Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
05/04/2015
Ai funzionari ucraini piace affermare che l'Ucraina e l'Europa condividono gli stessi valori. Uno dei valori fondamentali per gli europei è l'impegno per i diritti sociali, citato nel preambolo del Trattato sull'Unione Europea. Inoltre, la Carta sociale europea garantisce il diritto alla parità di tutele sociali per tutti i cittadini, a prescindere dal luogo in cui vivono.
Il regime ucraino ha spogliato almeno un milione di cittadini ucraini pensionati che vivono nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk delle loro legittime pensioni. La previdenza sociale nel Donbass è stata tagliata da luglio 2014. Nel novembre dello scorso anno Kiev ha deciso che, al fine di ricevere la pensione, gli anziani devono lasciare le aree sfuggite al controllo di Kiev e registrarsi come immigrati interni in Ucraina. Ma una pensione mensile in Ucraina (circa 60 euro) non copre nemmeno il costo dell'affitto di un alloggio, che può costare anche 100 euro al mese, anche in piccole città.
Coloro che si rassegnano a trasferirsi devono comunque fare i conti con altri problemi. Il 4 marzo 2015, il consiglio dei ministri ucraino ha approvato una risoluzione che stabilisce che tutti i cittadini ucraini che si spostano dalle aree dell'«operazione anti-terrorismo» (ATO) devono registrarsi all'ufficio migrazione. Tale servizio ha l'obbligo di verificare che gli immigrati vivano presso l'indirizzo in cui sono iscritti. L'accesso ai servizi sociali non è consentito se non si dispone del timbro del servizio di migrazione. Nessuno ha diritto al sussidio sociale, senza quel timbro. E' la stessa procedura utilizzata per sorvegliare i detenuti che si trovano in libertà vigilata, il che significa che alcuni cittadini ucraini sono trattati come criminali unicamente sulla base del luogo di residenza.
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I funzionari ucraini fanno tutto il possibile per evitare che i cittadini anziani lascino le Repubbliche popolari di Donetsk o Luhansk. Nel gennaio del 2015, sono stati istituiti una serie di checkpoints in tutta la zona ATO, ostacolando gli anziani che intendano trasferirsi per conseguire la pensione, costretti a sopportare il disagio e le umiliazioni del trasferimento. Per ottenere un titolo di viaggio, i cittadini che vivono nelle Repubbliche popolari di Donetsk o Luhansk devono presentarsi a un posto di blocco ucraino e mostrare i documenti comprovanti che hanno bisogno di visitare una zona controllata da Kiev. La documentazione è ritenuta accettabile se include per esempio un certificato di malattia o di morte di un membro della famiglia, la conferma della sepoltura di un parente, la proprietà di beni immobili, una lettera da un datore di lavoro, ecc. Il percorso che si vuole percorrere deve essere dichiarato in anticipo.
Si ritiene che occorrano 10 giorni per ottenere un pass, ma in realtà ci vuole spesso molto di più, a volte fino a un mese e a chiunque può essere negato il permesso di visitare la tomba di un membro della famiglia se si è considerati una minaccia per la sicurezza nazionale dell'Ucraina.
I funzionari ucraini sottopongono gli abitanti delle repubbliche ribelli ad ogni sorta di umiliazione. Ad esempio, una donna che vive nella città di Krasnyi Luch nella regione di Luhansk ha raccontato che a un posto di blocco i soldati ucraini hanno costretto tutti gli anziani di un bus a mettersi in fila e cantare l'inno nazionale ucraino. Gli anziani che non sapevano le parole sono stati costretti a imparare l'inno a memoria, ma anche così gli è stato proibito di continuare il viaggio. I soldati erano indifferenti alle lacrime o alle suppliche.
Non è sorprendente che chi navighi in tali cattive acque cerchi di forzare la strada di questo confine artificiale, eludendo i checkpoint tentando il passaggio attraverso i campi minati. Il 25 marzo un autobus di passeggeri regolarmente programmato diretto a Horlivka è esploso nel quartiere di Artemivsk, dove sono morte quattro persone e ferite undici. Ma il rischio di morire sulla strada non ferma le persone che muoiono di fame. Solo a Krasnyi Luch sono morte di fame settantasette persone anziane. Nessuno può dire che questi vecchi sono periti di inedia tranquillamente nelle loro case.
