge sono state concepite per tenere i cittadini lontani dalla politica: questa legge crea partiti unipersonali. Dai fondi statali ai partiti politici, che provengono dalle tasche dei cittadini, dalla radiotelevisione turca (TRT), che dovrebbe essere imparziale, che invece si trasforma in uno strumento adulatorio e irrealistico del governo, all'introduzione della soglia del 7% per entrare in parlamento, la legge è piena di disposizioni e applicazioni che danneggiano il principio di uguaglianza dalla sua base.
5. Sia il sistema presidenziale che il sistema parlamentare ad esso contrapposto limitano l'autorità della Grande Assemblea Nazionale. Tuttavia, non deve esistere alcun potere al di sopra della sovranità pubblica. I ministri, il capo dello Stato e il primo ministro devono essere eletti dall'Assemblea, devono rendere conto all'Assemblea ed essere soggetti a licenziamento quando l'assemblea lo ritiene necessario. L'Assemblea che si avvale di questa autorità deve essere composta da lavoratori, intellettuali e studenti che continuano a vivere e a produrre tra la gente invece di essere politici di professione. L'Assemblea deve riunirsi non continuamente ma periodicamente di fronte all'opinione pubblica, sollevando tutte le questioni importanti del Paese.
6. Il governo di oggi non ha la licenza di fare una Costituzione. La costituzione controrivoluzionaria del 12 settembre (colpo di Stato militare fascista [2]) non può essere sostituita da un'altra ugualmente controrivoluzionaria. La prossima costituzione della Turchia dovrebbe essere rivoluzionaria. Se è necessario un aggiornamento, l'articolo "Lo Stato soddisfa gratuitamente tutti i bisogni educativi, sanitari, abitativi e di riscaldamento dei cittadini" deve essere inserito tra l'articolo immodificabile della Costituzione, "Lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo" deve essere proibito.
Ora chiediamo a tutti i partiti politici, al governo e all'opposizione: cosa ne pensate di questi temi fondamentali?
Continuerete a dire "democrazia e libertà" quando vi fa comodo e a nascondere la testa sotto la sabbia quando non vi fa comodo? C'è la democrazia, c'è la "democrazia"... La democrazia che voi difendete e dietro la quale vi nascondete è la democrazia del capitale e dei capitalisti. In questa democrazia non c'è posto per i lavoratori, per la classe operaia.
A partire da questo proclama, smaschereremo uno per uno come vi nascondete dietro le parole "democrazia" e "libertà" con le quali vi riempite sempre la bocca.
Se dite "siamo sinceri", dovete rispondere sulle nostre proposte sulla legge sui partiti politici e sulle elezioni, che riceverete in breve tempo, e metterle in pratica.
Note:
[1] Insegnante di materie religiose islamiche, nota del traduttore.
[2] Ci si riferisce al golpe del 12 settembre 1980 che portò al potere il generale Kenan Evren, nota del traduttore.
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