Il Presidente Poroshenko ha ordinato ai funzionari locali di costruire zone fortificate intorno alle Repubbliche, tagliando il traffico ferroviario e stradale ai quartieri ribelli. Praticamente l'unico modo per i residenti del Donbass di arrivare in Ucraina è attraverso la Russia. E' un lungo viaggio di diverse centinaia di chilometri, che costringe a passare la dogana quattro volte e può durare fino a 27-32 ore.
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Nel tentativo di rivendicare i propri diritti, gli anziani del Donbass si sono rivolti al sistema giudiziario dell'Ucraina. Ad esempio, un pensionato di nome Felix Ivanov ha presentato ricorso alla Corte suprema amministrativa ucraina, chiedendo l'annullamento dell'ordine di sospendere le operazioni bancarie nelle regioni di Donestsk e Luhansk, che non sono sotto controllo di Kiev, perché gli anziani del distretto ricevono i sussidi direttamente sui loro conti pensione e se questi sono congelati i vecchi non hanno nulla di cui vivere. I deputati del Blocco di opposizione hanno intentato una causa simile presso la Corte Costituzionale dell'Ucraina. Dodici abitanti di Luhansk hanno vinto la causa. La Corte distrettuale di Kiev ha ordinato al governo dell'Ucraina di pagare un miliardo e ottanta milioni di grivnia ai ricorrenti, ai pensionati, alle ragazze madri, ai disabili e ai veterani.
Vedendo l'impegno dei tribunali di applicare le leggi, il governo di Kiev ha iniziato una battaglia con la magistratura. Gli ufficiali dei servizi di intelligence, SBU, e i pubblici ministeri hanno fatto irruzione negli uffici dei giudici che avevano emesso tale sentenza e di quelli che avevano invalidato la decisione del governo di non pagare gli abitanti delle zone non controllate da Kiev, minacciandoli di arruolamento nell'esercito.
E' estremamente difficile per i cittadini ucraini che vivono nelle Repubbliche popolari di Donetsk o Luhansk andare in tribunale per difendere i loro diritti a causa del sistema dei checkpoint e del servizio postale non funzionante. Aleksei Zhigulin, il presidente del consiglio di amministrazione dell'organizzazione per i diritti umani e la giustizia e avvocato di Donetsk, e Daniil Shchipkov, il direttore dell'organizzazione Giusta Tutela, stanno cercando di aiutare queste persone. Via Russia, hanno presentato 3.500 domande presso i tribunali ucraini per conto di cittadini anziani che vivono nelle Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk. Le istanze sono state redatte in modo che non occorra la presenza fisica dei querelanti in tribunale. Saranno sottoposti dettagli su come sono stati violati i diritti dei pensionati alle organizzazioni europee per i diritti umani, l'OSCE e ai parlamenti dei paesi europei.
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Ciò che sta facendo l'Ucraina viola le disposizioni dell'accordo di Minsk, che impone a Kiev di ripristinare completamente i legami sociali ed economici con il Donbass, "compresi i trasferimenti socio-assistenziali, come le pensioni e altri pagamenti". L'accordo di Minsk specifica che a questo scopo "l'Ucraina ripristinerà la gestione del segmento del suo sistema bancario nei distretti colpiti dal conflitto, e possibilmente sarà istituito un meccanismo internazionale per facilitare tali operazioni". Contrariamente alle promesse fatte da Petro Poroshenko davanti ai leader di Francia, Germania e Russia e approvati da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il blocco del Donbass e le violazioni dei diritti dei cittadini ucraini che vi abitano sono intensificati.
Il governo ucraino, che guida l'economia del paese, sta cercando di sottrarre a tutti i residenti del Donbass il diritto alle prestazioni sociali e risparmiare così qualche soldo. Il Ministero delle Politiche Sociali ha riconosciuto che il Fondo Pensione di Ucraina è in bancarotta, in rosso per 80 miliardi di grivna. Lo stato ucraino non ha modo di compensare questo ammanco.
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